Raccolta dei dati delle persone evacuate
Nibionno è infatti uno dei comuni che potrebbe essere interessato dall'evento calamitoso. In particolare, potrebbero essere colpite le località Ceresa, tra Cibrone e Costa Masnaga, Molino Nuovo a Gaggio e via Volta. Dal momento che sarebbero circa 50 le persone che sarebbe necessario evacuare per almeno 4-5 giorni, la Protezione Civile nibionnese si è attrezzata per cercare di riprodurre, nel modo più vicino possibile alla realtà, la situazione di pericolo che potrebbe presentarsi durante il periodo di chiusura della diga di Merone.Il Lambro a Gaggio
Il trasporto degli evacuati e l'accoglienza in palestra
Evacuazione in località Ceresa
BOSISIO PARINI - ROGENO
Lago di Pusiano, Roggia Molinara
Alle ore 7 di sabato 26 ottobre è scattato l'allarme anche a Rogeno e Bosisio. Nelle scorse settimane, i comuni e la Protezione civile avevano provveduto ad effettuare un censimento dei cittadini coinvolti, quelli cioè che abitano nelle zone a rischio, ovvero in residenze situate ad una quota prossima a quella del lago o della sponda della Roggia Molinara.
Sabato mattina non appena è suonato l'allarme, è stato attivato un centro di emergenza locale e i volontari hanno provveduto ad attivare i blocchi stradali per presidiare i luoghi e per consentire una migliore comunicazione con i cittadini. A Bosiso Parini sono stati posti in corrispondenza dei seguenti incroci: tra via Aldo Moro a Rogeno e via Eupilio, tra via Eupilio e via al Lago, tra via Eupilio e via Mira.
A Rogeno, invece, i blocchi stradali sono stati posizionati tra la fine di via Maglio e l'inizio di via Marconi e tra via Cavour, via Maglio e via Salvo d'Acquisto. Il centro operativo misto della provincia si è invece occupato di gestire tutte le comunicazioni.
La seconda fase del programma consisteva nella vera e propria simulazione dell'evacuazione: i volontari bosisiesi collocati in sette diversi punti hanno raccolto le persone che si trovavano in strada, simulandone il trasporto.
Direzione: la palestra delle scuole medie. Proprio questo è il luogo scelto dall'amministrazione e dai tecnici per mettere al riparo i cittadini. I volontari hanno provveduto a montare ottanta brandine e presso la mensa scolastica è stata simulata la refezione. Centoventi sono le persone da sfollare. Si trovano tutte in località Garbagnate Rota. Le operazioni, che hanno coinvolto più di cinquanta volontari, si sono concluse con la chiusura dell'unità di crisi locale introno alle 15.
A Rogeno, invece, il problema non è propriamente il lago di Pusiano: l'abbattimento delle ture provocherebbe infatti l'allagamento della Roggia Molinara, il canale parallelo al Lambro che attraversa la zona Maglio. In quest'area sono stati collocati i sacchetti di sabbia per consentire la messa in sicurezza delle cinquanta famiglie interessate da un eventuale allagamento. Alle 13 sono terminate, anche in questo caso con successo, le operazioni di simulazione.
L'esercitazione è stata molto utile ai volontari per mettersi alla prova e per capire quale sistema attuare in caso di emergenza.
Durante le dimostrazioni sono intervenuti sul territorio l'assessore provinciale alla Protezione civile, Franco De Poi, l'assessore regionale Simona Bordonali e il prefetto della provincia di Lecco, Antonia Bellomo.
Come illustrato dall'ingegnere Giorgio Meroni e dal suo team, il piano comunale di protezione civile con lo scenario del rischio idrogeologico e le cartografie dei paesi sono stati informatizzati e messi a disposizione online per consentirne la consultazione immeditata in caso di necessità.
Per informazioni, visitare il sito internet www.webeasygis.it
Contributo fotografico di Andrea Nobile e Gianni Rossin