Viaggio nei mercati/4: quello di Missaglia è tra i più 'longevi', ma la concorrenza dei grandi centri si fa sentire

Anche Missaglia ha il suo mercato, secondo per anzianità, in provincia di Lecco, solo a quello di Barzanò. Fin dal 1949 infatti, ogni lunedì mattina le bancarelle si radunano in paese: prima in via 4 Novembre e poi, dal 2004, nel parcheggio di Via G. Beretta, passaggio approvato in via definitiva dal consiglio comunale a dicembre dell'anno passato. Il trasferimento è stato accettato da tutti i 27 assegnatari anche se, a distanza di anni, il bilancio non è del tutto positivo e rimane ancora qualche malumore non del tutto sopito.

Un'immagine delle bancarelle posizionate in Via Beretta, accanto a Palazzina Teodolinda

"A Missaglia, a differenza di tante altre situazioni, abbiamo servizi e parcheggi ma non siamo proprio in centro come una volta" ci ha detto Giuseppe che, da trent'anni dietro al bancone, quel trasferimento l'ha vissuto in prima persona.
Della stessa opinione anche Luca Faustini, presente da un decennio a Missaglia dietro al suo bancone di salumi e formaggi, che plaude agli sforzi del Comune: "in linea con le direttive europee, il Comune di Missaglia si è impegnato per predisporre un'area attrezzata per il mercato sia per quanto riguarda i servizi che per la sicurezza. Era meglio stare in centro, sicuramente, ma capisco benissimo le motivazioni del trasferimento".

Luca Faustini

Più, quindi, del cambio di locazione del mercato settimanale per entrambi la radice dei problemi è da ricercare altrove. "Appena al di là della strada" ci ha detto Giuseppe, riferendosi al vicino supermercato, da cui continuavano ad uscire i carrelli spinti dai clienti. "Ai centri commerciali viene concesso di tutto, a partire dagli orari di apertura senza limiti".
Anche Luca concorda con quest'analisi, anche se, a suo parere, il problema è più culturale e di lunga durata e si manifesta nel cambiamento di abitudini, sempre più simili a quelle cittadine, di tante persone: "nel tempo la gente ha cambiato mentalità, preferendo sempre più prodotti pronti, acquistabili al supermercato, a discapito della qualità e, nonostante quello che si pensa, anche del risparmio. Per rispondere ci siamo trovati di fronte due strategie e, quindi, due diverse tipologie di clientela: si può puntare o sulla qualità, col rischio di perdere clienti, o sulla quantità, scommettendo sui prezzi più bassi".


Sia Giuseppe che Luca ci hanno offerto un ritratto piuttosto fosco sul futuro dei mercati: "la componente anziana è sempre maggiore, ma soprattutto, quello che fa più paura è l'assenza di un riciclo generazionale nella clientela. Di giovani ce ne sono veramente pochi".
Per quanto riguarda una delle questioni che hanno suscitato le preoccupazioni dei loro colleghi in altri mercati, cioè la concorrenza dei rivenditori stranieri, entrambi ci hanno detto di non sentirla come un problema rilevante. Uno dei due ambulanti non italiani, assegnatari presso il mercato di Missaglia, è Ahmed, originario dal Marocco, che ha iniziato a vendere i suoi articoli di abbigliamento di recente. Troppo poco quindi, per poter esprimere un giudizio equilibrato che vada al di là del "per ora tutto bene. Speriamo anche in futuro", frase che ci ha detto prima di salutarci.
A.P.
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