Casatenovo: la scuola inaugura una scultura a ricordo della missionaria Graziella Fumagalli, uccisa in Somalia nel 1995

''Il volto di Graziella ci accompagnerà ogni giorno, ricordandoci il nostro compito scolastico''. Si è espresso così il dirigente dell'istituto Fumagalli questa mattina, nel corso della cerimonia di inaugurazione di una scultura dedicata alla missionaria casatese, barbaramente uccisa in Somalia nel 1995.

Il momento in cui viene scoperta la scultura

Una figura, quella di Graziella Fumagalli, che a detta del preside della scuola superiore di Casatenovo deve fungere da quotidiano sprone per alunni e insegnanti, nel ricordo di una persona rimasta in Africa ad aiutare i più bisognosi nonostante fosse pienamente cosciente del pericolo al quale andava incontro.

Il sindaco Filippo Galbiati

Il delegato di Caritas, Maurizio Maffi

I familiari di Graziella Fumagalli e in primo piano, l'autore della scultura

La cerimonia si è aperta poco dopo le ore 11 alla presenza dei docenti, dei ragazzi accompagnati dai loro genitori e delle autorità civili e militari, oltre che dei parenti di Graziella. Il preside Alessandro Fumagalli ha voluto dare particolare risalto a questa iniziativa, fortemente simbolica, volta ad omaggiare il medico casatese a cui nel 2005 - nel decennale della morte - è stata intitolata la scuola superiore.

La benedizione impartita dal parroco don Antonio Bonacina


Una ''bella intuizione'' come l'ha definita il dirigente scolastico, capace di ''conferire un significato particolare al territorio''. A Casatenovo infatti, Graziella Fumagalli era nata nel 1944 e da qui era partita, dopo aver conseguito la laurea in medicina, alla volta dell'Africa: Guinea Bissau, Mozambico e infine Somalia, dove qualche tempo più tardi ha trovato la morte.

Le autorità intervenute alla cerimonia

Al centro il dirigente scolastico Alessandro Fumagalli 

La scultura inaugurata questa mattina è composta da un medaglione in bronzo raffigurante il volto della missionaria casatese - realizzato dall'artista Giorgio Galletti - sorretto da due C che rappresentano l'abbraccio dei due continenti, africano ed europeo.

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Un'opera realizzata grazie al contributo diretto di alcune associazioni ed enti privati - che il preside ha voluto ringraziare uno ad uno - e al sostegno di un gruppo di cittadini che hanno conosciuto Graziella e si sono prodigati in questa iniziativa per mantenere ancora più vivo il suo ricordo.


Dopo la scopertura dell'opera da parte delle autorità presenti - con in testa il sindaco Filippo Galbiati - spazio alla benedizione impartita dal parroco don Antonio Bonacina. Nell'illustrare le caratteristiche della scultura il preside Fumagalli ne ha richiamato il forte valore simbolico, poichè dedicata ad una donna medico, martire, esempio e stimolo per la comunità scolastica e il territorio a vivere una autentica solidarietà nell'attuale precario contesto sociale e complesso ambito internazionale.


Un vero e proprio omaggio a Graziella Fumagalli che, come ha ricordato il dirigente scolastico, pochi giorni prima della sua morte disse: ''resto qui perchè è compito mio'', riferendosi alla sua esperienza in Somalia e quindi un invito ad operare come lei avrebbe voluto. ''Sicuramente se fosse stata ancora qui, Graziella avrebbe aperto il suo ambulatorio a tutti. Non ha soltanto detto: bisogna fare qualcosa. Lo ha fatto'' ha concluso il dirigente.


Spazio quindi agli interventi delle autorità, a partire dal sindaco Galbiati che ha definito la scultura ''un messaggio importante''. ''E' un'opera meritoria, non si tratta solo di un simbolo: centinaia di ragazzi la guarderanno ogni giorno prima di entrare a scuola'' ha detto il primo cittadino, mentre il delegato di Caritas Ambrosiana Maurizio Maffi, ha definito Graziella Fumagalli come un esempio importante, al quale ispirarsi perchè ha saputo agire ''senza tante parole, ma con molti fatti. Sapeva bene quello che doveva affrontare, eppure è rimasta in Somalia'' ha aggiunto Maffi, invitando i tanti ragazzi presenti ad avvicinarsi al mondo del volontariato, senza timori.


Nonostante Regione Lombardia fosse rappresentata dai consiglieri Antonello Formenti e Raffaele Straniero, il preside Fumagalli ha letto un messaggio inviatogli dall'assessore lombarda all'istruzione, Valentina Aprea, prima di cedere la parola ai suoi alunni, che hanno letto dei passaggi sulla vita di Graziella Fumagalli tratti da un libro scritto da Paolo Brivio.


Le note delle canzoni ''Signora Speranza'' di Luca Bassanese e ''Il mondo che vorrei'' di Laura Pausini hanno chiuso la prima parte della cerimonia, che è proseguita all'interno dell'edificio scolastico per la visita alla mostra dedicata a Graziella Fumagalli e il buffet preparato dagli studenti dell'indirizzo enogastronomico.
Gloria Crippa
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