Sono zone rosse le aree di Campofiorenzo, Valaperta e Cascina Bracchi, oltre ad alcune parti del territorio tra Monticello e Barzanò. Azzurro e blu, invece, il resto del casatese, con un'altra macchia rossa in corrispondenza di Oggiono.
È quanto emerge dalla mappa di calore creata dai ragazzi dell'istituto Greppi nell'ambito del progetto "Scuola e casa...a misura di Radon".
Un'iniziativa partita lo scorso anno, grazie ad un'idea del professore di fisica villagreppino Valter Giuliani, e su cui hanno lavorato i ragazzi di seconda e quinta dell'indirizzo informatico monticellese.

La mappa delle concentrazioni di radon nel territorio censito
Scopo dell'iniziativa -finanziata da Fondazione Cariplo e realizzata in collaborazione con la cooperativa lecchese Liberi Sogni- è proprio quello di monitoraggio e sensibilizzazione riguardo il radon. Si tratta di un gas radioattivo naturale proveniente dal sottosuolo, inodore e incolore, che spesso rimane intrappolato in locali poco areati a livello del suolo e se respirato a lungo potrebbe costituire un fattore di rischio per la salute umana: è infatti la seconda causa di tumore al polmone, con migliaia vittime all'anno in Italia.
Il progetto villagreppino -presentato ufficialmente a inizio giugno nell'ambito di Villa Greppi Build 2015- ha previsto l'impegno dei ragazzi su vari fronti. Se, da un lato, è stato costante lo studio e l'approfondimento teorico su caratteristiche ed effetti del gas, dall'altro, gli studenti hanno potuto occuparsi di alcuni aspetti pratici.

A sinistra in rosso, le concentrazioni a Casatenovo
Gli alunni delle classi seconde hanno infatti distribuito in una fetta del territorio alcuni rilevatori, in grado di misurare la concentrazione di radon in ambienti pubblici e domestici. 320 le misurazioni effettuate, in modo particolare nel territorio lecchese ma anche nella provincia di Monza, Bergamo, Milano, fino a Lodi e Pavia. Una bella fetta di territorio, che ha consentito ai ragazzi delle classi 2KA 2IA 2IB dello scorso anno scolastico di acquisire dati numerosi e precisi, che hanno poi consegnato ai colleghi di 5IA. Proprio loro, sotto la guida dei docenti Gennaro Malafronte e Pietro Petracca, hanno creato una piattaforma informatica costituita da numerosi elementi.

Gli studenti che hanno realizzato la piattaforma informatica
Prime fra tutti, appunto, le mappe consentono di visionare in modo chiaro e immediato la concentrazione di radon in tutto il territorio. Nella mappa di calore, le zone assumono colorazioni diverse a seconda del livello di rischio mentre in quella puntuale sono riportate le singole misurazioni con la concentrazione in becquerel per metro cubo.
Zone rosse, quindi dove la presenza di radon sarebbe naturalmente più massiccia e da tenere sotto controllo, sono quelle in corrispondenza di Lecco città, Maggio, Oggiono, oltre ad alcuni territorio di Ello, Colle Brianza, Briosco e Nibionno, in località Gaggio. Interessate anche la zona di Cantù, Monza e Biassono, mentre nel casatese una vasta porzione rossa sarebbe quella nel sud di Casatenovo, in corrispondenza di Campofiorenzo e Lesmo e tra Valaperta e Usmate; piccole porzioni anche tra Monticello e Missaglia. L'area più vasta sembrerebbe invece quella che si affaccia sull'Adda, compresa tra Merate, Cernusco e Osnago a ovest fino alla bergamasca e a Ponte San Pietro a est. Proprio in questa zona dovrebbero esserci terreni permeabili che permettono quindi la risalita di radon dal sottosuolo.

I territori casatese (a sinistra) e meratese ''mappati''
Chiunque fosse interessato alla concentrazione di radon nel proprio territorio può consultare online la mappa. E non solo. Basta una semplice mail per richiedere il kit per la rilevazione del radon anche nella propria abitazione o ufficio, mentre con qualche altro click sul sito si accede a informazioni -sempre a cura degli studenti- sul gas, sulle normative e sulle contromisure da adottare, come arieggiare i locali o sigillare crepe e fessure dal sottosuolo.
Possibile anche la registrazione sul sito per essere costantemente informati tramite mail e notifiche sulla situazione della propria zona.

Il progetto è stato accolto con entusiasmo da tutti i ragazzi coinvolti, e non solo. Parole di plauso anche da parte del Miur, con il sottosegretario Toccafondi, che ha indirizzato una lettera all'istituto e lodato l'impegno della scuola a favore del territorio (
clicca qui per visualizzarla).
Senza voler creare allarmismi, il progetto continua -con un aggiornamento costante della piattaforma- proprio con lo scopo di tenere monitorata la situazione, soprattutto nelle zone a rischio, e sensibilizzare l'opinione pubblica.
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