Monticello: a Villa Greppi il primo incontro sul tema ''Orizzonti e confini di immigrazione''

È stato inaugurato l'altra sera, nell’Auditorium dell’Istituto Greppi di Monticello, il ciclo di incontri “Orizzonti e confini di immigrazione”, organizzato dalle associazioni Cambiamenti, Mlal, L’Angolo Giro e Ale. G. Onlus e con il patrocinio dei comuni di Merate e Besana in Brianza e dell’assessorato alla cultura del comune di Casatenovo.
Il primo tre dei incontri del ciclo, basato sul tema attualissimo dell’immigrazione, è stato dedicato in particolare a “Giovani speranze vs. vecchie paure – la condizione dei migranti minori”.

“Grazie a tutti coloro che hanno collaborato per permettere la realizzazione di queste serate”, ha ricordato Sara Nannini, di Progetto Mondo Mlal, tra gli organizzatori del ciclo di incontri e accogliendo il pubblico intervenuto. “Questa sera vorremmo parlare del tema dell’immigrazione dei minori, che spesso non sono accompagnati. Sono una risorsa? Se si, cosa facciamo per accompagnarli?”, ha spiegato prima di introdurre i relatori della serata. Presenti tra il pubblico anche i rappresentanti delle varie associazioni.
Presenti, infatti, Carmela Zambelli e Alessia Dell’Orto, presidente e membro dell’associazione Ale G. di Lomagna, che da vent’anni si occupa di supporto e inserimento scolastico e sociale dei bambini immigrati e delle loro famiglie: dall’insegnamento della lingua italiana agli stranieri fino alla facilitazione linguistica e alla mediazione linguistica e culturale.

Carmela Zambelli (Ale G.)

Brizida Haznedari

“I nostri operatori sono presenti nelle scuole dell’infanzia, in quelle primarie e secondarie e si occupano di accoglienza e insegnamento della lingua italiana, sia usata nello studio che in contesti quotidiani. Inoltre, ci occupiamo anche del doposcuola con il sostegno compiti, durante tutto l’anno e nel periodo estivo. Penso che, per superare le difficoltà, serva la convivenza: se si conosce, nulla può far paura”, ha spiegato Alessia Dell’Orto presentando l’associazione lomagnese. “È un tema su cui è importante parlare e confrontarci. La nostra associazione si dedica ai bambini e alle loro famiglie: per far star bene i bambini occorre far stare bene anche le loro famiglie”, ha proseguito Carmela Zambelli, tracciando un confronto tra i primi anni 2000, i primi dell’attività di Ale G., e il panorama odierno. “Oggi è cambiata la tipologia di immigrazione: ci sono meno famiglie e più richieste di protezione internazionale con minori non accompagnati. Ci sono dunque nuovi bisogni e la necessità di figure professionali adeguate. Oggi molti bambini, con le famiglie, viaggiano continuamente tra l’Italia e il paese d’origine o altri paesi, spesso alla ricerca di lavoro, magari aspettano la cittadinanza per spostarsi, sono disorientati e non c’è motivazione all’inclusione. Ci sono molti più ragazzi di seconda generazione, figli di immigrati e nati qui in Italia: tra i bisogni ci sono l’attenzione alla lingua dello studio, ai conflitti nelle famiglie magari per divergenze culturali, alle eccellenze e alla possibilità di valorizzarle e coltivarle e il tema della cittadinanza”. Zambelli ha poi letto alcune interviste fatte proprio a questi ragazzi. “Spesso vivono con la speranza di tornare un giorno nel loro Paese, anche se dicono che l’Italia mancherà molto. Sognano di tornare magari con le competenze apprese qui, alla ricerca di un futuro prospero. Ale G. è un’associazione locale: per far sì che i ragazzi si sentano inclusi fa leva sull’educazione e sulla solidarietà”, ha concluso Zambelli.

Alessia Dell'Orto (Ale G.)

Poi, la parola è passata a Brizida Haznedari, consulente giuridico amministrativa della provincia di Lecco. “In questi giorni è in via di approvazione il disegno di legge Zampa: si tratterebbe della prima legge che armonizza tutte le norme sui minori stranieri non accompagnati”, ha spiegato. Le cifre più aggiornate parlano di circa 20.000 minori non accompagnati arrivati in Italia nel 2016. “Spesso lavorano alcuni anni per pagarsi il viaggio. Sono per la maggior parte tra i 7 e i 14 anni e di alcuni se ne perdono le tracce. Per molti anni abbiamo avuto come riferimento la convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia del 1989, che sanciva alcuni principi fondamentali per tutti i minori, come quello alla vita e ad una vita migliore o il diritto di non essere discriminati per sesso, lingua o opinioni proprie o dei genitori. Il disegno Zampa mette a punto diverse problematiche e richiama la convenzione Onu. Prevede il divieto di espulsione e respingimento, eccetto particolari casi. Nell’identificazione c’è la possibilità di avvalersi di mediatori linguistici e sono previste procedure precise per l’accertamento dell’età”, ha spiegato Haznedari, illustrando i sistemi di accoglienza, la possibilità di affido e della nomina di tutori. “Qualche tempo fa, la fondazione Ismu ha premiato un giovane imprenditore di origine albanese. Anche lui era un minore straniero accompagnato e, dopo un percorso difficile, ce l’ha fatta e ha assunto ragazzi di diverse nazionalità. Le vecchie paure non devono più esistere perché ci sono nuove speranze. Serate come queste possono educare, sensibilizzare e portare a condivisione di esperienze”, ha concluso Haznedari.

“Qui si gioca una parte del nostro futuro. I numeri dei minori non accompagnati sono molto grandi. Mi ha colpito molto ascoltare di difficoltà psicosociali che rischiano di ingrandirsi sempre di più: tra fatiche e discriminazioni, umiliazioni e non integrazioni, il recupero può essere purtroppo faticoso. Per noi dell’AngoloGiro, i volontari di Ale G. sono un po’ fratelli maggiori. Vorrei ringraziare tutti i relatori”, le parole di Sara Nannini.
A concludere la serata sono state numerose domande da parte del pubblico.
L.V.
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