
I sindaci Canali di Sirone e Proserpio di Molteno
Via libera al progetto Paoletti. La seconda conferenza dei servizi tenutasi questa mattina a Oggiono ha infatti approvato il progetto definitivo. Unica prescrizione che sarà ancora da approfondire è quella della Provincia che ha richiesto che si osservino le linee guida regionali in tema di tutela della flora e della fauna dei fossi. Un parere che tuttavia non dovrebbe essere ostativo. L'unica incognita che resta quindi è quella relativa all'acquisizione delle aree, che potrebbe avere un'accelerazione nel momento in cui tutti i proprietari decideranno di dire sì all'accordo bonario. Dopo decenni di attesa potrebbe quindi essere in procinto di partire, si spera entro fine anno, l'iter di realizzazione dell'opera che, come noto, prevede opere di regimazione del torrente Gandaloglio nonché la riqualificazione di tutto il reticolo idrico minore.
Pare infatti sia stata trovata la "quadra" per il problema dei cinque punti di interferenza del progetto con la rete del gas gestita dalla società Snam. I progettisti hanno infatti avuto un incontro con l'azienda nel corso del quale si è discusso del preventivo, che soprattutto per quanto riguarda uno dei cinque punti messi sul tavolo, potrà essere rivisto in un momento successivo.
Superate anche le perplessità avanzate dall'Arpa, che aveva chiesto garanzia che gli interventi non vadano in qualche modo a incidere sulla qualità delle acque. Delucidazioni in merito sono state fornite dai progettisti che in merito hanno definito il progetto non invasivo.
Resteranno ora verificare i punti di interferenza (due a Sirone - via dell'Industria e il semaforo delle quattro strade - e due a Molteno - via Moro e via Consolini) del progetto con la rete dell'Enel che tuttavia ha espresso parere favorevole chiedendo "un coordinamento preventivo con l'impresa al momento dei lavori". Nel caso fosse necessario valutare spostamenti della rete si penserà in questo caso al preventivo soltanto in un momento successivo. A richiedere un tavolo tecnico prima del progetto esecutivo è stata inoltre Idrolario.
Parere favorevole anche da parte dei comuni coinvolti: Oggiono, Molteno, Sirone e Annone Brianza. Seppur con qualche cautela in più da parte del comune di Sirone.
Quest'ultimo infatti ha ritenuto opportuno rimettere sul tavolo la possibilità di realizzazione la stazione di controllo dei flussi nei pressi del fosso dei Pascoli, inizialmente presente e poi sparita dal progetto nel 2002 (con la possibilità di utilizzare come copertura finanziaria eventuali ribassi) o quantomeno di avere la garanzia che l'assenza del manufatto non comporti criticità. Il timore del comune di Sirone è infatti quello di spostare il problema dal Gandaloglio alla Bevera convogliando proprio lì l'eccesso idrico.
Una perplessità in qualche modo supportata anche dal comune di Molteno che ha chiesto di "stabilire tempi e modalità delle opere complementari quali la realizzazione del regolatore di portata del fosso dei Pascoli".
"L'opera è stata stralciata a seguito della modifica del progetto" hanno spiegato i progettisti.
"Essendo sparite le
Colombo di Annone e Ferrari di Oggiono
arginature inizialmente previste fare una barriera di contenimento senza gli argini sarebbe stato come costruire un cancello senza la recinzione, si tratta di un'opera non più funzionale". I tecnici hanno tuttavia assicurato che
"in fase costruttiva saranno attuate tutte le possibili accortezze tese a non incrementare i deflussi verso il torrente Bevera".Altra criticità sollevata da Sirone è stata la questione relativa ai risarcimenti:
"Nella relazione si parla di una convenzione per risarcire i proprietari in caso di esondazione" ha spiegato il tecnico comunale
"il comune di Sirone non si ritiene competente in materia, trattandosi di rete idrica maggiore il risarcimento spetta alla Regione".Rassicurazioni sono state espresse anche a questo proposito:
"Il disciplinare di gestione del manufatto è previsto per legge e per quanto riguarda le spese di gestione la Regione pagherà il comune". In poche parole i comuni dovranno individuare un comune gestore che una volta ultimati i collaudi stipulerà il disciplinare con la Regione: al comune spetterà certificare i danni e quindi potrà chiedere la corresponsione alla Regione cui faranno capo gli oneri di manutenzione e di gestione.
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