A quella autorizzazione, firmata dal direttore generale della sanità della Regione Lombardia, si è arrivati grazie sia al fattivo interessamento dell'assessore Mantovani che ebbi modo di incontrare più volte nel 2013 (purtroppo non ho foto degli incontri, mi creda sulla parola), ma anche e soprattutto grazie al decisivo lavoro svolto dall'assessore regionale al bilancio Massimo Garavaglia, che validò il piano finanziario che gli venne sottoposto dalla direzione dell'azienda ospedaliera lecchese. Massimo Garavaglia ha il pregio di essere uno che parla poco, non si perde in sontuose foto celebrative, lavora sodo e trova sempre il modo di conciliare le infinite esigenze del territorio con le purtroppo limitate risorse finanziarie regionali.
Il fatto che la direzione dell'azienda ospedaliera, nella persona della dottoressa Panizzoli, abbia atteso (evidentemente avrà avuto i suoi legittimi motivi), fino a fine 2014 per procedere alla fase dell'appalto, trovo poco decoroso che questo atto venga fatto passare come risultato concreto di un incontro politico, di cui comunque non intendo mettere in dubbio l'importanza.
In un paese dove i due sport nei quali primeggiamo a livello mondiale sono lo "scaricabarile" quando le cose vanno male e il "salto sul carro del vincitore" quando le cose hanno la fortuna di andare bene (come appunto nel caso della risonanza magnetica), era giusto chiarire, senza alcun intento polemico, come si sono svolti i fatti e, come si dice in questi casi, dare a Cesare quello che è di Cesare. Nessun miracolo di Natale quindi, ma tanto lavoro fatto per tempo, in silenzio e senza clamore, come nella migliore tradizione lombarda.
Rimane invece pesantemente aperto il tema del completamento dell'organico e la ristrutturazione del Pronto Soccorso. Temo che quanto garantito da Mantovani e da Piazza, troverà difficile attuazione, visto che per il 2015 il governo Renzi, sostenuto anche dall'NCD, ha posto in essere tagli lineari alla nostra regione per circa 930 milioni di euro che in gran parte incideranno proprio sulla sanità.
C'è solo da sperare che la riforma della sanità regionale, che verrà approvata nei prossimi mesi, metta ordine anche ai servizi territoriali di urgenza, potenziando le cosiddette "osservazioni brevi". L'obiettivo di questo modello di gestione dei pazienti è quello di ridurre i ricoveri impropri oltre a evitare una eccessiva permanenza presso il pronto soccorso, che tornerebbe ad essere luogo preposto alla gestione delle emergenze.
Da sottolineare che proprio uno dei servizi previsti nel progetto della nostra Cittadella della Salute, va in questa direzione, quasi ad anticipare ciò che potrebbe essere messo in pratica a partire dal 2016. Purtroppo, l'accordo di programma, sottoscritto nel 2013 da Comune di Merate, ASL e Azienda Ospedaliera lecchese, che aveva lo scopo di promuovere la realizzazione di un studio di fattibilità operativa per la Cittadella della Salute, è stato accantonato dall'attuale amministrazione che evidentemente ha definito delle priorità amministrative diverse.
C'è da augurarsi che l'assessore meratese Tomalino, persona seria e sensibile, possa convincere i suoi colleghi di giunta a ritornare sui loro passi e a rivedere le loro priorità. Credo che vi sia ancora lo spazio per ridare slancio a questo percorso, senza il quale sarebbe impossibile riuscire a trovare le risorse finanziarie pubbliche e soprattutto private, per procedere alla fase realizzativa.
Cordialità,