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Scritto Lunedì 26 novembre 2012 alle 20:08

Primarie centrosinistra: sindaci e amministratori commentano. Marco Panzeri, decidano i cittadini i candidati locali e nazionali

A poche ore dall'esito delle primarie del centrosinistra che hanno visto la provincia di Lecco in controtendenza rispetto al dato nazionale, con il rinnovatore Matteo Renzi che ha sorpassato il "conservatore" Pier Luigi Bersani con uno scarto di 4 punti percentuali di distacco, ecco ora carrellata di reazioni da parte dei sostenitori dell'una o dell'altra candidatura, o comunque di uno dei cinque in corsa. Se nessuno si sbilancia sul commentare e fare pronostici su chi deciderà ora le candidature (visto che in provincia ci sono Lucia Codurelli e Antonio Rusconi a Camera e Senato, Carlo Spreafico in Regione e tutti sono bersaniani), è certa invece la soddisfazione sulla partecipazione popolare in un momento in cui l'antipolitica sembra farla da padrona.
A conti fatti il vincitore di questo exploit è Marco Panzeri coordinatore del comitato per Renzi: partito primo in assoluto e fondatore del comitato "Matteo Renzi Adesso" di Lecco. Il suo commento di soddisfazione, però, si allarga anche, unico, a delineare una possibile linea futura: "Candidati e liste di coloro che devono amministrare devono essere scelti dal cittadino e non dal partito. Bisognerà tenere conto dei risultati di queste primarie".
Ma vediamo ora i commenti di esponenti, sindaci, sostenitori dei candidati al ballottaggio.

Adele Gatti, sindaco di Airuno:
"L'influenza di Matteo Renzi indubbiamente c'è stata sul nostro territorio, e probabilmente la sua presenza a Lecco ha fatto la sua parte, ma anche i sostenitori di Bersani si sono messi in gioco. In molti comuni la differenza di voti è minima, e nel meratese sono più i paesi che si sono espressi a favore di Bersani. Ora vedremo il risultato del ballottaggio, ma una cosa è certa. Queste primarie hanno creato un certo "movimento", spingendo diverse persone ad un interessamento politico che in un periodo come questo può solo dirsi positivo. Il numero dei votanti non è comunque altissimo. Questa è solo una battaglia, l'importante è vincere la guerra. Per questo per i prossimi mesi auspico una politica senza "schieramenti" interni, in cui le decisioni sui
candidati si basino sulle capacità personali e non sulle "amicizie". Sarebbe un "tornare indietro", ad un vecchio modo di pensare la politica".

Ambrogio Sala, vice sindaco di Olgiate Molgora:
"Uno degli obiettivi di queste primarie era quello di dare una "scossa" sulla riforma elettorale, ad oggi non è chiaro se sarà il criterio proporzionale o altre primarie ad essere promosse per le prossime elezioni. Per quanto riguarda le numerose preferenze a Renzi sul nostro territorio sicuramente hanno aiutato la sua presenza a Lecco e lo schieramento di Virginio Brivio, ex presidente provinciale, nei suoi confronti. Molti paesi del meratese però si sono schierati con Bersani. Le primarie umanizzano il rapporto delle persone con la politica, ma è poi sul locale che le persone votano in base ad una percezione più "personale". Spero che sia finita l'epoca del "bilancino", cioè della valutazione delle persone in base alla provenienza politica o allo schieramento cui hanno aderito".

Italo Bruseghini, capo gruppo provinciale PD:
"Innanzitutto sono rimasto sorpreso dal numero delle persone che sono andate a votare in Provincia, non pensavo così alto. Il dato in "controtendenza" con il nazionale evidenzia che la proposta di "rinnovamento" di Renzi ha fatto presa sul nostro territorio, ma sarà ora il ballottaggio a dare il dato definitivo su questo. Dopo questo passaggio non voglio più sentire parlare di renziani e besaniani, ma di quello che succederà a livello nazionale nelle prossime elezioni. Queste primarie sono importanti ma non esprimono il voto dell'intero elettorato, spero che il risultato non venga delegittimato con prese di posizione dall'una e dall'altra parte, ma che si comprenda che lo scopo comune è quello di vincere le elezioni. Per i referenti del nostro territorio
dovranno parlare l'esperienza e il merito, non l'appoggio a questo o quel candidato".


