Annone: a Pasquetta prima passeggiata guidata da volontari alla scoperta del paese con un gruppo di quasi 40 persone

Una piacevole passeggiata per Annone Brianza alla scoperta di case padronali, edifici religiosi, curiosità e luoghi caratteristici del piccolo borgo affacciato sull'omonimo lago. Con l'apprezzata guida dell'avvocato Enrico Rigamonti, un gruppo di 38 persone ha preso parte, nel pomeriggio di lunedì 2 aprile, a "Camminannone", la prima uscita dell'iniziativa gratuita ideata, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, dal gruppo di volontari costituitosi per "Ville Aperte".

Foto di gruppo per la comitiva che ha preso parte all'escursione

Intorno alle 14 si è tenuto il ritrovo per coloro che hanno voluto usufruire dell'apertura mensile della chiesa di San Giorgio, scoprendone la storia e ammirando il Polittico della Passione, recentemente tornato nella collocazione originaria.
Innanzitutto un cenno storico. La denominazione del paese, noto già nel 574 d.C., sembrerebbe derivare da "annona", il deposito di vettovaglie degli eserciti in marcia. Da questo punto, infatti, si muovevano gli eserciti diretti in Gallia, servendosi anche del ponte romano che congiungeva il paese alla penisola di Isella, frazione di Civate. Annone, in epoca successiva, fu anche un comune ghibellino tanto che il Barbarossa, per ringraziare il paese della posizione assunta, esentò i cittadini dal pagamento delle imposte.

La vecchia canonica con il campanile

L’edicola con la ''Madonna del Rivòn''

Il nome potrebbe tuttavia richiamare anche la nota famiglia degli Annoni, il cui simbolo, un castello di fattura ghibellina, appare ancora oggi nel gonfalone comunale.
Per quanto riguarda l'aspetto religioso, a seguito della visita di San Carlo Borromeo nel 1575, venne istituita la parrocchia che da una decina d'anni non esiste più in quanto inglobata nella comunità pastorale di Oggiono. La chiesa parrocchiale, costruita su progetto dell'architetto Bovara per una capienza di mille persone, venne costruita tra il 1839 e il 1852 per fare posto all'allora edificio religioso, divenuto inadatto a contenere tutti i fedeli. La chiesa di San Giorgio all'epoca veniva considerata troppo distante dal centro del paese e per questo venne "scartata" come possibile sede parrocchiale. Sul medesimo sagrato si affacciano anche la canonica e il vecchio campanile, ove negli anni Ottanta è stata issata una campana di 80 chili, dono della famiglia Cabella. Una testimonianza religiosa dei tempi è anche la cosiddetta "madonna del rivon" all'incrocio tra via Fontana e via Maggiore, il cui originale è conservato all'interno della chiesa.

Villa Cabella

Il palazzetto della famiglia Polvara

Uscendo dal nucleo storico, in località Ronchetti sorge una cappella in memoria dei morti della peste, appartenuta alla famiglia Isella-Carpani e poi ceduta alla parrocchia. Presso questo sacello dedicato a San Giuseppe ancora oggi viene recitato il primo rosario del mese mariano. Arrivando in questa località, il gruppo ha visto il palazzetto appartenuto alla famiglia Polvara e ha superato anche la frazione detta Casa nuova, così chiamata perchè vi sorge la prima abitazione costruita fuori dal centro storico.

