Bosisio: presepe vivente nei luoghi e nelle corti del centro con preghiere, riflessioni, inno ''akathistos'' e 50 figuranti
Presepe vivente in corteo tra i luoghi e le corti del centro storico di Bosisio Parini. Nel giorno dell'Epifania, 6 gennaio, la parrocchia ha promosso l'ormai tradizionale evento che accompagna le festività natalizie.
"E' una rappresentazione ormai entrata tra la gente tanto che se non viene fatta, viene chiesto il perché. E' un misto tra folclore, fede e tradizione che continua ad essere percepito" ha spiegato Aldo Redaelli che ha curato la manifestazione, giunta ormai al quinto anno consecutivo.
Lo schema della rappresentazione si mantiene pressoché invariato con la rievocazione dei fatti narrati nel testo sacro, ma cambiano gli ambienti in cui viene messo in scena l'evento biblico.
Intorno alle 17, un gruppetto di cittadini si è ritrovato presso il cortile di palazzo Cesati, sede del Municipio, per assistere all'annuncio della nascita di Giovanni Battista e per riflettere sull'apparizione dell'angelo a Zaccaria, avvenuta nel tempio.
Il corteo è poi dipartito alla volta della chiesetta di San Gaetano, nei pressi del Precampell per l'annunciazione di Maria. Presso il cortile Farina è stata rappresentata la scena della visitazione, mentre nel cortile di via Pospagliaro è stato protagonista Giuseppe: a lui, che voleva licenziare Maria in segreto dopo aver appreso che era in attesa per opera dello Spirito Santo prima che andassero a vivere insieme, è comparso l'angelo del Signore per suggerire il nome del bambino Gesù che sarà il Salvatore del popolo. Presso il cortile Corti è avvenuto il censimento, ordinato da Cesare Augusto mentre Quirino era governatore della Siria.
Proprio in questi giorni, mentre Giuseppe saliva a Betlemme per farsi registrare, Maria ha partorito e ha deposto il figlio in una mangiatoia perchè per loro non c'era posto in un albergo. Qui sono giunti i pastori in adorazione del Salvatore mentre i Magi erano arrivati a Betlemme da Oriente, guidati nel loro lungo viaggio da una stella luminosa. Re Erode, venuto a sapere della nascita del Re dei Giudei, ha chiesto ai Re Magi di informarlo sul luogo ove si trovava il Bambino affinché potesse adorarlo.
All'interno della Chiesa parrocchiale di Sant'Anna è avvenuta la presentazione dei doni dei Magi: l'oro come offerta di fedeltà al Signore, l'incenso come professione di fede e la mirra come dispensatrice di speranza.
Al termine della rappresentazione, don Giuseppe Farioli - che ha preso parte alla rappresentazione insieme a padre Giuseppe - ha lasciato spazio per il bacio del Bambino prima di officiare l'Eucarestia ed impartire la benedizione finale.
"Quest'anno abbiamo inserito una novità: la sintesi dell'inno liturgico "akathistos" presente nelle chiese più antiche. La prima stesura risale al Consiglio di Nicea del 325, al tempo di Costantino" ha aggiunto Redaelli. Come indica l'etimologia del nome, questo inno, della durata di un paio d'ore, viene recitato in piedi in segno di ossequio alla Madre di Dio.
Sono stati circa una cinquantina i figuranti - compresi i numerosi bambini nella veste di pastorali - che, accogliendo l'invito della parrocchia, hanno indossato abiti del tempo di Gesù e hanno sfidato il freddo della serata invernale per un'evocazione religiosa sentita e compitamente partecipata.
"E' una rappresentazione ormai entrata tra la gente tanto che se non viene fatta, viene chiesto il perché. E' un misto tra folclore, fede e tradizione che continua ad essere percepito" ha spiegato Aldo Redaelli che ha curato la manifestazione, giunta ormai al quinto anno consecutivo.
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Lo schema della rappresentazione si mantiene pressoché invariato con la rievocazione dei fatti narrati nel testo sacro, ma cambiano gli ambienti in cui viene messo in scena l'evento biblico.
Intorno alle 17, un gruppetto di cittadini si è ritrovato presso il cortile di palazzo Cesati, sede del Municipio, per assistere all'annuncio della nascita di Giovanni Battista e per riflettere sull'apparizione dell'angelo a Zaccaria, avvenuta nel tempio.
Il corteo è poi dipartito alla volta della chiesetta di San Gaetano, nei pressi del Precampell per l'annunciazione di Maria. Presso il cortile Farina è stata rappresentata la scena della visitazione, mentre nel cortile di via Pospagliaro è stato protagonista Giuseppe: a lui, che voleva licenziare Maria in segreto dopo aver appreso che era in attesa per opera dello Spirito Santo prima che andassero a vivere insieme, è comparso l'angelo del Signore per suggerire il nome del bambino Gesù che sarà il Salvatore del popolo. Presso il cortile Corti è avvenuto il censimento, ordinato da Cesare Augusto mentre Quirino era governatore della Siria.
Proprio in questi giorni, mentre Giuseppe saliva a Betlemme per farsi registrare, Maria ha partorito e ha deposto il figlio in una mangiatoia perchè per loro non c'era posto in un albergo. Qui sono giunti i pastori in adorazione del Salvatore mentre i Magi erano arrivati a Betlemme da Oriente, guidati nel loro lungo viaggio da una stella luminosa. Re Erode, venuto a sapere della nascita del Re dei Giudei, ha chiesto ai Re Magi di informarlo sul luogo ove si trovava il Bambino affinché potesse adorarlo.
All'interno della Chiesa parrocchiale di Sant'Anna è avvenuta la presentazione dei doni dei Magi: l'oro come offerta di fedeltà al Signore, l'incenso come professione di fede e la mirra come dispensatrice di speranza.
Al termine della rappresentazione, don Giuseppe Farioli - che ha preso parte alla rappresentazione insieme a padre Giuseppe - ha lasciato spazio per il bacio del Bambino prima di officiare l'Eucarestia ed impartire la benedizione finale.
"Quest'anno abbiamo inserito una novità: la sintesi dell'inno liturgico "akathistos" presente nelle chiese più antiche. La prima stesura risale al Consiglio di Nicea del 325, al tempo di Costantino" ha aggiunto Redaelli. Come indica l'etimologia del nome, questo inno, della durata di un paio d'ore, viene recitato in piedi in segno di ossequio alla Madre di Dio.
Sono stati circa una cinquantina i figuranti - compresi i numerosi bambini nella veste di pastorali - che, accogliendo l'invito della parrocchia, hanno indossato abiti del tempo di Gesù e hanno sfidato il freddo della serata invernale per un'evocazione religiosa sentita e compitamente partecipata.
Michela Mauri