Marco Panzeri coordinatore provinciale del comitato Matteo Renzi
:
"Quello che è successo ieri, in particolare in provincia di Lecco, in molti comune e a Lecco città, deve far pensare il gruppo dirigente del Pd. Chi ha votato per Renzi, il "renziano", non guarda se il candidato è del partito ma guarda se dice di voler fare certe scelte in una determinata maniera. Il Pd deve ora chiedersi come portare avanti alcune problematiche del nostro territorio, deve cambiare il suo modo di fare, deve essere più vicino agli elettori. Servono altri modi di fare la Politica, con la P maiuscola. Chi andrà a Roma, a Milano ma anche a Rovagnate, dovrebbero essere gli elettori a deciderlo con le primarie: anche le liste dovrebbero essere scelte dai cittadini e non dal partito come sostenuto anche ieri in televisione dalla Bindi. Se non ci sarà il tempo, nel scegliere i candidati, bisognerà tenere conto dei risultati di queste primarie". E ancora: "Noi siamo per il cambiamento. Non però per il cambiamento a pezzettini. Ci deve essere un cambio di passo, nei metodi prima e nella sostanza poi. Si può parlare di rottamazione, rinnovamento, rifondazione...".

Giovanni Battista Albani, ex sindaco di Merate
Si è espresso col suo voto a favore di Tabacci "una persona corretta e un amico", ma non si è detto affatto scontento del risultato favorevole totalizzato da Renzi in provincia di Lecco: "non mi sarei mai aspettato che prendesse tanti voti, comunque penso che sia stato un innovatore e che sia anche la persona che potrebbe portare via più voti sia a Grillo che al centro destra". Al ballottaggio, però, l'ex primo cittadino di Merate è convinto che vincerà Bersani, "un politico preparato, che ha avuto una grande esperienza, è un mediatore assolutamente capace. Quindi...che vinca il migliore, mi auguro soltanto che il vincitore porti una grande spinta innovativa per il futuro".


Cesare Perego di Merate:
Capogruppo di Insieme per Merate e membro del gruppo "Merate per Renzi", Cesare Perego è stato anche uno dei presidenti dei seggi e ha sottolineato l'alta partecipazione alle urne: "se nelle ultime primarie i meratesi a votare erano stati 630, questa volta si parla di 780 persone. La spinta a votare è stata più forte perchè la scelta era molto importante. Io vedo in queste primarie un messaggio chiaro per il futuro e un messaggio chiaro per il PD". Nonostante riconosca a Bersani tutte le caratteristiche di governo, "sono in molti a voler modificare la struttura che si porta dietro". Matteo Renzi, di cui è convinto sostenitore, è stato capace, secondo Perego, di offrire una prospettiva aperta al futuro e alla speranza, con un taglio concreto che, quindi. manda un messaggio di partecipazione più forte e moderno. Inoltre "vede i temi tipici del centro sinistra in modo nuovo; in provincia di Lecco Renzi ha già vinto, più alta è la partecipazione e più chance avrà, ma ovviamente questo non vale per l'Italia. La domanda che mi faccio è allora che cosa sarà dopo di Renzi, perchè penso che occorra continuare a lavorare anche al di là e dopo questo evento".

Chiara Bonfanti coordinatrice Italia Bene Comune, ex assessore provinciale:
Anche Chiara Bonfanti, coordinatrice del comitato provinciale Italia Bene comune, ha rinnovato il suo sostegno a Bersani, sottolineando il grande afflusso alle urne che è stato sinonimo di grande partecipazione. La Bonfanti ha voluto sottolineare due aspetti principali correlati alla vittoria di Renzi in Provincia di Lecco: da una parte il fatto che probabilmente il territorio
lecchese si sia riconosciuto maggiormente nel suo programma rispetto che a quello di Bersani, d'altra parte il fatto che "questo voto chiede al PD di aprirsi il più possibile", sia verso delle forme diverse di coinvolgimento della società civile, sia verso quelle persone che da Bersani non si sentirebbero rappresentate. Riguardo al ballottaggio ha commentato: "se vado a votare per la presidenza del Consiglio, è ovvio che sceglierei Bersani, che continuo a ritenere la persona più giusta e adatta a fare le cose migliori".

