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Scritto Mercoledì 11 dicembre 2013 alle 17:20

A Valmadrera, Malgrate, Civate, previsto il sistema di teleriscaldamento grazie a Silea

Fra qualche anno i cittadini di Malgrate, Valmadrera, Civate potranno dire addio alle loro caldaie: l'acqua arriverà nelle loro case già calda dai forni dell'inceneritore di Valmadrera.
Questo il progetto di teleriscaldamento , ancora alle primissime fasi di pianificazione, che Silea intende realizzare, con un costo stimato che si aggira tra i 20 e i 30 milioni di euro, entro il 2018.



L'amministratore unico Mauro Colombo


''L'obiettivo - ha spiegato il presidente Mauro Colombo - è quello di migliorare l'efficienza energetica dell'impianto che non si limiterà più a generare energia elettrica con il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti non riciclabili''.
Il sistema servirà sia gli edifici pubblici che le abitazioni private di quei cittadini che vorranno allacciarsi, che beneficeranno di bollette tra il 15 e il 20% inferiori rispetto al metano. Ma ci guadagnerà anche l'ambiente visto che verranno spente le caldaie, spesso molto inquinanti. Il progetto iniziale era quello di riuscire a collegare il termovalorizzatore con l'ospedale Manzoni, enorme consumatore di energia.


Rendimento energetico stimato da Silea spa

Tuttavia a Valmadrera non si brucia una quantità di rifiuti sufficiente per rendere il progetto sostenibile: la regione infatti ha posto un tetto massimo di 87mila tonnellate di rifiuti inceneribili da Silea, che non renderebbero fattibile la distribuzione di acqua riscaldata fino al nosocomio.


Funzionamento del teleriscaldamento (da Silea)

Per questo, dopo il via libera dello studio di fattibilità economica, si è pensato di ridurne la portata, limitandosi ai centri abitati limitrofi: Civate, Malgrate, Valmadrera e anche una piccola porzione di Lecco. La strada è ancora lunga: servono le autorizzazioni, serve la progettazione, servono in complessi lavori di posa.
Ma una volta realizzato, si stima che il teleriscaldamento possa aumentare del 40% la resa energetica del termovalorizzatore lecchese.



Produzione termica ed elettrica degli inceneritori Lombardi secondo Legambiente

Hanno accolto positivamente l'idea gli amministratori dei comuni interessati come il sindaco di Civate Baldassarre Mauri e di Valmadrera Marco Rusconi, che ha voluto sottolineare come il progetto, per come lo si sta impostando, non prevede l'aumento del quantitativo di rifiuti inceneriti. Più critica Legambiente che nel suo dossier sugli inceneritori lombardi, pur senza riferirsi specificatamente al lecchese, esprime alcune perplessità proprio sugli impianti di teleriscaldamento , definiti ''infrastrutture dal futuro incerto'' che poco si coniugano con il continuo e progressivo calo negli anni dei rifiuti indifferenziati destinabili all'incenerimento.


Paolo Valsecchi
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