Castello: depositata la perizia chiesta dal PM sul sinistro costato la vita ad Alessandra Casiraghi
E' stata depositata nei giorni scorsi in Procura a Lecco la perizia a firma dell'ingegner Domenico Romaniello finalizzata a fare piena luce sulla dinamica dell'incidente che, sei mesi fa, era costato la vita alla 49enne missagliese Alessandra Casiraghi, invesita da un camion mentre in sella alla sua bicicletta stava percorrendo la strada provinciale 51 a Castello Brianza.
Nelle ottantanove pagine di cui si compone, il documento analizza per filo e per segno lo stato dei luoghi di quel 27 settembre 2017 e ricostruisce l'impatto tra la bicicletta in sella alla quale pedalava la sportiva - alpinista esperta, detentrice di più record - e il camion condotto da un artigiano casatese, a carico del quale nell'immediatezza dei fatti è stato aperto un fascicolo d'indagine da parte della Procura per accertarne l'eventuale responsabilità penale, in ordine alla morte della ciclista.
Per redigere la perizia, commissionatagli dal pubblico ministero Nicola Preteroti prima del suo trasferimento alla Procura di Bergamo, l'ingegner Romaniello si è affidato ai rilievi effettuati dai militari della stazione oggionese, ad un sopralluogo condotto personalmente sul luogo scenario della tragedia - la rotonda Carprometal al confine con Dolzago - e alle immagini del sistema di videosorveglianza di un'azienda situata in Via don Allamano, che avrebbe immortalato lo scontro fra i due mezzi. Secondo le conclusioni del consulente della Procura il conducente del camion, che proveniva da Sirone, non si sarebbe accorto che la ciclista, sopraggiunta alle sue spalle, stava effettuando l'attraversamento della rotonda. Impossibile per l'uomo alla guida del mezzo pesante - per una questione di distanze - avvistare la sagoma del velocipede che si trovava in prossimità dell'angolo cieco anteriore del mezzo.
Sarebbe da ritenersi regolare anche la manovra di svolta a destra compiuta dall'autista del mezzo pesante, arrestatosi in prossimità della rotonda e poi ripartito in direzione Bevera: proprio in quei drammatici istanti però, la ciclista sarebbe finita sotto la ruota anteriore sinistra del camion. Un impatto devastante che non le avrebbe lasciato scampo.
Una serie di considerazioni piuttosto chiare a favore della condotta del conducente del camion, che dovranno ora essere vagliate dal sostituto procuratore che subentrerà a Preteroti nella disamina del fascicolo, per definirne il destino una volta che le indagini preliminari saranno chiuse, con conseguente trasmissione della richiesta (di archiviazione o rinvio a giudizio) al Gip.
Alla nomina dell'ingegner Romaniello da parte della Procura è seguita la scelta dei consulenti delle parti, vale a dire il camionista assistito dall'avvocato Elisa Magnani e i familiari della vittima, che si sono affidati alla collega Simona Crippa.
Nelle ottantanove pagine di cui si compone, il documento analizza per filo e per segno lo stato dei luoghi di quel 27 settembre 2017 e ricostruisce l'impatto tra la bicicletta in sella alla quale pedalava la sportiva - alpinista esperta, detentrice di più record - e il camion condotto da un artigiano casatese, a carico del quale nell'immediatezza dei fatti è stato aperto un fascicolo d'indagine da parte della Procura per accertarne l'eventuale responsabilità penale, in ordine alla morte della ciclista.
Per redigere la perizia, commissionatagli dal pubblico ministero Nicola Preteroti prima del suo trasferimento alla Procura di Bergamo, l'ingegner Romaniello si è affidato ai rilievi effettuati dai militari della stazione oggionese, ad un sopralluogo condotto personalmente sul luogo scenario della tragedia - la rotonda Carprometal al confine con Dolzago - e alle immagini del sistema di videosorveglianza di un'azienda situata in Via don Allamano, che avrebbe immortalato lo scontro fra i due mezzi. Secondo le conclusioni del consulente della Procura il conducente del camion, che proveniva da Sirone, non si sarebbe accorto che la ciclista, sopraggiunta alle sue spalle, stava effettuando l'attraversamento della rotonda. Impossibile per l'uomo alla guida del mezzo pesante - per una questione di distanze - avvistare la sagoma del velocipede che si trovava in prossimità dell'angolo cieco anteriore del mezzo.
Sarebbe da ritenersi regolare anche la manovra di svolta a destra compiuta dall'autista del mezzo pesante, arrestatosi in prossimità della rotonda e poi ripartito in direzione Bevera: proprio in quei drammatici istanti però, la ciclista sarebbe finita sotto la ruota anteriore sinistra del camion. Un impatto devastante che non le avrebbe lasciato scampo.
Una serie di considerazioni piuttosto chiare a favore della condotta del conducente del camion, che dovranno ora essere vagliate dal sostituto procuratore che subentrerà a Preteroti nella disamina del fascicolo, per definirne il destino una volta che le indagini preliminari saranno chiuse, con conseguente trasmissione della richiesta (di archiviazione o rinvio a giudizio) al Gip.
Alla nomina dell'ingegner Romaniello da parte della Procura è seguita la scelta dei consulenti delle parti, vale a dire il camionista assistito dall'avvocato Elisa Magnani e i familiari della vittima, che si sono affidati alla collega Simona Crippa.
G. C.