Ernesto Passoni consigliere comunale di minoranza di Merate:
Si è detto deluso dei voti totalizzati a favore di Matteo Renzi sia in Provincia di Lecco sia a Merate l'ex assessore all'urbanistica Ernesto Passoni. "Mi aspettavo che vincesse Bersani, anche se con una maggioranza relativa. Per quanto riguarda il ballottaggio penso che i vendoliani possano riversarsi su Bersani e allo stesso modo i sostenitori della Puppato e di Tabacci.
Se così fosse presumibilmente e con tutta probabilità potrebbe vincere Bersani, ma occorre cautela".

Emma Mantovani vicesindaco di Lomagna:
"Io ho votato Bersani e commento dicendo che mi sono quasi commossa uscendo dal seggio: c'era gente che entrava ed usciva, ho notato una grande partecipazione e penso che noi del popolo di centrosinistra siamo brava gente. Per quanto riguarda il successo di Renzi in Provincia credo che ci siano state molte personalità di rilevo e di tutto rispetto che lo hanno sostenuto, che gli hanno dato credito e che quindi, probabilmente, sono state trainanti. Inutile dire che al ballottaggio mi auguro che vinca Bersani, un ottimo ministro che si è già cimentato in area di governo dimostrando di essere assolutamente capace. Questa è la mia opinione e ne sono assolutamente convinta".

Valter Motta di Paderno d'Adda:
Da sempre convinto sostenitore di Pierluigi Bersani, anche in occasione di queste primarie il sindaco di Paderno Valter Motta ha rinnovato il voto in suo favore. Dopo aver commentato positivamente l'affluenza dei padernesi alle urne, in cui si sono recati in circa 200, ha così commentato la vittoria di Matteo Renzi in provincia: "da quello che ho notato si è verificata la corrispondenza delle opinioni espresse dai sindaci con quelle dei cittadini. A Paderno mi sono espresso con Bersani e la cittadinanza ha fatto lo stesso. E' chiaro che il peso che ha Paderno rispetto a comuni come Valmadrera e Lecco è relativo. Il fatto che in questi due posti il primi cittadini si siano schierati per Renzi anche in prima persona penso che abbia contribuito a spostare molti voti su di lui". Per quanto riguarda il ballottaggio "penso che nel lecchese finirà in pareggio, ma ovviamente la vittoria di Bersani è di auspicio".

Paolo Strina sindaco di Osnago:
"Chi è sceso in campo con Renzi mirava a qualche poltrona, è stato un modo per smarcarsi". E' schietto il sindaco di Osnago Paolo Strina che si dice anche non particolarmente sorpreso dall'esito delle votazioni di ieri. "Chi si è illuso di far carriera con questo autobus - ammonisce, però - si sta sbagliando. La nostra Provincia tra l'altro conta come un due di picche".
Determinante per rinnovare la classe politica, più che lo scontro tra "renziani" e "bersaniani", secondo l'osnaghese è la riforma del sistema elettorale: "serve una nuova legge che dia controllo diretto ai cittadini su quello che il rappresentante eletto sul territorio fa in Parlamento e che permetta agli elettori di conoscere davvero i candidati altrimenti continuerà a andare li (a Roma così come in Regione ndr) il disegnato per conto di qualcuno". Insomma servono, secondo Strina, anche le primarie di lista all'interno di circoscrizioni ridotte. "Ciò è determinante: se si continua con la legge attuale, sarà sempre una questione di "nominati''. Il sindaco tiene anche a precisare un'altra cosa, non irrilevante: "Abbiamo votato per eleggere il candidato primo ministro non il segretario di partito. Su questo aspetto Renzi ha creato appositamente confusione. Le primarie non c'entrano con la dirigenza del partito".

