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Scritto Giovedì 19 marzo 2015 alle 21:45

Sala: coppie di fatto, il registro delle unioni civili non risolve i problemi. Il parlamento è sordo e non conosce misericordia

Ambrogio Sala
Vorrei spiegare perché non ho mai presentato prima la mozione sulle coppie di fatto e come mai parallelamente non ho mai proposto il registro comunale delle Unioni Civili.
Dal 2012 in poi i massimi vertici della Magistratura italiana (la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale) emettono pronunciamenti formali in cui invitano il Parlamento a legiferare per garantire alle coppie di fatto (etero od omosessuali che siano) uno strumento giuridico che risolva i numerosi problemi che quotidianamente questi cittadini affrontano. Faccio un esempio che è capitato una trentina di anni fa in un paese vicino. Due persone convivevano da anni senza essere sposati ed erano miei amici. In particolare all'uomo piaceva, oltre alla musica, andare in bicicletta. Percorreva chilometri per lo più da solo. Un giorno, sotto le gallerie di Varenna, un camion lo investe e muore. La convivente si accorge lì che i suoi diritti a vedere l'uomo amato, ad organizzare i suoi funerali non esistono. Nel proseguo del tempo sorgono problemi sul conto corrente, sul contratto d'affitto e sulla pensione. Fortunatamente non c'erano figli e la donna lavorava. Inoltre i buoni rapporti e la ragionevolezza dei genitori dello scomparso non acuirono il dolore di chi era sopravvissuto.
Questi sono i problemi di chi, alla fine, si trova in questa situazione. Durante i due mandati di Assessore ad Olgiate ne ho visti altri di episodi simili. Uno in particolare più grave per la presenza di figli.
Ho sempre ragionato cosa fare come Enti Locali. Il Registro che, adesso, qualcuno invoca non risolve i problemi che ho prima illustrato. E' stato usato senza successo come forma di pressione politica, come "strumento di comprensione" degli Enti Locali verso queste "unioni ".
A livello centrale e politico i problemi erano molto ideologizzati e, quindi,bisognava difendere la famiglia tradizionale. Io sono uno di quelli che è sposato e vivo in una famiglia tradizionale, ma non capisco perché debbo negare a chi pensa di costruire i suoi affetti in modo diverso da me, il diritto ad essere felici con strumenti che garantiscono la sicurezza sociale. Anche loro, come me, pagano le tasse ed i contributi.
Oggi qualche margine politico per portare in un Parlamento "sordo" una mozione che recepisce il disagio c'è proprio per le sentenze prima citate e per i continui richiami all'Italia da parte del Parlamento Europeo.
E' ora di usare la virtù della "misericordia"!
Ambrogio Sala
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