Come Confcommercio siamo favorevoli a questo intervento normativo: serve una regolamentazione minima e ragionevole per quanto riguarda gli orari dei negozi. La liberalizzazione, anzi la deregolamentazione selvaggia introdotta dall'allora premier Monti, non ha portato alcun beneficio né alle imprese né ai consumatori. Lo dicevamo nel 2012 e lo ribadiamo con forza ancora oggi: il "sempre aperti" 365 giorni all'anno è una condizione insostenibile per le piccole imprese e i negozi di vicinato, ma alla lunga anche per i grandi. Non ci guadagna la concorrenza, né la qualità del servizio. L'unico risultato che si raggiunge è quello di soffocare i piccoli esercizi. Come ribadito anche a livello nazionale, questo intervento non va a stravolgere nulla ed è compatibile con i principi e le prassi prevalenti in Europa in materia di libertà di concorrenza. La logica di tutelare le piccole imprese che presidiano il territorio, che sono radicate e danno occupazione, che svolgono un servizio anche di tipo sociale, è fondamentale. Inutile rincorrere modelli che in Italia non sono accettabili. Senza dimenticare, come giustamente è stato ricordato in queste settimane in diversi tavoli, che persino in Inghilterra e Germania ci sono restrizioni alle aperture".