Alessandro Salvioni di Robbiate:
Pur essendo un grande sostenitore di Bersani, il sindaco di Robbiate Alessandro Salvioni ha commentato positivamente tanto la grande affluenza alle urne, quanto la vittoria di Matteo Renzi nella provincia di Lecco perché in linea con la democrazia e la libera possibilità di scelta da parte di tutti. Al ballottaggio però, naturalmente le dita sono incrociate per Pierluigi.

Rocco Cardamone di Abbadia per Renzi:
La schiacciante vittoria di Matteo Renzi in provincia di Lecco non può certo non far riflettere, soprattutto se le alte cariche sono rappresentate da esponenti del Pd, in linea con il movimento di Bersani. Si parla in primis di Lucia Codurelli e Antonio Rusconi a Camera e Senato e Carlo Spreafico in Regione. La domanda quindi è chiara: che si stia delineando un nuovo centro-sinistra nel territorio? A confermarlo è lo stesso Rocco Cardamone, "E' un chiaro segno che la popolazione del centro sinistra non segue la sua classe dirigente, la quale non è stata in grado di percepire la tendenza lecchese" Una tendenza di riformismo che non appartiene a "certi esponenti del partito legati ancora al passato". Per il consigliere provinciale ed ex sindaco di Abbadia Lariana i due mondi sembrano quindi essere inconciliabili: "Da una parte abbiamo la classe dirigente attuale, dall'altra la popolazione e il suo nuovo modo di pensare. Riformatore, appunto". Per quanto riguarda invece un primo commento sul risultato il messaggio è altrettanto chiaro e si concentra sull'aspetto geografico: le roccaforti sono crollate e Renzi ha avuto successo anche li, affermandosi a Lecco e prevalendo a Merate. Un dato definito dallo stesso Cardamone "non marginale e che conferma una grande mobilitazione della provincia". Importante riconoscimento viene dato anche allo stesso comitato che, proprio per il ruolo, la struttura e l'adesione e l'azione svolta, ha contribuito significativamente al risultato raggiunto.

Antonio Colombo sindaco di Casatenovo:
" Come sindaco in questi mesi non ho fatto campagna elettorale per nessun candidato A mio parere il sindaco deve fare il sindaco. L'affluenza è stata molto buona ed evidenzio l'ottima organizzazione ed il prezioso impegno di tanti volontari. Credo che sia fuori luogo parlare di scelta dei candidati per le politiche o le regionali in relazione al risultato di ieri.. Attendiamo l'esito del ballottaggio di domenica prossima."

Mario Tentori sindaco di Barzago:
"Intanto sono molto soddisfatto per l'esito delle primarie, soprattutto perchè siamo stati capaci di candidare 5 persone serie e affidabili. Tutto si è svolto in modo ordinato e democratico e questa è stata una bella dimostrazione.
Io sono bersaniano, ma la vittoria di Renzi in provincia di Lecco non mi stupisce. Ai seggi si sono presentate persone che in questi anni non avevo mai visto prima o comunque non allineate a sinistra, e penso che abbiano dato il loro voto al sindaco di Firenze. Temo si sia trattato della volontà di mettere da parte Bersani puntando su quella che è la figura che gli è sempre andata contro. Se i miei timori fossero fondati non ne sarei felice, ma se invece Renzi avesse vinto grazie ai voti di persone che hanno a cuore il centrosinistra, allora sarebbe un risultato democratico e quindi da accettare sportivamente. Credo sia ancora presto per parlare di primarie e regionali, aspettiamo la prossima domenica e vediamo come andrà. Al contrario di altre compagini, la forza del centrosinistra in questo momento è il gruppo, quindi penso che non ci saranno problemi".


