Casatenovo: i dipendenti della Cooperativa scioperano e la Conad resta chiusa. ''Chiediamo un nuovo confronto con le due società''
Detto, fatto. Resterà chiuso per l'intera giornata di oggi il supermercato Conad di Via Verdi a Casatenovo. La totalità dei lavoratori - commessi e impiegati - ha infatti aderito allo sciopero indetto dalle sigle sindacali, con presidio organizzato dinnanzi ai cancelli della sede dell'esercizio commerciale sino a mezzogiorno.
Alla base della plateale protesta, la cessione da parte della Cooperativa dei Lavoratori della Brianza del negozio di Casatenovo alla società La Spertina, collegata a Conad. I due gruppi sono infatti intenzionati a siglare un contratto di affitto di ramo d'azienda per la durata di cinque anni, con il conseguente passaggio di 18 lavoratori su 22 attualmente in forze presso il supermercato di Casatenovo, storica realtà alimentare del territorio. Non cambierà nulla invece, per i punti vendita di Besana e Ronco Briantino.
E proprio in questo contesto si inserisce la trattativa condotta dallo scorso mese di dicembre dalle delegate sindacali Tina Coviello (Fisascat Cisl) e Barbara Cortinovis (Filcams Cgil) per garantire le migliori condizioni contrattuali alle maestranze casatesi. Un ''braccio di ferro'' che non ha avuto sino ad oggi esito positivo. Se tutti i lavoratori manterranno il proprio posto di lavoro, quello su cui si sta discutendo ormai da settimane è la tutela delle condizioni di miglior favore per le maestranze casatesi, compresa la contrattazione aziendale che negli anni scorsi le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie hanno realizzato con la Cooperativa.
Fallito anche l'ultimo tentativo di mediazione avviato la scorsa settimana con la società casatese, i lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia e questa mattina a partire dalle ore 10 hanno protestato dinnanzi al supermercato, distribuendo volantini ai clienti che cercavano di raggiungere il punto vendita per fare la spesa.
''Abbiamo tentato più volte un confronto, ma non è cambiato nulla'' ci ha detto Barbara Cortinovis di Cgil. ''Quello che chiediamo è un incontro alla presenza delle due società, per un recupero del contratto integrativo che ad oggi è stato disdettato. I lavoratori perderanno circa 100 euro al mese e si porrà fine al percorso condotto negli anni con la Cooperativa e alle condizioni lavorative conquistate''.
Stessa posizione espressa dalla collega Tina Coviello, delegata Cisl. ''Abbiamo sottoposto alla società una serie di soluzioni per non far perdere ai lavoratori parte del salario attuale, ma è stato inutile. La Cooperativa ci ha convocati, senza riuscire a risolvere il problema. Speriamo che non sia tardi e che entrambe le società si mostrino disponibili a sedersi ad un tavolo per discutere la questione, anche perchè ci risulta che il contratto di affitto di ramo d'azienda non sia ancora stato stipulato. Questo passaggio si sarebbe dovuto attuare entro il 1°gennaio, ma ad un mese di distanza non se ne è ancora fatto nulla. Nonostante la nostra protesta in questi ultimi giorni nessuno si è fatto sentire e questo atteggiamento ci disturba, anche perchè questa condizione di incertezza ha creato un clima estremamente negativo''.
Bandiere alla mano, sindacaliste, delegati rsu e lavoratori hanno sfilato sino alla vicina Piazza Mazzini, rendendo ancor più visibile la loro protesta, nella speranza che questo presidio possa riuscire a ''smuovere'' la situazione.
I lavoratori riuniti in presidio davanti al supermercato
Alla base della plateale protesta, la cessione da parte della Cooperativa dei Lavoratori della Brianza del negozio di Casatenovo alla società La Spertina, collegata a Conad. I due gruppi sono infatti intenzionati a siglare un contratto di affitto di ramo d'azienda per la durata di cinque anni, con il conseguente passaggio di 18 lavoratori su 22 attualmente in forze presso il supermercato di Casatenovo, storica realtà alimentare del territorio. Non cambierà nulla invece, per i punti vendita di Besana e Ronco Briantino.
Da sinistra le delegate sindacali Tina Coviello (Fisascat Cgil) e Barbara Cortinovis (Filcams Cgil)
E proprio in questo contesto si inserisce la trattativa condotta dallo scorso mese di dicembre dalle delegate sindacali Tina Coviello (Fisascat Cisl) e Barbara Cortinovis (Filcams Cgil) per garantire le migliori condizioni contrattuali alle maestranze casatesi. Un ''braccio di ferro'' che non ha avuto sino ad oggi esito positivo. Se tutti i lavoratori manterranno il proprio posto di lavoro, quello su cui si sta discutendo ormai da settimane è la tutela delle condizioni di miglior favore per le maestranze casatesi, compresa la contrattazione aziendale che negli anni scorsi le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie hanno realizzato con la Cooperativa.
Il supermercato Conad rimasto chiuso
Fallito anche l'ultimo tentativo di mediazione avviato la scorsa settimana con la società casatese, i lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia e questa mattina a partire dalle ore 10 hanno protestato dinnanzi al supermercato, distribuendo volantini ai clienti che cercavano di raggiungere il punto vendita per fare la spesa.
''Abbiamo tentato più volte un confronto, ma non è cambiato nulla'' ci ha detto Barbara Cortinovis di Cgil. ''Quello che chiediamo è un incontro alla presenza delle due società, per un recupero del contratto integrativo che ad oggi è stato disdettato. I lavoratori perderanno circa 100 euro al mese e si porrà fine al percorso condotto negli anni con la Cooperativa e alle condizioni lavorative conquistate''.
Stessa posizione espressa dalla collega Tina Coviello, delegata Cisl. ''Abbiamo sottoposto alla società una serie di soluzioni per non far perdere ai lavoratori parte del salario attuale, ma è stato inutile. La Cooperativa ci ha convocati, senza riuscire a risolvere il problema. Speriamo che non sia tardi e che entrambe le società si mostrino disponibili a sedersi ad un tavolo per discutere la questione, anche perchè ci risulta che il contratto di affitto di ramo d'azienda non sia ancora stato stipulato. Questo passaggio si sarebbe dovuto attuare entro il 1°gennaio, ma ad un mese di distanza non se ne è ancora fatto nulla. Nonostante la nostra protesta in questi ultimi giorni nessuno si è fatto sentire e questo atteggiamento ci disturba, anche perchè questa condizione di incertezza ha creato un clima estremamente negativo''.
I lavoratori in Piazza Mazzini
Bandiere alla mano, sindacaliste, delegati rsu e lavoratori hanno sfilato sino alla vicina Piazza Mazzini, rendendo ancor più visibile la loro protesta, nella speranza che questo presidio possa riuscire a ''smuovere'' la situazione.
G. C.