Ben 185 donatori attivi e 225 donazioni in meno rispetto al 2013. È questo il bilancio 2014 tracciato dal gruppo Avis Besana Brianza durante l'assemblea ordinaria, tenutasi mercoledì sera nella sala prove del corpo musicale "Santa Cecilia" a Besana.
Il presidente di Avis Besana Venanzio Magni
Forti sono le preoccupazione del gruppo direttivo alla guida del sodalizio, che comprende 18 sezioni comunali di cui ben 9 rientrano nella provincia di Lecco.
Analizzando nello specifico i dati relativi alle sezioni del territorio casatese, è evidente il forte calo subito nel 2014 per quanto riguarda sia il numero degli effettivi donatori sia quello delle donazioni.
Un confronto dei dati 2013 e 2014 relativi ai comuni del casatese che fanno parte della sezione
Complessivamente, nel corso dell'anno appena trascorso si sono registrate 1367 donazioni di sangue e plasma (ben 182 in meno rispetto al 2013), mentre i donatori sono stati 649 (-45 nel 2014).
Il gruppo che ha "perso" più donatori è stato Casatenovo con ben -20 avisini seguito da Cassago (-12), Barzanò (-9), Monticello (-4), Cortenuova e Sirtori con -3 e infine Cremella, con solamente un donatore in meno rispetto al 2013. Trend inverso invece per Barzago, che nel 2014 ha registrato ben sette avisini in più rispetto all'anno precedente.
I donatori dei gruppi casatesi nel 2014
Anche per quanto riguarda le donazioni effettuate nel corso del 2014, Casatenovo registra la perdita più consistente. Il gruppo ha infatti riportato ben 56 donazioni in meno rispetto al 2013. Seguono poi Barzanò con -37, Viganò (-21), Cremella (-20), Cassago e Sirtori con -17, Monticello (-11) e Barzago (-9). In crescita, invece, il numero di donazioni di plasma e sangue registrate nel 2014 a Cortenuova (+6).
Le donazioni dei gruppi casatese nel 2014
"225 donazioni in meno per la nostra sezione sono tante, dobbiamo darci da fare e insistere di più con i nostri donatori sul territorio. Servono idee e soprattutto serve vitalità per andare avanti, possibilmente recuperando i numeri che avevamo qualche anno fa. Non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo, ossia donare. Dobbiamo continuare a riflettere su questo calo per cercare di capirne le motivazioni" ha commentato il presidente di Avis Besana, Venanzio Magni.
Il pubblico intervenuto mercoledì sera all'assemblea annuale di Avis Besana
Minore è invece la preoccupazione di Enrico Santambrogio dell'Avis provinciale di Monza e Brianza, che mercoledì sera ha preso parte alla presentazione delle attività e del bilancio 2014 presentati dalla sezione besanese.
"La vostra sezione ha avuto un calo minimo, che rispecchia il trend lombardo e nazionale. Per voi lo scorso è stato infatti un anno di cambiamenti, a partire dalla ristrutturazione della sede e dai nuovi requisiti richiesti per donare. Molte strutture e centri di raccolta sono stati chiusi. Di fronte a questo calo mi sento di dirvi questo: ciò che deve fare l'Avis è continuare a promuovere la donazione sul territorio, interessare i giovani alla realtà dell'associazione cercando di coinvolgerli nel direttivo" si è così espresso il consigliere dell'associazione provinciale.
Al centro il presidente Magni. Alla sua destra, Stefano Bonfanti e la dottoressa Apicella, e a sinistra il segretario della sezione besanese
Ritornando ai dati raccolti da Avis Besana, nel 2014 i donatori attivi sono stati complessivamente 1264 mentre le donazioni 2721. Nello specifico sono state raccolte 271 sacche di plasma, di cui 72 presso l'ospedale "S. Gerardo" di Monza e 199 al centro trasfusionale milanese "Vittorio Formentano". Per quanto riguarda il sangue intero, 54 sacche sono andate al centro "Formentano" e 63 al "S. Gerardo". Al punto di raccolta di Besana, le sacche raccolte complessivamente nel 2014 sono state invece 2333.
Secondo da destra, Enrico Santambrogio dell'Avis provinciale monzese
Infine, con i medici e i tecnici che collaborano con la sezione Avis Besana Brianza sono state effettuate 395 visite annuali e 342 elettrocardiogramma.
Sono stati inoltre visitati 173 aspiranti donatori, di cui però solo 91 hanno effettuato la prima donazione. Di questi, però, 29 erano stati visitati nel 2013, perciò gli effettivi nuovi donatori nell'ultimo anno sono stati 62.
Nel 2014 sono dunque mancati all'appello 51 aspiranti, che non hanno effettuato la prima donazione, mentre sei sono risultati non idonei e 33 non si sono presentati per i primi esami. Guardando nello specifico ai gruppi casatese, quelli con il maggior numero di nuovi donatori nel 2014 risultano essere Barzago e Sirtori (+9). Colpisce il fatto che a Monticello, nel 2013 come nel corso dell'ultimo anno, non siano state raccolte nuove iscrizioni.
Quelli relativi ai donatori "mancati" sono i dati più allarmanti secondo il parere del direttore sanitario, la dott.ssa Carmela Apicella.
"Ciò che mi ha colpito nell'osservare i dati relativi al 2014 non è stato tanto il calo nel numero degli storici donatori, che continuano a fare la loro attività di volontariato nonostante abbiano avuto dei problemi o delle difficoltà. Sono i nuovi che mi lasciano perplessa, in quanto solo pochi dopo la visita di controllo hanno effettuato la prima donazione. Sembra quasi che manchi una certa sensibilità e una spinta all'atto della donazione" ha infine commentato il medico.