Valentino Crippa di Barzanò:
A Barzanò l'affluenza è stata maggiore di un centinaio di unità. Devo dire che sono arrivati a votare persone non identificabili con il centrosinistra, che a mio parere alle elezioni politiche voteranno altre coalizioni. C'è stata dunque una ''incursione'' vera e propria nell'elettorato di Pd, Sel e altri partiti. Questo a mio avviso può avere influito sull'esito elettorale a favore di Matteo Renzi e non certo di Bersani.
E' ancora presto per parlare di candidati, aspettiamo domenica prima di capire quali saranno gli equilibri. L'unità del partito è essenziale e deve venire prima di tutto.

Sergio Pini di Nibionno:
Sergio Pini, membro del comitato lecchese per Matteo Renzi, non nasconde la soddisfazione per il risultato ottenuto. ''Quella ottenuta in provincia è una vittoria significativa. I cittadini hanno voglia di rinnovamento e la politica riformista del sindaco di Firenze ha trovato il loro consenso. Ringrazio il comitato e tutti i sindaci che si sono messi in prima linea sostenendo la nostra causa, a partire da Virginio Brivio''.
A Nibionno Renzi ha ottenuto la più alta percentuale di tutta la provincia di Lecco, pari al 63%.

Renato Ghezzi sindaco di Viganò:
Lecco come un "laboratorio politico": all'indomani delle primarie del centrosinistra il sindaco viganese Renato Ghezzi ha commentato così l'esito del voto.
"Si tratta senza dubbio di un segnale di cambiamento ormai alle porte. Quest'anno non ho rinnovato la tessera del partito, in quanto non mi convinceva il modo in cui era condotto in Provincia e a livello nazionale. In sostanza non dava risposte concrete per soddisfare i problemi quotidiani dei cittadini. Resta il fatto che le primarie sono una bella cosa, anche se gli elettori non devono esaurire con il voto la loro voglia di partecipare ma portarla avanti anche nel resto dell'anno.
Riguardo l'esito del voto, credo che la politica debba tornare a governare, al di là del vecchio o del nuovo. Per questo bisogna valutare chi ha i numeri per fare il Presidente del Consiglio e vincere alle elezioni del prossimo anno, perché la partita più grossa si giocherà in quella sede. Bersani ha le spalle per fare questo, ma Renzi? Il voto nella nostra Provincia lo ha premiato perché si vuole cambiare, servono più giovani in politica che però devono innestarsi su politici esperti. Il risultato lecchese non stupisce più di tanto e credo che i vertici del partito dovranno rivedere un po'di cose alla luce di queste primarie, soprattutto se a sorpresa Renzi dovesse cogliere una vittoria domenica prossima".

Stefano Augenti di Costa Masnaga:
Appassionato il commento di Stefano Augenti, segretario uscente del circolo PD di Costa Masnaga e Rogeno, che ha parlato riferendosi alla "battaglia" elettorale tra Bersani e Renzi come a "una delle più belle pagine della democrazia italiana": "un risultato che deve necessariamente far interrogare i vertici del partito lecchese, che troppo spesso hanno sottovalutato la sete di partecipazione degli elettori di centrosinistra, anche se non lo ricondurrei solo esclusivamente al desiderio di cambiamento, ma proprio ad alcune logiche, dure a morire, che dovrebbero essere il "mantra" del sindaco di Firenze. Credo che al di là delle valutazioni politiche, Bersani e Renzi siano gli autori di una delle più belle pagine della democrazia italiana, ma ritengo pur avendo 33 anni e non ancora da rottamare, che la sola età anagrafica non può essere di per sé una condizione di garanzia, che la rottamazione in un periodo di crisi (anche politica) non sia una buona operazione se poi non si trovano le risorse per comprare il nuovo, e preferisco affidare il presente e il futuro a chi ha esperienza, competenza e numeri perché adesso la posta in gioco è davvero molto alta. Pur, non avendo sostenuto Bersani all'ultimo congresso, ritengo che il segretario del PD abbia ampiamente dimostrato la sua capacità istituzionale, ai tempi del secondo governo Prodi, e politica nel periodo più difficile per la storia dei partiti, qualità indispensabili per chi si candida a guidare il nostro paese".

