A sinistra Stefano Sirtori (4EA)
Hanno invece realizzato un sito di scambio di oggetti per mamme denominato ''La culla dell'usato", gli studenti di quarta SA. Si tratta di una start up del progetto Green Jobs che si pone l'obiettivo di aiutare le famiglie in difficoltà, permettendo agli utenti di comprare e vendere oggetti usati per l'infanzia (da 0 a 11 anni) a prezzi molto bassi. ''La nostra proposta - ha spiegato Daniele Verderio anche a nome dei compagni - è rivolta ad un target di persone ampio: soprattutto a famiglie, a cui offriamo comodità ed eco sostenibilità''.
Tra gli obiettivi spicca infatti anche la tutela dell'ambiente, offrendo altresì un servizio estremamente semplice nelle modalità di utilizzo. ''Il sito è utilizzabile da tutti, anche da chi avesse poca esperienza con la tecnologia. Con un semplice click si potrà accedere all'area riservata e iniziare a vendere o comprare'' ha proseguito Daniele, precisando come il sito sia stato pensato e sviluppato su un sistema di crediti che va a garantire il basso costo dei prodotti. ''Offriamo un sistema di consegna faccia a faccia, senza spedizione. Questo affinchè l'acquirente possa accertare di persona che l'oggetto sia esattamente quello richiesto e che arrivi in buone condizioni''. Se è già attiva la pagina Facebook, è ancora in fase di realizzazione il sito internet che sarà accessibile nei prossimi giorni.
Soddisfatti gli studenti, che hanno notato un grande entusiasmo da parte dei potenziali acquirenti, ''agganciati'' tramite social network o con il più tradizionale dei sistemi: il passaparola. ''La risposta del mercato è stata sino ad ora molto positiva: gli utenti si sono mostrati propensi allo scambio via internet''. Anche questo progetto ha potuto beneficiare della consulenza di Costanza Sacchi di Invento e dell'esperta d'azienda Alessandra Gilberti, mentre la professoressa Rossella Gattinoni ha svolto il ruolo di docente coordinatore.
Daniele Verderio (4SA) e Elisa Boltri (3SA)
E' toccato infine a Elisa Boltri di terza SA presentare ''ProTetto'', iniziativa che mira all'integrazione, portata avanti insieme a ''Progetto Itaca, cooperativa sociale onlus''. Un progetto finalizzato a garantire - ai richiedenti asilo presenti nella nostra provincia - tutti gli strumenti necessari per agire sulla loro formazione.
''Ci siamo concentrati sui centri di accoglienza per i migranti presenti nel nostro territorio e abbiamo individuato una struttura ad Airuno'' ha spiegato Elisa. ''Si tratta di un ex ristorante confiscato alla mafia nel 1997''.
Di proprietà della Prefettura, ha ospitato negli anni scorsi la Guardia di Finanza e attualmente è sede di un centro di accoglienza che vede la presenza di 57 migranti maschi, con età media di trent'anni. Nell'intenzione degli studenti potranno essere proposti corsi di italiano, ma anche di lingua inglese e francese; infine un corso base di informatica per l'utilizzo del computer e attività alternative quali l'orto, la musica e la creatività.
Il progetto - che ha ottenuto una menzione di merito da parte di Regione Lombardia nell'ambito del concorso ''Common Goods Social Business School Superbowl'' - è stato portato avanti in collaborazione con Arci, cooperativa sociale Arcobaleno, e gli educatori del Pime. La finalità principale è quella di favorire l'integrazione dei migranti sul territorio.
''I ragazzi hanno aderito con entusiasmo alle attività di alternanza scuola-lavoro, simulando un'impresa che realizzasse un prodotto o servizio a favore del territorio. L'impegno è stato rilevante per tutto l'anno scolastico e i risultati encomiabili'' ha commentato la professoressa Rossella Gattinoni intervenuta alla conferenza stampa insieme alla collega Anna Rosa Besana.