''Question Time'': cos’è e perchè potrebbe migliorare lo svolgimento dei Consigli Comunali

Ho conosciuto il "Question Time" in Provincia a Lecco negli anni in cui sono stato Assessore. Funzionava così : la prima mezz'ora del Consiglio Provinciale era dedicata al "Question Time" . In quella mezz'ora ogni Consigliere poteva alzare la mano e fare una domanda a uno qualsiasi degli Assessori presenti.
Le domande non dovevano essere comunicate preventivamente. Il Presidente del Consiglio le raccoglieva e alla fine della raccolta dava la parola ad ognuno degli Assessori interpellati perché rispondessero alla/e domande loro rivolte. Devo riconoscere che Il fatto di non conoscere preventivamente le domande che ci sarebbero state rivolte suscitava in ognuno di noi una certa preoccupazione. Ma poi ha finito col prevalere quello che chiamerei "il bello della diretta" e il meccanismo della risposta immediata ha premiato la sincerità ,la chiarezza e la trasparenza sia delle domande che delle risposte .
Ne ha guadagnato positivamente il rapporto maggioranza-minoranza e anche e di molto l'interesse dei cittadini e giornalisti presenti alle riunioni di Consiglio.
Ecco perché mi sembra di grande interesse l'introduzione del " Question Time" anche nei Consigli Comunali dei nostri Comuni così come hanno chiesto - ad esempio - le Minoranze di Merate. Chi frequenta le aule consigliari dei nostri comuni ( e non sono molti ! ) sa che le minoranze quando devono rivolgere delle domande alle maggioranze che governano il Comune lo devono fare nelle forme e nei modi previsti da complicati e burocratici regolamenti comunali. Devono usare non il linguaggio di tutti giorni ma un gergo specialistico che sta fra il linguaggio "avvocatesco" e quello "sindacale" infarcito di termini come "premesso", "considerato", "visto" , "ritenuto".........
L'Amministrazione poi quando riceve queste richieste in genere "prende tempo" e non li inserisce nel primo Consiglio Comunale utile ma li rinvia ad un Consiglio successivo ( quando magari l'attualità della domanda sarà stata del tutto superata ). Prepara poi con l'aiuto degli uffici una risposta articolata e spesso "enciclopedica" che - partendo da "Adamo ed Eva" - risponde nel merito con lo stesso linguaggio aulico infarcito di riferimenti legislativi, "combinati disposti" e argomentazioni espresse in politichese più o meno stretto.
Ecco perchè introdurre il "Question Time" avrebbe il vantaggio di superare del tutto queste "liturgie ottocentesche" e consentire a un consigliere comunale di fare una domanda e avere una risposta immediata in un linguaggio semplice diretto e a tutti comprensibile.
Anche i cittadini potrebbero meglio capire tanti discorsi fatti nei Consigli Comunali dei nostri paesi.
Antonio Conrater
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