Annone: un anno dopo il crollo, il ponte in SS36 ancora non c'è. Il sindaco Sidoti ''fa il punto'' sull'iter tecnico
Esattamente un anno fa crollava il ponte di Annone Brianza. Sono trascorsi 365 giorni da quella tragedia che ha spezzato una famiglia e paralizzato un territorio intero.
Erano le 17.20 del 28 ottobre 2016 e la statale SS36 del lago e dello Spluga iniziava a ''riempirsi'' di mezzi in transito. Era un venerdì, la settimana lavorativa volgeva ormai al termine e qualcuno pensava già al "ponte", quello metaforico, del 1 novembre.
Qualche ora prima, a inizio pomeriggio, c'erano state le prime segnalazioni del cedimento di calcinacci dalla struttura: il tecnico cantoniere di Anas recatosi sul posto aveva effettivamente confermato la criticità sollecitando la Provincia di Lecco, a cui compete il piano viario, a chiudere immediatamente il cavalcavia. Quest'ultima, prima di prendere provvedimenti, avrebbe preteso l'ordinanza formale di Anas. Mentre la burocrazia prendeva - e perdeva - tempo, un autotreno, proveniente da Ravenna e carico di materiale metallico diretto verso l'Eusider di Cesana Brianza, imboccava il cavalcavia. La costruzione in cemento armato non ha retto il carico di 108 tonnellate, collassando improvvisamente sulla superstrada.
Cinque le vetture rimaste coinvolte in quel drammatico crollo. La Volskwagen blu su cui viaggiava una famiglia con bambini precipitò per alcuni metri, senza gravi conseguenze per i passeggeri, mentre una Toyota con a bordo un uomo di Albavilla bianca restò miracolosamente in bilico. In quel frangente poi, stavano transitando sulla SS36 due automobili: una Fiat Punto rossa con a bordo un ragazzo di Cesana Brianza uscito dall'abitacolo della vettura illeso e un'Audi A3 di colore bianco. Alla guida dell'auto sportiva c'era il 68enne Claudio Bertini che stava rincasando a Civate al termine della giornata lavorativa. E' stata l'unica vittima. Le immagini di quell'incidente e dell'auto, colpita dalla trave di cemento, hanno fatto il giro del mondo, pubblicate sui più importanti quotidiani internazionali.
La sera stessa della tragedia, oltre ai funzionari di Anas e della Provincia di Lecco e ai sindaci dei paesi limitrofi, era arrivato sul posto anche il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti del governo Renzi, Riccardo Nencini.
Nei giorni successivi, superato il dolore della perdita umana, è cominciata la collaborazione tra gli enti per la ricostruzione. Il primo incontro ufficiale era avvenuto a Roma il 14 febbraio. Vi aveva fatto seguito, ad aprile, un nuovo tavolo in cui il Ministero aveva affidato ad Anas la progettazione del ponte e aveva stanziato 8 milioni di euro per la ricostruzione dei cavalcavia di Annone e di Civate, località Isella.
A giugno era stato presentato il progetto, che avrebbe dovuto essere vagliato dalla conferenza dei servizi, indetta in modalità asincrona per velocizzare la procedura. Nonostante questo, il reperimento di tutte le autorizzazioni necessarie ha comportato un leggero ritardo sul cronoprogramma più volte annunciato.
Il parere positivo è arrivato soltanto lo scorso 4 ottobre. Ora è tutto nelle mani di Anas che sta predisponendo il bando di gara per l'affidamento dell'opera che, come ricordiamo, costerà 2.800.000 euro, di cui 1.600.000 euro per la realizzazione vera e propria.
"I tempi burocratici sono molto lenti: lo vediamo ogni giorno nel nostro piccolo comune. A fronte di una richiesta per aprire una finestra passano sei mesi. Figuriamoci per un'infrastruttura così importante, che comporta ben altre responsabilità. Devo dire che fino ad ora sono molto soddisfatto perchè tutti hanno lavorato per portare
avanti questo progetto e nessuno ha posto paletti od ostacoli. L'esperienza di questo anno è stata positiva: ho avuto modo di conoscere direttamente il Ministro, i parlamentari del territorio e i funzionari Anas. Abbiamo instaurato un ottimo rapporto di collaborazione e rispetto reciproco che ci ha permesso di lavorare bene per arrivare a questo punto" ha commentato il sindaco di Annone Patrizio Sidoti, che non nasconde timori per il futuro. "La mia vera preoccupazione è la gara di appalto. So che Anas sta cercando di elaborare un bando il più possibile blindato ma è importante che non ci siano intoppi con l'aggiudicazione dell'opera. Questo potrebbe comportare la sospensione dei lavori, come è accaduto per la caserma dei Carabinieri a Oggiono. Il nostro territorio però ha necessità di avere questo collegamento: sarà un ponte moderno, progettato per sopportare un grande carico e dotato di una pista ciclopedonale che unirà in sicurezza i paesi di Annone e Cesana".
