
Dorina Zucchi (sindaco di Olgiate) Elena Zambetti (sindaco di Ello), Luca Rigamonti (sindaco di Monticello)
Sono 15 i comuni della provincia di Lecco che, almeno per il momento e stando ai dati pubblicati dal sito del ministero delle finanze e della finanza locale, non hanno deliberato alcuna aliquota IRPEF a carico dei loro residenti. Il prelievo sui redditi, tuttavia, potrà subire variazioni entro il 31 agosto data ultima concessa tramite proroga dal ministero per chiudere i bilanci preventivi e fissare dunque il livello di tassazione locale. Tra le voci che potrebbero subire modifica ci sono la famigerata IMU (con possibilità di modifica entro il 30 settembre) e appunto l'addizionale Irpef. 18 comuni hanno scelto l'opzione a scaglioni di reddito, andando a gravare in base alla ricchezza. 57 invece hanno deliberato l'aliquota secca. Le prime tre posizioni sono occupate da Ello e Olgiate con 0.8%, Bellano con 0,7%, Monticello con 0,55%.

Le condizioni della finanza locale e i pesanti tagli al fondo sperimentale di riequilibrio hanno portato molte amministrazioni a mettere mano alla tassazione, gravando direttamente sul contribuente.
Per quanto riguarda l'Irpef ci sono stati comuni che sono riusciti, stoicamente e almeno per ora, a mantenersi sull'esenzione totale, altri che hanno ritoccato le aliquote al rialzo e altri che le hanno introdotte per la prima volta con un tasso ordinario e indistinto oppure a scaglioni o con una soglia di esenzione.
Il censimento del MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze) ha contato 1.816 delibere comunali sulla materia con la metà che va a mutare la situazione dell'anno precedente. La media di queste delibere si assesta allo 0.524% , con un balzo dallo 0.455% dell'anno scorso. Come dicevamo tra esenzione e applicazione di un'aliquota unica, le amministrazioni cercano di introdurre gli scaglioni di reddito così da pesare sulle varie fasce in proporzione alla loro ricchezza dichiarata. Spesso vengono anche decise delle fasce di totale esenzione, naturalmente per i redditi più bassi.Ma guardiamo ora la situazione in provincia.
CASATESEPer quanto riguarda il casatese il neo sindaco di Missaglia Bruno Crippa per il momento non ha mutato la situazione antecedente e l'Irpef non è stata introdotta. Rappresenta una novità invece per Barzanò dove l'amministrazione di Giancarlo Aldeghi si è vista costretta a chiedere un sacrificio ai cittadini e ha introdotto l'aliquota a scaglioni di reddito con una esenzione a 10mila euro.

La scelta per fasce è stata fatta anche da Viganò che l'anno precedente aveva già un'aliquota indifferenziata di 0.1 con esenzione a 7.500 euro. Il valore più alto è quello di Monticello con lo 0.55 e un'esenzione fino a 12.500 euro. Nel complesso sono 9 le amministrazioni con un'aliquota unica.
OGGIONESEBen quattro le amministrazioni che non hanno applicato e non la prevedono, almeno fino al 31 agosto, l'aliquota Irpef. Si tratta di Cesana, Costa, Garbagnate e Sirone.

A scaglioni di reddito si è adeguato Colle Brianza che ha introdotto per la prima volta l'aliquota con una esenzione a ben 28mila euro. Aumenti invece a Ello (da 0.7 a 0.8%) e modifiche a Rogeno (da 0.5 a fasce). Aliquota secca per sette comuni.
MERATESEL'unico paese ad essere esente da aliquota Irpef è Brivio. L'amministrazione guidata da Ugo Panzeri, nonostante le difficoltà di bilancio e i tagli, ha deciso di provare a resistere continuando a sollevare i suoi contribuenti dal pagamento dell'addizionale sul reddito. L'aliquota più alta è quella di Olgiate che, pochi giorni fa, in consiglio comunale è andato ad approvare il raddoppio dell'addizionale, portandola da 0.4% a 0.8%.

L'aliquota secca, senza alcuna distinzione se non quella della fascia di esenzione, è stata scelta (confermata, ritoccata o introdotta) da altri 9 comuni tra cui si evidenzia Merate come il più alto (0.5%). Sei amministrazioni hanno invece optato per gli scaglioni di reddito e l'applicazione dunque della tassazione in base alla ricchezza. Nel meratese, come dicevamo, è rimasto solo Brivio come feudo inviolato. Prima c'era anche Verderio Inferiore, che si è dovuto adeguare introducendo l'addizionale allo 0.3% con fascia di esenzione a 26mila euro.
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