Già di per sé una festa che ricorre nel periodo quaresimale è qualcosa di molto particolare, ma la Festa dei Cavigioni è talmente radicata alla storia del paese da avere vero e proprio carattere di unicità. Ricorre tutti gli anni la seconda domenica di Quaresima, in concomitanza con la lettura del Vangelo della Samaritana nel rito cattolico ambrosiano. In passato, secondo l'usanza, in quel giorno la gente di Sirone si recava alla chiesina di San Pietro per rivolgere le proprie preghiere ad un quadro raffigurante la Samaritana seduta al pozzo. Dopo la preghiera la gente passeggiava tra le giostre e le bancarelle che gremivano la strada che dalla chiesina portava fino in centro per acquistare dal panettiere locale i Cavigioni con i quali omaggiare amici e parenti. Un'usanza radicata ancora oggi nei sironesi che, specie nei giorni successivi alla festa, acquistano questo prodotto tipico di Sirone da portare al lavoro ad amici e colleghi. Con gli anni purtroppo il contorno della festa è andato perdendosi ma non l'usanza e la tradizione dei Cavigioni, portata avanti ancora oggi e da quasi cento anni dal panificio Cattaneo.
Questo particolare tipo di dolce, che forse proprio per la concomitanza del periodo quaresimale è prodotto senza l'utilizzo di zucchero, è infatti una specialità che sopravvive tuttora e le cui radici risalgono almeno al Settecento. "La ricetta, molto antica, è stata tramandata oralmente, così, quando nel 1914 il nostro avo Luigi ha rilevato il negozio dal signor Mauri, in eredità ha ricevuto anche l'originale e speciale ricetta sironese, così che il panificio potesse continuare a tramandare la tradizione come ha fatto fino ai giorni nostri" ha spiegato Cinzia Cattaneo, che oggi porta avanti l'attività insieme al fratello Mauro. E del resto la storia di questo panificio è qualcosa che dura da oltre cent'anni e intrecciata a quattro generazioni di panettieri.
Salvatore e Lina
"La nostra storia è una storia di amore per il pane e per la famiglia che dura da quasi un secolo" ha spiegato Cinzia. "Inizia nel lontano 1914 quando il bisnonno Luigi, originario di Maresso, decise di rilevare il panificio di Sirone presso cui già lavorava e di trasferirsi in questo paesino con tutta la sua famiglia: è così che nasce il Panificio Cattaneo". Dopo i primi anni difficili in cui il fondatore portò avanti l'attività nel periodo duro delle due guerre mondiali, nel 1965 la gestione passa quindi al figlio Salvatore, che lo guida negli anni del boom economico insieme alla moglie Angela, conosciuta da tutti come la "Sciura Lina". Nel 1986 è quindi la volta della terza generazione di panettieri, quando l'attività passa all'ultimogenito di Salvatore, Luigi, che conduce il negozio insieme alla moglie Mariella.
Mariella e Luigi
La coppia cresce quindi i figli, Mauro e Cinzia, trasmettendo loro l'amore per il buon pane, per il fare creando e per la qualità dei prodotti. E così, terminati gli studi, entrambi decidono di andare a lavorare al di fuori dell'azienda famigliare per potersi confrontare con il mondo del lavoro e conoscere meglio e di più le realtà lavorative esterne. Ma l'amore per la professione di famiglia non ha mai abbandonato nessuno dei due figli, che hanno sempre aiutato e sostenuto i genitori sino a prendere la decisione di abbandonare le rispettive carriere ed entrare in società con i genitori, per poi diventarne gli unici titolari nel 2011.
Mauro e Cinzia
Una storia quindi di lavoro e famiglia ma soprattutto di grande passione, che è poi l'ingrediente segreto che ha consentito al panificio Cattaneo, ancora oggi situato nella stessa sede di una volta in pieno centro paese, di ottenere numerosi riconoscimenti. Nel 2007 il panificio ha infatti ottenuto l'attestato di Negozio di Storica Attività da parte del comune di Sirone, un riconoscimento che si è aggiunto a quello del 2006 di Negozio Storico conferito da Regione Lombardia e che non è stato l'ultimo. Il 1° dicembre 2011 il panificio Cattaneo è infatti stato riconosciuto da Regione Lombardia "Impresa di Eccellenza Artigiana", un riconoscimento molto ambito e conferito solo a 23 panifici in tutta la regione a dimostrazione di come a volte i frutti migliori nascano non soltanto dalle buone idee ma soprattutto dalla passione e dalle tradizioni autentiche di una volta, di cui l'Italia è ancora straordinariamente ricca.