Ferdinando De Capitani di Molteno:
Il "duello" tra Renzi e Bersani viene invece visto come prova di maturità del partito da Ferdinando De Capitani, ex sindaco e componente del direttivo provinciale PD: "indipendentemente dalle posizioni il risultato è importante per il partito, che è cresciuto molto negli ultimi anni. In particolare è stato acquisito molto bene il concetto delle primarie: chi vince vince, gli altri seguono. Quello di ieri è stato un gran bel voto, se Bersani vincerà come credo nella logica di ballottaggio il partito sarà comunque costretto a proseguire nel rinnovamento invocato dal sindaco di Firenze. Quella di Renzi è comunque stata una bella sfida. E a questo punto i renziani? La questione appartiene al confronto interno del partito e una riflessione interna andrà fatta, se non domani, dopodomani in virtù dei numeri che si sono riscontrati nel lecchese. In particolare il comitato Renzi dovrà fare i conti al suo interno con la capacità di assorbire quella parte di elettorato "scontento" proveniente dall'area di centro destra, quindi il confronto dovrà essere avviato su più fronti. Bersani è un uomo capace e può occupare un posto da Premier, Renzi è giovane ma sbaglia chi nel partito continua a vedere nella sua persona solo ed esclusivamente un "problema" da risolvere. Nelle sue posizioni vanno ricercate le opportunità e gli spunti che possono giovare al PD, anche le nuove generazioni di politici possono avere le carte per governare il nostro Paese".

Raffaele Straniero esponente PD di Oggiono:
Il senso del risultato mi pare evidente. Renzi interpreta un desiderio di cambiamento abbastanza presente nell'opinione pubblica e con modalità comunicative che fanno presa. Secondo i sondaggi una sua eventuale candidatura a premier avrebbe anche l'effetto di allargare il bacino elettorale del PD facendo presa su centristi e delusi del centro destra. Questo risultato provvisorio è già un segnale che Bersani ha colto bene dimostrando la propria apertura verso le primarie. Questa spinta verso il rinnovamento quindi sta già provocando degli effetti, mi augurano ce ne siano altri: Renzi ha parlato di dimezzare i parlamentari e di riduzione dei privilegi, mi auguro che il partito colga questi aspetti a prescindere dall'esito delle primarie.

Carlo Colombo sindaco di Annone (sostegno a Renzi):
"In prima battuta mi sento di dire che probabilmente il comitato provinciale e quelli locali hanno lavorato bene" Forse il risultato è dipeso anche dalla credibilità di certi amministratori locali che sono scesi in campo a sostegno della candidatura di Renzi. Per quanto riguarda le prospettive future è ancora presto per dirlo, molto dipenderà dal risultato finale. Credo comunque che sia molto positivo avere sul territorio un movimento così forte che a prescindere da quello che sarà il risultato finale non potrà essere ignorato. E' un risultato che dà voce a quella voglia di rinnovamento chiesta da molti cittadini. Credo sia una sfida interessante, speriamo che sia positiva a prescindere dal risultato, soprattutto per il Paese".

Gian Mario Fragomeli, sindaco di Cassago (sostegno a Bersani):
''Bisogna dare atto del grande lavoro svolto dal comitato per Matteo Renzi qui in Provincia di Lecco, che ha saputo mettere in campo un bell'impegno alla presenza anche di illustri amministratori che si sono schierati a favore del sindaco di Firenze. Detto ciò vogliamo che domenica vi sia l'affermazione di Pierluigi Bersani anche a Lecco e per questo lavoreremo nei prossimi giorni. A proposito del ballottaggio, mi preme sottolineare come fosse lo stesso Renzi a non volerlo, meno male per lui che Bersani abbia insistito...
Per quanto riguarda le candidature credo che una riflessione vada fatta la prossima settimana, anche se la scelta spetta alla direzione politica del partito, che mi risulta sarà la stessa sino al prossimo anno''.


Non resterà dunque che aspettare il prossimo due dicembre per il ballottaggio.

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