Nibionno: tre ragazzi con la passione per il ''metal detecting''. Nel terreno trovano i segni del passato

Una passione coinvolgente quella di tre ragazzi di Nibionno che da tre anni solcano il territorio in cerca di "segni dal passato".
Sulla spiaggia americana di Venice il 39enne Alessandro Contin ha scoperto il metal detecting, pratica svolta da alcuni giovani che gli hanno spiegato come l'utilizzo di questo strumento sia diventato un vero e proprio hobby, da alcuni praticato per ricercare metalli preziosi, da altri per rinvenire oggetti antichi.


L'esperienza oltreoceano è stata raccontata dalla moglie alle amiche, generando un passaparola che ha attirato l'attenzione di Alessandro Conversano, 29 anni - già conoscente di Contin - e del coetaneo Giulio Casati, anche loro residenti a Nibionno.
I ragazzi si sono incontrati e, tra una chiacchiera e l'altra, praticano quest'attività da ben tre anni nei luoghi abbandonati e nascosti della Brianza.
Dopo aver richiesto i permessi necessari ai proprietari terrieri, si dirigono in prossimità di ruderi e casolari abbandonati. "Una volta - ci hanno detto i ragazzi - nelle ricerche è stato trovato un coltellino risalente a parecchi anni fa, fatto a mano a cui inizialmente non abbiamo dato molta importanza. Quando lo abbiamo mostrato al proprietario ci siamo emozionati perché era un regalo fatto da suo nonno. Ed il signore in questione aveva circa sessant'anni".

Alcuni reperti rinvenuti nel terreno

Tanti altri i reperti rinvenuti: una monetina Expo datata 1906 e di recente anche una targhetta d'amore del 1978. E poi ancora fedi nuziali - diverse quelle ritrovate dai tre nibionnesi - che permettono di risalire ai proprietari, grazie al supporto delle parrocchie a cui i giovani si rivolgono. Ogni tanto infatti, la terra regala oggetti che raccontano storie familiari o amori finiti.
I sopralluoghi si ripetono ciclicamente. ''Una zona - ci hanno detto - deve essere controllata almeno dieci volte perché a seguito di arature e interventi agricoli possono riemergere oggetti sepolti ad una profondità inarrivabile con il metal detector''.


Non solo un passatempo, ma anche un'attività positiva per l'ambiente perché tutto il materiale di scarto raccolto viene portato alle piattaforme ecologiche più vicine. Nonostante i regali del terreno siano prevalentemente rifiuti, l'esperienza dei tre amici continua nel tempo anche grazie alla consapevolezza della ripulitura che offrono.


Il gruppetto è in attesa di nuovi compagni e pubblicizza questo hobby poco conosciuto attraverso i canali social: hanno appena aperto la pagina Facebook "Metal detector Brianza", che ha raccolto l'adesione di 150 persone in meno di quattro giorni.


Il metal detecting si sta sviluppando soprattutto nel sud Italia; lo scopo dei tre ragazzi e del Metal Detective Club è la valorizzazione di quest'attività nel resto del territorio nazionale ed anche a livello europeo, cercando continue collaborazioni con le istituzioni culturali.
Angelica Badoni
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