Così il parlamentare della Lega Nord Paolo Arrigoni a seguito della seduta di ieri della Commissione Lavori pubblici e Telecomunicazioni del Senato che ha visto la presenza dell'amministratore delegato di Poste Italiane Francesco Caio.
"C'è un evidente squilibrio tra norme sulla carta, quelle di Agcom, alle quali il piano di razionalizzazione degli uffici postali fa riferimento, e le diverse realtà locali - prosegue Arrigoni - Come Lega Nord non siamo contro la razionalizzazione, auspicabile nel momento in cui serve a ridurre i costi, ma non possiamo accettare che crei disagi ai cittadini. Il sacrificio chiesto alla periferia, soprattutto nel momento in cui il governo Renzi colpisce duramente il trasporto pubblico locale, è eccessivo. Nelle grandi città è lieve la ricaduta di chiusure e ridimensionamenti degli uffici postali, non così nei piccoli paesi".
Per non parlare poi dei palmari in dotazione ai postini: "Molti anziani non hanno né bancomat né carta di credito: difficile pensare che il palmare al loro domicilio possa sostituire lo sportello di un ufficio postale!".
Visto l'approssimarsi del 13 aprile - data in cui i tagli dovrebbero diventare operativi - martedì il Carroccio chiederà la calendarizzazione urgente in Senato della discussione di una mozione presentata dal Gruppo e finalizzata alla sospensione del piano e alla revisione dei criteri, per riuscire a preservare dai tagli almeno i comuni montani e le frazioni periferiche.
"Speriamo che gli altri partiti possano condividere l'iniziativa della Lega Nord, data l'importanza del problema", conclude Arrigoni.