Il complesso Casa nuova

La cappella dedicata ai morti della peste

Una sosta si è tenuta poi davanti all'ex asilo e oratorio commissionato, ad inizio Novecento, da Monsignor Giuseppe Polvara all'architetto Gaetano Moretti con lo scopo di creare un asilo infantile per i bimbi del paese, insieme all'abitazione delle suore e del religioso. Fino agli anni Settanta l'asilo è stato gestito dalle suore, poi è divenuto una struttura statale prima di essere definitivamente chiuso nel 1981. Ora è di proprietà della famiglia Mossini.
All'imbocco della medesima via San Cristoforo si apprezza ancora oggi un'esedra, un incavo semi circolare per favorire l'ingresso delle carrozze alla vicina Villa Bondioli, ma probabilmente, nel Medioevo, luogo dove si amministrava la giustizia per via dell'affresco raffigurante una Madonna con la bilancia.
Altro luogo di interesse è il "Camuramus", la casa dei morosi, di coloro che non pagavano gli affitti. Il gruppo ha raggiunto in seguito anche il lavatoio pubblico alimentato da sorgenti presenti nel parco di villa Giani. Poco lontano, all'ingresso del cortile dei "gaudenzi", è ancora oggi in parte visibile lo stemma, risalente al 1748, della famiglia Carenna Liprandi, allora proprietaria dello spazio interno.

Il vecchio asilo Polvara

Ex villa Moneta

Un cenno, infine, alle ville padronali che caratterizzano il tessuto urbano del paese insieme alle vecchie filande. Villa Cabella, con i due corpi di fabbrica, uno del seicento e un altro risalente al secolo successivo, è oggi forse quella più nota anche per via del grande parco pubblico. Appartenuta alle famiglie Annoni, Dell'Oro, Cabella Lattuada, dal 2000 è proprietà comunale e qui trova sede anche la sala consiliare.
Nei pressi della chiesa parrocchiale si trova villa Geronimi, ora Briani, prospiciente la strada a dispetto delle altre case padronali in cui è il parco a separarle dalla pubblica via: l'edificio presenta sulla facciata esterna motivi orientaleggianti, un timpano decorato e un balcone ligneo. Poco lontano, con ingresso di fronte alla vecchia canonica, sorge Villa Giani, una residenza patrizia settecentesca con inserti dell'Ottocento ed elementi barocchetti.

L’esedra

Il ''camuramus''

Su via San Cristoforo si affacciano l'ex Villa Moneta, oggi sede di un noto ristorante e Villa Bondioli, di fondazione seicentesca e sviluppata in due copri simmetrici ai lati di un viale alberato che conduce a una terrazza artificiale con una stupenda vista sul lago. In zona Fornace, nei pressi del lago, sorge villa Sant'Uboldo, una vecchia fornace di mattoni in cui, nel 1981, vennero girate alcune scene del film "Il piccolo mondo antico". Vicino al bacino lacustre sorge anche la zona "degli olandesi", così detta per via della presenza di una famiglia olandese cattolica che ha vissuto fino agli anni Settanta.
E' stato possibile anche vedere villa Brenna Giani, in cui visse la professoressa Ernestina Brenna, nota per aver scritto "l'enciclopedia dei maestri".
Annone è un paese che ha sempre avuto una vocazione prevalentemente agricola con la coltivazione di patate e grano. Negli anni successivi si sono sviluppate le filande e le coltivazioni del gelso. La pescagione, invece, non ha mai avuto un grande ruolo nell'economia del paese, seppur affacciato direttamente sul bacino di origini moreniche.

Lo stemma all’ingresso del cortile ''Gaudenzi''

Il lavatoio

Una piccola curiosità caratterizza le sponde del lago: nel 1926, quando le acque vennero demanializzate, come contropartita vennero concessi ai privati tenutari dei terreni divenuti pubblici, alcuni diritti tra cui quello di taglio delle canne, del prelievo del ghiaccio e della pesca. Oggi la navigazione è libera, ma con barche a remi o con motori elettrici.
Grazie alla sapiente guida, che ha arricchito la spiegazioni con aneddoti e con pregiudizi dell'epoca passata, il gruppo ha potuto approfondire la conoscenza del paese.


Per chi si fosse perso questa bella opportunità, i volontari riproporranno la passeggiata ogni prima domenica del mese da marzo a luglio e dei mesi di settembre e ottobre, in concomitanza con l'apertura della Chiesa di San Giorgio.
M.Mau.
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