Sirtori: messa dedicata ai santi Nabore e Felice, i due patroni
Domenica speciale a Sirtori in occasione della festa patronale dei ss. Nabore e Felice.
A partire da venerdì 30 giugno si sono tenuti vari appuntamenti, culminati nella messa domenicale e nella processione serale alla presenza di don Giuseppe Scattolin, ex parroco della comunità pastorale.
Alla celebrazione mattutina ha partecipato una delegazione dell'amministrazione comunale guidata dal vicesindaco Paolo Negri mentre con i loro gonfaloni erano presenti anche le associazioni e i gruppi del paese: Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), Non c'è problema, Azione Cattolica, Associazione Volontari Ecologici Sirtoresi (AVES), Associazione Anziani e Alpini.
Secondo la tradizione, all'inizio della celebrazione il parroco ha dato fuoco al pallone di ferro, carta e bambagia appeso sopra l'altare a simboleggiare il martirio dei patroni dei ss. Nabore e Felice che ha rappresentato il filo conduttore dei vari momenti durante la messa. Nel corso dell'omelia don Aurelio Redaelli ha fatto riferimento alle letture su Mosè per esortare i fedeli a non cadere nelle tentazioni e a perseguire il bene comune.
"Al tempo di Noè tutti facevano una vita normale, ma Noè ha avuto il privilegio di poter ascoltare veramente il messaggio del Signore. E gli altri cosa facevano? Una vita normale in cui ognuno diceva di fare solo ciò che desiderava" ha detto, ammonendo i fedeli che "il Signore da indicazioni su come salvare la propria vita e famiglia". L'importante sembra essere "fregarsene del Signore" invece di "confrontarsi con la Sua parola che ha vari modi per manifestarsi a noi". Per questo vale la pena chiedersi: "qual è il punto di riferimento per noi e la nostra comunità? In un'epoca dominata dall'individualismo è importante impegnarsi per gli altri come ci insegna la vicenda dei nostri patroni".
Infine don Aurelio ha invitato i fedeli ad "apprezzare il bene che c'è, dandoci una mano a vicenda e ringraziando tutti coloro che, come le associazioni e i gruppi presenti oggi, si impegnano nella propria comunità".
Conclusa l'omelia del sacerdote, la celebrazione religiosa è proseguita e al termine i fedeli sono stati invitati a un piccolo rinfresco presso l'adiacente oratorio.
Con la messa e la processione serale, la festa dei santi patroni si avvia alla conclusione con un ultimo appuntamento lunedì sera: la liturgia per tutti i defunti della Parrocchia presso il cimitero.
Don Aurelio Redaelli
A partire da venerdì 30 giugno si sono tenuti vari appuntamenti, culminati nella messa domenicale e nella processione serale alla presenza di don Giuseppe Scattolin, ex parroco della comunità pastorale.
I rappresentanti dell'amministrazione comunale
Alla celebrazione mattutina ha partecipato una delegazione dell'amministrazione comunale guidata dal vicesindaco Paolo Negri mentre con i loro gonfaloni erano presenti anche le associazioni e i gruppi del paese: Associazione Volontari Italiani del Sangue (AVIS), Non c'è problema, Azione Cattolica, Associazione Volontari Ecologici Sirtoresi (AVES), Associazione Anziani e Alpini.
Secondo la tradizione, all'inizio della celebrazione il parroco ha dato fuoco al pallone di ferro, carta e bambagia appeso sopra l'altare a simboleggiare il martirio dei patroni dei ss. Nabore e Felice che ha rappresentato il filo conduttore dei vari momenti durante la messa. Nel corso dell'omelia don Aurelio Redaelli ha fatto riferimento alle letture su Mosè per esortare i fedeli a non cadere nelle tentazioni e a perseguire il bene comune.
"Al tempo di Noè tutti facevano una vita normale, ma Noè ha avuto il privilegio di poter ascoltare veramente il messaggio del Signore. E gli altri cosa facevano? Una vita normale in cui ognuno diceva di fare solo ciò che desiderava" ha detto, ammonendo i fedeli che "il Signore da indicazioni su come salvare la propria vita e famiglia". L'importante sembra essere "fregarsene del Signore" invece di "confrontarsi con la Sua parola che ha vari modi per manifestarsi a noi". Per questo vale la pena chiedersi: "qual è il punto di riferimento per noi e la nostra comunità? In un'epoca dominata dall'individualismo è importante impegnarsi per gli altri come ci insegna la vicenda dei nostri patroni".
Infine don Aurelio ha invitato i fedeli ad "apprezzare il bene che c'è, dandoci una mano a vicenda e ringraziando tutti coloro che, come le associazioni e i gruppi presenti oggi, si impegnano nella propria comunità".
Conclusa l'omelia del sacerdote, la celebrazione religiosa è proseguita e al termine i fedeli sono stati invitati a un piccolo rinfresco presso l'adiacente oratorio.
Con la messa e la processione serale, la festa dei santi patroni si avvia alla conclusione con un ultimo appuntamento lunedì sera: la liturgia per tutti i defunti della Parrocchia presso il cimitero.
A.P.