La “palla” passerà ora in mano alla Commissione Pubblici Spettacoli, ente preposto a rilasciare il via libera all’agibilità delle strutture sportive e culturali operanti sul territorio.
Terminato anche quest’ultimo sopralluogo, il Crossodromo del Bordone potrà riaprire i battenti e tornare a ospitare le competizioni motoristiche previste dal calendario nazionale.
Il Crossodromo del BordoneUno “stop” durato quasi due anni, durante i quali cittadini e amministratori hanno richiesto al Moto Club Parini – ente gestore dell’impianto crossistico – la realizzazione di accorgimenti volti a limitare il rumore prodotto dalle moto, fonte di disturbo per i residenti di Molteno e Bosisio durante i weekend di gare.
Accorgimenti stabiliti per dar vita a una pacifica convivenza fra centauri e abitanti del circondario, decisi di comune accordo fra le parti e realizzati in proprio dai membri del Moto Club per una cifra complessiva che rasenta i 15.000 euro.

Walter Gaiardoni
“Abbiamo realizzato tutto quello che ci veniva richiesto, dalle collinette fonoassorbenti alla piantumazione delle stesse, mettendo a norma l’intero crossodromo e facendone una struttura “modello” in regola con tutte le direttive vigenti – ci ha spiegato Walter Gaiardoni, presidente del Moto Club Parini –
la Commissione dovrebbe recarsi al Bordone entro questo mese, ma le tempistiche non sono certe. Sino a quel momento non potremo ospitare altre gare. È tutto pronto, ci manca solo il via libera degli esaminatori per poter riprendere come avveniva in passato”.Con la prospettiva di ripresa delle gare, è tempo di bilanci per il direttivo del Moto Club relativamente al “danno” causato sulle casse dell’associazione dal mancato svolgimento dei weekend di gare.
“Il Bordone rappresenta l’unico campo da cross regolamentare per le 4 Province confinanti – ha proseguito Gaiardoni –
ogni gara rappresenta un indotto di diverse decine di migliaia di euro che si riflette per forza di cose sull’intera comunità, andando ad aumentare anche le entrate di esercizi pubblici come bar e ristoranti. In questi due anni ci è stato offerto di organizzare il campionato europeo ma abbiamo dovuto rifiutare, non avendo i permessi per proseguire con le nostre attività. Quando l’avevamo organizzato, anni fa, avevamo riempito per diversi giorni gli alberghi di mezza Provincia, grazie all’arrivo di atleti da tutt’Italia e dai Paesi europei insieme a famiglie e sostenitori. Alla luce di queste cifre è facile rilevare quanto può essere stato ingente il nostro “danno”, e quello per l’economia di questo territorio”.La speranza, per gli amanti di questa disciplina motoristica, è dunque quella di poter rivedere tornare le moto già dalla prossima primavera, compatibilmente al rilascio dei permessi da parte della Commissione Pubblici Spettacoli.
Una circostanza che potrebbe riaprire, per il 2013, le porte al Campionato europeo al Bordone.
“La speranza c’è sempre. Il nostro campo è tra i migliori a livello nazionale, la ricettività del nostro territorio è adeguata. Ne deriverebbe un grandissimo indotto per il turismo lecchese, una boccata d’aria fresca con la crisi attuale per le attività commerciali e alberghiere della zona”.
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