Castello B.za celebra con una messa il patrono San Lorenzo

Questa mattina la Comunità Pastorale di San Giovanni Paolo II ha accolto i sacerdoti del decanato di Oggiono nella chiesa principale di Castello Brianza, a Cologna, dedicata a San Lorenzo Martire.

Alcune immagini della celebrazione

Nella celebrazione mattutina delle 10,30 la parrocchia era colma di fedeli giunti non solo per la tradizionale commemorazione, ma anche per assistere ad una delle ultime messe celebrate da don Giorgio Salati, prossimo alla partenza nel mese di settembre. Ed è stato proprio il parroco di Dolzago e Castello a celebrare la messa, al fianco dei fedeli compagni di viaggio - religiosi del decanato, ma anche i nativi e coloro che hanno vissuto il proprio ministero sacerdotale in paese - del seminarista Marco Molteni e dei giovani chierichetti.
All'inizio della celebrazione, il consueto rito del faro: è stata posizionata nella navata centrale in prossimità dell'altare una sfera di carta, sospesa in aria e decorata da fiammelle; don Giorgio si è avvicinato ed ha infiammato il ''pallone'', simbolo del martirio vissuto da San Lorenzo.


Il martire infatti, perseguitato con altri cristiani a seguito dell'editto emanato dall'imperatore Valeriano nell'anno 258, venne condannato a morte e bruciato vivo. La scena è immortalata a lato dell'altare ed il volto di San Lorenzo è rivolto verso il cielo sorridente, immagine questa che ha catturato l'attenzione di don Giorgio tanto da menzionarla nell'omelia, interamente incentrata sull'importanza di porre delle domande alla propria coscienza.

A destra il parroco don Giorgio Salati

"C'è qualcosa di strano in questo dipinto, qualcosa che non è umano, qualcosa che viene da Dio. Come sono lontano da questi esempi di fede - ha commentato il sacerdote - anche io a volte ho dovuto affrontare la prova del fuoco, sono stato oggetto di qualche critica e a mia volta ho commesso degli errori, non ho saputo accettare quanto il Signore mi ha dato e mi ha tolto".
Parole - quelle del parroco uscente - ascoltate dai fedeli con attenzione e che hanno certamente indotto i presenti a guardarsi dentro alla ricerca dei propri limiti e debolezze.


Al termine della celebrazione è stato allestito dai volontari dell'oratorio un banchetto sul piazzale della chiesa, cui è seguito un pranzo per tutti i sacerdoti celebranti.
A.Ba.
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