I prossimi passaggi saranno la validazione del progetto e la conseguente approvazione definitiva che porterà al bando e alla gara d'appalto entro la fine dell'anno. Dal prossimo anno dovrebbero cominciare i lavori che dovranno terminare a novembre 2018. Una data annunciata, promessa e che la cittadinanza non vuole vedere oltremodo procrastinata.
Erano le 17.20 del 28 ottobre 2016 e la statale SS36 del lago e dello Spluga iniziava a ''riempirsi'' di mezzi in transito. Era un venerdì, la settimana lavorativa volgeva ormai al termine e qualcuno pensava già al "ponte", quello metaforico, del 1 novembre.
I lavori di messa in sicurezza del cavalcavia all'indomani del crollo
Qualche ora prima, a inizio pomeriggio, c'erano state le prime segnalazioni del cedimento di calcinacci dalla struttura: il tecnico cantoniere di Anas recatosi sul posto aveva effettivamente confermato la criticità sollecitando la Provincia di Lecco, a cui compete il piano viario, a chiudere immediatamente il cavalcavia. Quest'ultima, prima di prendere provvedimenti, avrebbe preteso l'ordinanza formale di Anas. Mentre la burocrazia prendeva - e perdeva - tempo, un autotreno, proveniente da Ravenna e carico di materiale metallico diretto verso l'Eusider di Cesana Brianza, imboccava il cavalcavia. La costruzione in cemento armato non ha retto il carico di 108 tonnellate, collassando improvvisamente sulla superstrada.
Cinque le vetture rimaste coinvolte in quel drammatico crollo. La Volskwagen blu su cui viaggiava una famiglia con bambini precipitò per alcuni metri, senza gravi conseguenze per i passeggeri, mentre una Toyota con a bordo un uomo di Albavilla bianca restò miracolosamente in bilico. In quel frangente poi, stavano transitando sulla SS36 due automobili: una Fiat Punto rossa con a bordo un ragazzo di Cesana Brianza uscito dall'abitacolo della vettura illeso e un'Audi A3 di colore bianco. Alla guida dell'auto sportiva c'era il 68enne Claudio Bertini che stava rincasando a Civate al termine della giornata lavorativa. E' stata l'unica vittima. Le immagini di quell'incidente e dell'auto, colpita dalla trave di cemento, hanno fatto il giro del mondo, pubblicate sui più importanti quotidiani internazionali.
Un paio di articoli della stampa internazionale sulla tragedia di Annone
La sera stessa della tragedia, oltre ai funzionari di Anas e della Provincia di Lecco e ai sindaci dei paesi limitrofi, era arrivato sul posto anche il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti del governo Renzi, Riccardo Nencini.
Nei giorni successivi, superato il dolore della perdita umana, è cominciata la collaborazione tra gli enti per la ricostruzione. Il primo incontro ufficiale era avvenuto a Roma il 14 febbraio. Vi aveva fatto seguito, ad aprile, un nuovo tavolo in cui il Ministero aveva affidato ad Anas la progettazione del ponte e aveva stanziato 8 milioni di euro per la ricostruzione dei cavalcavia di Annone e di Civate, località Isella.
A giugno era stato presentato il progetto, che avrebbe dovuto essere vagliato dalla conferenza dei servizi, indetta in modalità asincrona per velocizzare la procedura. Nonostante questo, il reperimento di tutte le autorizzazioni necessarie ha comportato un leggero ritardo sul cronoprogramma più volte annunciato.
Il progetto del nuovo ponte a scavalco della SS36
Il parere positivo è arrivato soltanto lo scorso 4 ottobre. Ora è tutto nelle mani di Anas che sta predisponendo il bando di gara per l'affidamento dell'opera che, come ricordiamo, costerà 2.800.000 euro, di cui 1.600.000 euro per la realizzazione vera e propria.
"I tempi burocratici sono molto lenti: lo vediamo ogni giorno nel nostro piccolo comune. A fronte di una richiesta per aprire una finestra passano sei mesi. Figuriamoci per un'infrastruttura così importante, che comporta ben altre responsabilità. Devo dire che fino ad ora sono molto soddisfatto perchè tutti hanno lavorato per portare

Il sindaco Patrizio Sidoti
I prossimi passaggi saranno la validazione del progetto e la conseguente approvazione definitiva che porterà al bando e alla gara d'appalto entro la fine dell'anno. Dal prossimo anno dovrebbero cominciare i lavori che dovranno terminare a novembre 2018. Una data annunciata, promessa e che la cittadinanza non vuole vedere oltremodo procrastinata.
Michela Mauri