Casatenovo, ''ora si è ripresa, ma abbiamo avuto paura''. Parla la padrona di uno dei due cani avvelenati tra Modromeno-Rogoredo

La segnaletica presente nella zona scenario
dell'accaduto, realizzata da Sentieri e Cascine
dell'accaduto, realizzata da Sentieri e Cascine
Una volta raggiunta la clinica di Lomaniga, Cristina ha avuto conferma di quelli che erano i suoi timori iniziali: la cagnolina aveva ingerito un boccone avvelenato. Qualche ora prima infatti, la struttura aveva ricevuto la visita di un'altra famiglia casatese il cui cane, un golden retriever di qualche anno di età, presentava più o meno gli stessi sintomi. E anche i suoi padroni lo avevano portato a passeggiare nella zona tra Modromeno e Rogoredo.
''Subito le sono state prestate le cure del caso. Ci siamo trattenuti in clinica un paio d'ore lasciandola poi lì tutta la notte in osservazione'' ha proseguito Cristina riferendosi all'adorato animale. ''Questa mattina siamo andati a prenderla. Fortunatamente ora sta bene, nonostante sia un po' provata. Ci hanno però detto che è normale in questi casi''.
Più gravi invece le condizioni dell'altro cane che avrebbe ingerito una sostanza biancastra: qualche ora più tardi i suoi padroni lo avrebbero rinvenuto in giardino, colto - in maniera evidente - da convulsioni.
Non sarebbe la prima volta che quella zona di Casatenovo, peraltro scenario di battute di caccia, si rende scenario di episodi di questo tipo. Lo scorso anno erano state rinvenute delle volpi avvelenate; impossibile però, almeno per il momento, dare un nome alla sostanza ingerita dai due cani. ''Non è detto che si tratti di stricnina'' ci ha detto Cristina Sirtori. ''Bisogna attendere i risultati delle analisi da parte dell'Ats, alla quale va presentata denuncia. Io nel frattempo ho segnalato l'accaduto anche ai carabinieri i quali la trasmetteranno alla polizia provinciale per le opportune verifiche'' ha concluso la 29enne.
Se la sua cagnolina ha scampato il pericolo, la speranza è che anche il golden retriever avvelenato possa conoscere la stessa sorte, ma soprattutto che nessun altro animale si sia imbattuto in quei bocconi dall'esito - nel peggiore dei casi - letale.
G. C.