Aula consiliare gremita giovedì sera a Molteno per la discussione della mozione riguardante il crosso dromo del Bordone.
Il documento, presentato dal gruppo Progetto per Molteno, ha nuovamente interessato le note problematiche acustiche derivanti dallo svolgimento delle gare nell’impianto motoristico gestito dal Motoclub Parini di Bosisio.
Alla trattazione del punto all’ordine del giorno era presente, oltre al consueto pubblico di cittadini, una nutrita delegazione di circa 500 rappresentanti del Motoclub guidati dal presidente Walter Gaiardoni.

Il numeroso pubblico accorso per il consiglio
“La pratica sportiva del motocross all’interno dell’impianto costituisce, durante i finesettimana, un evidente elemento di disturbo per le aree residenziali limitrofe – ha spiegato il consigliere Giusi Corti –
il frastuono assordante dei motori costringe diversi abitanti a un esodo forzato dalle proprie abitazioni per tutto il weekend. È evidente a questo punto l’incompatibilità fra l’impianto e le aree abitate, oltre alle difformità che si registrano all’interno dello strumento urbanistico di Molteno dove l’area è ancora classificata come boschiva. Chiediamo pertanto che vengano recepite le opportune modifiche da apportare al Pgt affinchè l’area non sia più utilizzabile per simili attività e vengano annullati tutti i procedimenti in atto. Negli ultimi due anni l’amministrazione ha continuato a derogare le gare nonostante queste evidenti criticità. Il “bene comune” tanto sbandierato in campagna elettorale si scontra oggi con i cittadini costretti a scappare dalle loro case per via delle vostre decisioni, cittadini che davanti a voi sembrano non avere né voce né diritti”.
I consiglieri De Capitani, Corti e Amati
Critiche pungenti supportate anche dall’intervento del capogruppo Ferdinando De Capitani:
“noi non ce l’abbiamo con chi corre in moto, ma mantenere un impianto in quel punto rappresenta una scelta profondamente sbagliata. Noi nel 2008 avevamo ottenuto un provvedimento del Prefetto che aveva chiuso il crossodromo, nel corso di questa amministrazione a seguito delle deroghe l’attività è ripresa. È ora che prendiate una posizione definitiva sulla questione, affermando se è vostra intenzione nel Pgt modificare l’area da boschiva a sportiva”.Davanti alle centinaia di persone presenti al dibattito, svoltosi in un clima ordinato e rispettoso delle diverse posizioni dove comunque non sono mancati accesi scambi di opinioni fra le parti, il sindaco Mauro Proserpio ha ribadito ai presenti l’impossibilità di chiudere l’impianto, autorizzato nel 1986 dalla Regione all’interno della parte di tracciato attualmente in uso durante le sessioni di gara.
“Se il tracciato non compare negli strumenti urbanistici vigenti è perché le passate amministrazioni non si sono mai adeguate al parere espresso dagli enti superiori – ha spiegato Proserpio –
mai una volta abbiamo affermato che le moto non fanno rumore arrecando disturbo ai residenti. Il nostro obiettivo è quello di ripristinare la regolarità di questa situazione ottenendo migliorie che vadano a vantaggio dei residenti. Moto e cittadini sono purtroppo dei conviventi forzati, non è nelle nostre facoltà vietare l’uso dell’impianto alle moto a fronte dei permessi rilasciati a loro tempo dalla Regione: stando così le cose il Bordone non può essere chiuso. Rispettiamo le esigenze di entrambe le parti, invitate più volte a compiere uno sforzo per far funzionare questa convivenza. Qualora il moto club in futuro chiederà di riattivare anche la parte chiusa del circuito allora sarà nostra premura richiedere ulteriori interventi a tutela dei cittadini, con nuove barriere capaci di contenere il rumore”.In sede di voto la mozione è stata bocciata con il voto contrario dell’intero gruppo di maggioranza e l’astensione dei consiglieri di minoranza Muscetti e Bonfanti.
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