Il fatto che le analisi sulla presenza di diossine e furani nelle polveri, scorie e fanghi di depurazione non siano richiesti dall'Autorizzazione Integrata Ambientale, non rappresenta un'attenuante dal momento che la nocività di tali sostanze è scientificamente acclarata e gli impatti sulla salute umana e sull'ambiente meritano degli approfondimenti.
In base al "principio di prudenza", dovrebbe essere compito di ogni Amministratore comunale chiedere che vengano effettuati ulteriori ed approfonditi controlli, al fine di tutelare la salute dei propri cittadini, della quale ne è direttamente responsabile il Sindaco stesso.
Al fine di fugare le preoccupazioni espresse da noi e da altri amministratori e tranquillizzare i cittadini, contribuendo ad eliminare quelli che lei definisce "ingiustificati allarmismi", la invitiamo a commissionare approfondite analisi dei terreni comunali circostanti l'inceneritore e lungo il percorso dei fumi del camino al fine di verificare la presenza di diossine, metalli pesanti e polveri, utilizzando il metodo di indagine delle ricadute degli inquinanti "AERMOD", indicato sia dall'EPA (Environmental Protection Agency americano) che dall'Università di Firenze come miglior metodo per le analisi emissive legate ai forni inceneritori.
A tale metodo è doveroso abbinare un'indagine epidemiologica per accertare gli effetti della presenza dell'inceneritore sulla salute dei cittadini residenti a Valmadrera e nei comuni limitrofi al forno ed attraversati dai fumi dell'impianto.
A tal proposito le segnaliamo che il Dott. Paolo Crosignani, ex-primario dell'Istituto dei Tumori di Milano, ha già collaborato con altre ASL Lombarde con approfondite indagini epidemiologiche sulle emissioni dei forni inceneritori lombardi, ed è a disposizione delle amministrazioni comunali che richiedessero il suo intervento.
Se dovesse risultare che l'inceneritore non ha avuto effetti sulla salute saremo i primi a riconoscerlo e ad esserne lieti.
Cordiali saluti,