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Scritto Mercoledì 21 dicembre 2011 alle 09:36

Lecco: inutili le proteste del comitato, l’ATO è stata soppressa Nominato il Cda, presidente Strina. La Valsassina ''risentita''


Con martedì 20 dicembre si chiude un capitolo: l'autorità d'Ambito Territoriale Ottimale (ATO) della Provincia di Lecco è stata ufficialmente soppressa. Sulla sua testa sono infatti pesate le disposizioni normative previste dalla Legge Finanziaria 2010 (che ne disponeva appunto la soppressione) e dalla Legge Regionale del 27 dicembre 2010 (che attribuiva alle province dal 1 gennaio 2011 le funzioni esercitate dall'a.ato).


A nulla sono valse quindi le pressioni del Comitato Acqua Pubblica che aveva sollecitato i sindaci a rinviare ogni decisione in merito allo scioglimento dell'a.ato e la proposta presentata dal vicesindaco di Cernusco Salvatore Krassowski che ha invitato i sindaci a rinviare l'approvazione del punto all'ordine del giorno: i sindaci a larghissima maggioranza (unici contrari i comuni di Cernusco, Ballabio e Calco, astenuto il comune di Bulciago) hanno deciso di votare la presa d'atto. Una decisione presa non senza qualche mal di pancia da parte di chi vi ha visto un ridimensionamento dell'autorità dei sindaci in tema di servizio idrico (e magari in prospettiva il rischio di un'ulteriore marginalizzazione del loro ruolo) ma che è stata dettata dalla volontà di non creare "un vuoto" alla vigilia di importanti decisioni previste all'inizio dell'anno prossimo, vale a dire la definizione del modello gestionale alla scadenza dell'affidamento provvisorio a Idrolario il 30 ottobre 2012 e l'individuazione del nuovo soggetto titolare del servizio idrico. Come spiegato dal sindaco di Osnago Paolo Strina infatti "dal 1° gennaio l'assemblea dell'a.ato non potrebbe più riunirsi pertanto non prendere una decisione oggi significherebbe lasciare la palla in mano al presidente della Provincia" o, ulteriore ipotesi, quella del commissariamento.


Se quindi nei giorni scorsi la presa di posizione di alcuni sindaci (tra cui lo stesso Osnago) - che avevano approvato una delibera di giunta con la quale chiedevano formalmente al consiglio regionale di prevedere la totale proprietà, gestione ed erogazione del servizio idrico in capo agli enti locali e di rinviare la costituzione dell'azienda speciale non nominando i commissari - aveva fatto pensare alla possibilità di un'opposizione alla costituzione dell'Ufficio d'Ambito, l'assemblea di martedì sera ha invece visto gli enti locali fare quadrato nel dare il via all'azienda speciale.

Chiuso quindi un capitolo, se n'è aperto uno nuovo. A fare le veci dell'a.ato d'ora in poi sarà l'azienda speciale "Ufficio d'Ambito di Lecco" facente capo alla Provincia e costituita da un CdA di 5 membri (di cui 4 nominati dalla conferenza dei sindaci e uno dalla Provincia) e affiancata dalla Conferenza dei Comuni dell'Ambito Territoriale Ottimale di Lecco cui spetta il compito di esprimere pareri, obbligatori e vincolanti in materia di: individuazione e attuazione di politiche e strategie in tema di servizio idrico integrato (inclusi la scelta del modello gestionale e l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato); approvazione e aggiornamento del piano d'ambito; definizione dei contenuti dei contratti di servizio con i soggetti cui compete la gestione; determinazione della tariffa e infine individuazione degli agglomerati.

E i sindaci, secondo alcune indiscrezioni all'indomani degli "stati generali" di partito, non hanno avuto particolari difficoltà ad approvare la "quadra" dei membri dei nuovi organismi. Presidente della Conferenza dei Comuni è stato nominato, su proposta del sindaco di Lecco Virginio Brivio, il sindaco di Osnago Paolo Strina (PD), suo vice il sindaco di Nibionno Claudio Usuelli (Lega Nord). I membri del CdA dell'Ufficio d'Ambito sono invece stati designati seguendo il criterio della fascia demografica: un rappresentante per i comuni sotto i 3 mila abitanti, due per i comuni tra i 3 mila e 15 mila e uno per i comuni sopra i 15 mila. Scontata quindi la designazione del sindaco di Lecco (unico comune della provincia ad avere più di 15 mila abitanti) Virginio Brivio. Accanto a lui sono stati nominati il sindaco di Sirone Matteo Canali e il sindaco di Merate Andrea Robbiani (già membri del comitato ristretto) e il sindaco di Mandello Riccardo Mariani, accostando quindi al criterio demografico quello della rappresentanza territoriale. A questo proposito proteste sono state espresse da parte dei sindaci della Valsassina (alcuni dei quali hanno abbandonato l'aula), che non hanno visto la designazione di un proprio rappresentante a fronte, secondo le parole del sindaco di Varenna Carlo Molteni, di una "forte rappresentanza della Brianza".


Se quindi nel corso dell'assemblea di ieri una nuova decisione è stata presa, non per questo vengono meno gli interrogativi. Sicuramente in merito al nuovo modello gestionale e all'individuazione del nuovo soggetto titolare del servizio idrico che dovranno essere affrontati nei prossimi mesi, ma, non da ultimo, anche quali potrebbero essere le sorti della nuova azienda speciale facente capo alla Provincia se, come sembra, il governo decidesse di procedere con l'abolizione delle province stesse.
M.M.
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