Bosisio: madre e figlio a processo per fatture ritenute false. In aula depone la GdF

1.399.931 € nel 2010 e 38.380 € nel 2011. Questo il valore delle fatture per prestazioni ritenute inesistenti che la società "Galli Rodolfo e figli Srl" di Bosisio Parini avrebbe indicato nella propria dichiarazione dei redditi allo scopo di abbassare l'utile per alleggerire il carico fiscale relativamente all'Ires, con una conseguente evasione di imposta stimata in circa 500.000 €.
A processo ai sensi dell'articolo 2 della Legge sui reati tributari sono finiti l'amministratore delegato Gianluigi Galli e la madre Consolata Maggi, presidente del Cda nonché consigliere dell'azienda specializzata nel ritiro, trasporto, selezione e lavorazione di materiale metallico, rinviati a giudizio lo scorso dicembre dal giudice Paolo Salvatore, su richiesta del pubblico ministero Nicola Preteroti, titolare del fascicolo d'indagine.
Nella mattinata di lunedì 24 luglio, è stato un maresciallo del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Lecco a definire i contorni dei fatti alla base del procedimento penale. Rispondendo alle domande del Pubblico ministero Pietro Bassi e dell'avvocato Elena Ammannato (presente in sostituzione dei colleghi Elena Barra e Giuseppe Borgonovo), egli ha spiegato che l'intera indagine è nata a seguito di una segnalazione da parte del nucleo di Gorgonzola. Sono stati indicati presunti rapporti tra la ditta di Bosisio e la "LV Rottami Srl", riconducibile ad un supposto sodalizio criminale legato a Paolo Vivacqua, ucciso il 14 novembre 2011 a colpi d'arma da fuoco a Desio.
"Presso l'azienda lecchese abbiamo riscontrato diversi documenti, relativi al trasporto di rottami, che risultavano incompleti. In alcuni erano state indicate targhe che in realtà non corrispondevano a mezzi di loro proprietà. Le fatture legate a questi documenti di trasporto risultavano pagate con assegni e bonifici nei confronti di LV Rottami, una società "cartiera" per operazioni inesistenti" ha affermato il finanziere.
Anche il commercialista consulente della ditta di Bosisio, è stato chiamato a testimoniare. "Mi occupo della chiusura dei bilanci e della dichiarazione Ires, sulla base del risultato e della documentazione che mi viene fornita. Non entro nel merito delle singole fatture e della loro veridicità" ha spiegato.
Il processo, che si celebra al cospetto del dottor Enrico Manzi, è stato rinviato al 16 marzo del prossimo anno per l'escussione di altri testimoni. Il giudice ha disposto per uno di essi, oggi non presente, l'accompagnamento coatto ad opera della competente stazione dei Carabinieri.
R. R.
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