Nel 2012 i lecchesi hanno prodotto meno rifiuti e hanno incrementato la raccolta differenziata: questo il dato principale che emerge dall'annuale report sulla produzione e la gestione dei rifiuti presentato stamane dalla Provincia.
Lo scorso anno, come ha infatti spiegato la dottoressa Sara Berizzi, ogni lecchese ha prodotto 442 chili di rifiuti per un totale 151.324 tonnellate, con una flessione del 4,1% rispetto al 2011.Un calo che rappresenta per l'ambiente un dato certamente positivo ma che è da imputare complessivamente al perdurare della crisi economica: meno consumi significano anche meno imballaggi e meno scarti di produzione.
Fortunatamente parte di questi rifiuti verrà riutilizzata: il 60,3% degli scarti dei lecchesi viene infatti riciclato.Un dato certamente positivo, con un lieve incremento (+0,3%) rispetto all'anno prima, che colloca Lecco al 5° posto tra le province lombarde per percentuale di raccolta differenziata dopo Mantova (65,8%) Varese (62,8%), Monza e Brianza (61,6%), Cremona (61,5%).
Un buon risultato ma tuttavia 4 punti percentuale al di sotto del traguardo cui mirava il piano provinciale dei rifiuti, che puntava al recupero del 65% degli scarti prodotti.
Veruska Mandaglio, Sara Berizzi, Luciano Tovazzi, Carlo Signorelli, Mauro Colombo e Marco Peverelli
L'andamento della produzione dei rifiuti urbani e delle raccolte differenziate non è comunque omogeneo nel territorio provinciale. Una conferma - come ha spiegato l'assessore all'ambiente Carlo Signorelli - emerge dalla classifica dei circondari per percentuale di raccolta differenziata.
Nel 2012 la palma del circondario "riciclone" spetta al Meratese con il 65,1%, seguito dal Casatese con il 64,9%: tali Circondari risultano essere gli unici ad aver conseguito e migliorato l'obiettivo di raccolta differenziata stabilito dal piano rifiuti.
Fanalino di coda, ben lontana dai risultati raggiunti dai comuni brianzoli, la Valsassina con solo il 44,9% (- 2,7% rispetto al 2011) che Signorelli ha definito un vero e proprio "buco nero".
Sara Berizzi e Luciano Tovazzi
Anche all'interno dell'area della Brianza troviamo alcune differenze tra i singoli comuni: bene Monticello, Verderio Inferiore, Airuno, Robbiate, Viganò, Montevecchia, Ello e Pescate che si collocano tra i migliori 10 del territorio provinciale.
Più in fondo si piazzano i centri più grandi: Casatenovo è al 28° posto (comunque sopra la media provinciale) mentre Merate è 56°, sotto di una posizione rispetto a Calolziocorte. Lecco "solo" 61°.
Ultimo in classifica il piccolissimo comune di Morterone, i cui abitanti riciclano solo il 17,9% dei rifiuti prodotti.
L'impegno per il 2013 - hanno infine illustrato il presidente Silea spa Mauro Colombo e il direttore generale Marco Peverelli - è di fare ancora meglio. In particolare si vuole estendere ad altri comuni della provincia la raccolta porta a porta del vetro che presto verrà effettuata anche nei comuni di Lecco, Annone, Bosisio Parini e Rogeno.

L’assessore provinciale all’ambiente Carlo Signorelli, il Presidente di Silea spa Mauro Colombo e il direttore generale Marco Peverelli
Dati certamente positivi, il cui merito va anche ai cittadini del meratese (e non solo) che tuttavia, come segnalato da più parti, non vedranno premiato il loro impegno ma che anzi nel prossimo anno vedranno un aumento della tassa sui rifiuti.
A sollevare il problema è stato anzitutto il primo cittadino di Monticello Luca Rigamonti, appoggiato anche dal sindaco di Viganò Renato Ghezzi.
«Il mio comune - ha spiegato Rigamonti - è tra i primi posti ma i cittadini vedranno comunque aumentare la Tares, quasi fosse una punizione. Un paradosso per i cittadini: stanno facendo bene ma devono pagare di più perché lo stato ha imposto un aumento».
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