Antichi mestieri/2: Paolo Sorace arrangia fisarmoniche e insegna anche a suonarle
Dopo aver conosciuto un liutaio, la nuova tappa della rubrica sugli antichi mestieri rimane in ambito musicale. Pur restando sul territorio oggionese, ci spostiamo questa volta a Costa Masnaga dove Paolo Sorace vive e svolge il mestiere di arrangiatore di fisarmoniche.
Paolo Sorace intento a suonare una fisarmonica
Un esempio di strumento realizzato dal masgnaghese
La sua passione risale indietro nel tempo: a soli sette anni, nel 1973, il masnaghese di origini calabresi ha scoperto lo strumento per la musica da ballo e folkloristica dopo che un amico del padre lasciò una fisarmonica a casa sua al termine di una serata. Per un bambino non poteva che essere un ottimo giocattolo, oltre che uno dei pochi, con cui divertirsi a fare “rumore”. “Cominciai a toccare i “bassi” con la mano sinistra, mentre mia mamma diceva di stare attento a non romperla. Io, però, continuai a giocarci fino a quando fui scoperto da mio papà. Ebbi un attimo di timore ma lui disse: “Bravo! Continua a suonare con i "Bassi" e fai il valzer” ha raccontato Paolo, che da quel giorno non ha più lasciato la fisarmonica ed è passato anche all'organetto diatonico, alla tastiera, fino alla chitarra. “In famiglia suonavano tutti e fino a quindici anni per me è stato un gioco. Poi, dopo aver svolto altri lavori, ho capito che questa era la mia vera passione e ho deciso di seguirla”.Sorace da piccolo e da adulto con l’immancabile fisarmonica
La riparazione di uno strumento
Non solo, nel 1988 il masnaghese ha iniziato ad insegnare agli altri quello che aveva scoperto sul mondo della musica. “Ho creato un metodo di studio per più strumenti e per permettere a tutti di suonare in breve tempo, personalizzando il percorso di studio”. Da anni è infatti attiva in paese la sua scuola di fisarmonica che consente di fare poca teoria e molta pratica. “Fisarmoniche e dintorni”, la società creata dal masnagese, ha da poco incominciato a entrare in alcuni istituti. “Abbiamo iniziato anche ad andare in qualche scuola dell’erbese per far conoscere ai ragazzi lo strumento che spesso viene etichettato come un ricordo del nonno. Non è affatto così perchè è anche uno strumento moderno che oggigiorno si può suonare collegandolo a un computer. Sarebbe molto positivo poter inserire nella didattica alcune lezioni su quello che è un esempio dell’artigianato artistico italiano, oltre che una tradizione popolare” ha concluso.
M.Mau.