L'accordo, che recepisce richieste ed osservazioni da tempo avanzate dal sindacato, prevede l'integrazione con risorse proprie pari a 3,5 milioni di euro da parte della Regione, dei 41 milioni provenienti dal Fondo nazionale per la non autosufficienza.
La ripartizione del fondo avverrà per il 35% alle ASL e per il 65% ai Comuni, riconoscendo in questo modo il principio dell'integrazione sociale e socio - sanitaria attraverso la valorizzazione del ruolo dei comuni con i Piani di Zona.
Si prevede la valutazione pluridimensionale con la predisposizione di progetti di assistenza personalizzata rivolti a persone con gravi e gravissime disabilità, nonché anziani non autosufficienti, con l'obiettivo di garantire la permanenza al proprio domicilio e il sostegno a progetti di vita indipendente.
Per i disabili gravissimi si prevede l'erogazione di un buono di 1.000 euro mensili nella prospettiva di una continuità di assistenza nelle 24 ore. Per disabili gravi e anziani non autosufficienti è previsto un contributo mensile fino a un massimo di 800 euro.
Come già più volte sottolineato restano le criticità derivanti dall'utilizzo generalizzato di buoni sociali e voucher, per la risposta a bisogni che a nostro avviso può essere assicurata solo da una presa in carico integrata e continua. Tuttavia l'incremento delle risorse per la non autosufficienza, è un segnale importante per contribuire concretamente ad affrontare i bisogni spesso drammatici di questa parte di popolazione così fragile.
Positivo è infine il coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali in un confronto preventivo all'adozione di provvedimenti in materia di welfare: ci auguriamo che questo metodo possa consolidarsi nel futuro.