"Grazie a questo emendamento gli scarti del verde urbano finalmente possono passare da rifiuto a risorsa: si potrà dare priorità al riutilizzo e al recupero e permettere che siano reimpiegati in un ciclo produttivo, invece di essere destinati esclusivamente allo smaltimento. Questo permette il superamento di molti ostacoli per le aziende e per gli operatori del settore, nonché notevole risparmio per i comuni e la pubblica amministrazione. Problemi che mi erano stati sollevati da parecchie realtà del territorio lecchese, comasco e montano".
Secondo i dati Fiper, nei Comuni italiani si producono 3-4 milioni di tonnellate/anno di potature del verde pubblico con un costo di smaltimento in discarica di circa 180-240 milioni di euro a fronte di un possibile ricavo, in caso di utilizzo energetico, di 80-120 milioni. Il beneficio economico complessivo per l'Amministrazione pubblica italiana potrà dunque aggirarsi tra 240-360 milioni di euro all'anno.
"Un risultato che arriva dopo un lungo lavoro parlamentare" conclude Tentori che su tale materia, oltre ad ordini del giorno e diverse interrogazioni, aveva anche depositato una proposta di legge. "Finalmente è fatta chiarezza una volta per tutte su una vicenda annosa attraverso la modifica dell'articolo 185 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in materia di esclusione dalla gestione dei rifiuti"
Ora il provvedimento passa all'esame dell'Aula.