
Un mezzo dei soccorsi
impegnato nelle ricerche
Al termine delle ricerche per trovare Piero Serenthà, il medico disperso sul Cornizzolo sabato 5 aprile e ritrovato senza vita lo scorso sabato 26 aprile, Nunzio Rotunno, che ha seguito personalmente per la famiglia tutte le fasi dagli istanti successivi alla scomparsa, vuole portare un ringraziamento a chi ha creduto e lavorato per il ritrovamento:
"volevamo fortissimamente trovare Piero, per questo ci siamo impegnati tutti insieme e, purtroppo tragicamente, siamo riusciti" ha spiegato.
Infatti dopo i primi giorni di ricerca, effettuata dalle istituzioni purtroppo senza esito, la famiglia ha perseguito tutte le strade perché nulla rimanesse intentato ed intorno a loro si sono radunate diverse associazioni e gruppi oltre che singoli cittadini che hanno offerto il loro tempo e il loro sudore per le ricerche sacrificando quindi ore di lavoro, giorni di festa e di riposo, tempo dedicato alla famiglia.
"Sin dai primi momenti si è creato un legame molto forte tra i volontari, determinato dalla volontà di raggiungere il risultato" prosegue Rotunno. Questa sinergia si è tradotta in una vera e propria task force che ha lavorato alacremente: molte ore di preparazione con uno staff ristretto della Protezione Civile di Bosisio e Rotunno, studiando le mappe centimetro per centimetro, pianificando percorsi, vagliando le segnalazioni ed ipotizzando la via che Piero avrebbe potuto seguire. Tante ore trascorse su e giù per i sentieri di Cornizzolo, Monte Rai e del circondario.
Un'attività che ha portato a ricontattare tutti i reali o potenziali testimoni, andando a ripercorrere quei pendii che potevano essere stati solcati dal disperso. Cinque giorni interi di verifica metro per metro di un territorio molto vasto e pieno di punti pericolosi. I volontari non si sono fermati nemmeno con la pioggia di Pasquetta e hanno proseguito senza sosta.
"Giorno dopo giorno si è fatta strada la convinzione con lo staff, che Piero, viste le condizioni di salute e il fatto che aveva già camminato a lungo, non potesse aver percorso un lungo tragitto dopo l'incontro con i due giovani all'Alpe Alto" aggiunge Rotunno.
Questo incontro è stato alla fine ritenuto dal Coordinamento Ricerche creato appositamente presso la Protezione Civile nella Sede Croce Verde di Bosisio, l'unico attendibile. Così sabato 26 aprile si è ripartiti per scandagliare alcune aree tra cui anche quella nelle vicinanze dalla zona del primo avvistamento, che si presentava come un luogo aspro per una persona anziana ma che sembrava essere un luogo possibile visto il fatto che presentava pochi sentieri e che quindi meritava di essere battuto con cura.

Piero Serenthà
Da lì il ritrovamento, sabato 26 aprile alle 10.25, ad opera di un Volontario della Protezione Civile di Croce Verde Bosisio che dall'alto ha scorto una macchia di colore in mezzo al bosco e, avvicinandosi, ha fatto la dolorosa scoperta.
"Solo la perseveranza e la determinazione di tutto il personale della Protezione Civile di Bosisio e dei Gruppi, hanno portato a questo ritrovamento che ha consentito alla famiglia di dare, purtroppo, sepoltura a Piero. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito alle ricerche, in qualsiasi modo l'abbiano fatto. Le istituzioni che si sono prodigate nei primi giorni e che non elenco per brevità. Mi permetto però di citare in modo più ampio i Volontari che, al di là del dovere, ci hanno messo un grandissimo impegno: la Croce Verde di Bosisio - Settore Protezione Civile, Soft Air Club "i Mercenari" di Lecco, ARI Lecco, Associazione Cacciatori di Canzo, Cesana Brianza e Magreglio, Campospinato di Valbrona, Compagnia de "I Nost" di Canzo, i due ragazzi che hanno visto per ultimi Piero e tutti i singoli cittadini che hanno dato una mano. A loro va il mio grazie più sincero per il loro tempo e il cuore che hanno messo in questa ricerca" conclude Nunzio Rotunno.
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