Viganò: alla serata per conoscere la figura di Papa Luciani una targa a ricordo di don Antonio

Il salone parrocchiale dell'oratorio di Viganò ha ospitato, nella serata di sabato 14 aprile, una conferenza dal titolo "Don Albino Luciani, uno svincolo nel cammino della Chiesa". L'incontro è stato organizzato dal Centro Culturale Italiano "Giovanni Paolo Primo" di Garbagnate Monastero in collaborazione con la Parrocchia di San Vincenzo di Viganò, Associazione Maria Stella del Mare, Fondazione Papa Luciani con il Museo Albino Luciani e con il Gruppo Alpini e il patrocinio dei seguenti comuni: Viganò, Airuno, Garbagnate Monastero, in occasione della proclamazione del Decreto di Venerabilità di Papa Giovanni Paolo I.

Il salone dell'oratorio gremito di pubblico

Durante la serata sono state sviscerate la vita, le opere e la personalità di Albino Luciani grazie ai relatori Omar Tavola, studioso e presidente del Centro Culturale Italiano "Giovanni Paolo I" e Adele Adani, studiosa della figura del pontefice; in qualità di moderatore era invece presente don Alessandro Bonura, assistente ecclesiastico dello stesso centro di cui Omar Tavola è alla guida, che organizza spesso conferenze e giornate di spiritualità "per studiare, far conoscere, amare e devotamente onorare la figura di Papa Giovanni Paolo Primo al secolo Albino Luciani" come ha affermato don Alessandro.

Da sinistra Omar Tavola, don Alessandro Bonura e Adele Adani


La serata, che ha visto la partecipazione di una settantina di cittadini di Viganò e non solo, si è sviluppata grazie all'intervento dei due relatori, alternatosi all'ascolto di alcune tracce audio e alla lettura di alcuni passi scritti sulla vita di Albino Luciani.
La prima a prendere la parola è stata la signora Adani, che ha stilato e ripercorso una biografia ragionata sul pontefice, soffermandosi su chi è stato, sulle sue origini e su cos'ha fatto nell'arco di tutta la sua vita, anche attraverso l'analisi di alcuni segni premonitori che hanno accompagnato Albino sino dall'infanzia. Adele infatti, ha raccontato che Papa Luciani era un bambino vivace ed intelligente e che quindi presentava già alcuni tratti di una persona destinata ad un grande futuro.
Cominciando a parlare poi del cammino verso il seminario, l'ospite si è soffermata sull'episodio della lettera che il padre del futuro pontefice gli lasciò, contenente l'autorizzazione al sacerdozio.



Una missiva che si è rivelata fondamentale per Luciani, poichè conteneva un insegnamento: quello di agire sempre a favore dei poveri, un punto fondamentale dell'agire del futuro papa, tanto che questa lettera fu da lui conservata nel suo portafoglio fino alla morte. La svolta della vita di Albino Luciani arrivò però a Belluno, dove prima ha frequentato il seminario, poi è stato ordinato sacerdote e accolto come insegnante in una scuola. Qui i suoi modi di fare da "angelo custode" verso i suoi studenti e la sua dialettica, gli consentirono di farsi notare da Papa Giovanni XXIII, che lo nominò vescovo di Vittorio Veneto, prima che papa Paolo VI lo promosse a Patriarca di Venezia.


Un altro episodio interessante si verificò quando lo stesso papa allora in carica, in visita nel capoluogo veneto, si tolse la stola e la mise proprio indosso a Luciani, il quale "diventò rosso come un pomodoro", come ha raccontato Adele. ''Un altro segno premonitore che testimonia ancora una volta il carattere sempre in cerca di umiltà di Luciani. Un altro segnale è quello accaduto prima del conclave dell'agosto 1978, testimoniato dal suo segretario, don Diego Lorenzi. Quest'ultimo, in dialogo con Luciani, disse che il conclave avrebbe scelto il più santo tra i cardinali e Luciani rispose lui che "la santità non è misurabile dagli uomini". Eppure quel conclave elesse proprio Albino Luciani come Sommo Pontefice Romano, che scelse il nome di Papa Giovanni Paolo I.

Don Alessandro Bonura

''È stato un pontificato corto - ha aggiunto Adele Adani - ma in quei 65 anni di vita Luciani fece una grandissima quantità di opere. Papa Luciani rappresenta il percorso che ogni cristiano può fare: nascere allegro e vivace, ma imparare a essere umile per tutta la vita''.
Omar Tavola ha voluto invece analizzare la figura di Albino Luciani approfondendo alcuni fatti della sua vita. Il relatore ha fatto notare che, fino al Decreto di Venerabilità dello scorso novembre, emanato da Papa Francesco, "nessuno ha mai parlato abbastanza di Papa Luciani, come se ci fosse un muro davanti a lui creato da persone laiche ed ecclesiastiche". Lo stesso Tavola però, ha sottolineato come "Luciani è stato un simbolo di umiltà e dolcezza'', nonché una persona con "tanta carne al fuoco". Aveva tradizioni di chiesa e di parrocchia ed era in grado di utilizzare sempre le parole giuste, ma anche ''taglienti quando necessario".

Il parroco don Enrico Baramani

Omar Tavola

Tavola è passato poi a raccontare i legami di Albino Luciani col territorio di Lecco e di Milano. In particolare, rispetto al lecchese, Tavola ha raccontato quando il pontefice si recò in visita all'oratorio dedicato a San Luigi del capoluogo, dove incontrò Monsignor Giovanni Borsieri, il quale fece inaugurare a Luciani un'opera teatrale basata sul libro dei Promessi Sposi. Quest'opera, così come tante altre, era stata oggetto in precedenza per Luciani di un approfondito studio, tanto che Albino ne aveva elencato tutti i 255 personaggi con le relative caratteristiche. Questo fatto fa emergere il carattere molto dedito all'analisi di Luciani, che è stato riscontrato anche in altri dei tanti episodi raccontati dal ragionier Tavola.

Adele Adani

La consegna della targa ai familiari di don Antonio Cogliati

Concluso l'intervento, il moderatore della serata don Alessandro ha invitato don Enrico Baramani, parroco di Viganò, a dire qualche parola sulla serata. Il sacerdote è stato molto soddisfatto della conferenza e ha espresso così la sua gratitudine verso i relatori. "Vi ringrazio molto per aver aperto in me un grosso desiderio di approfondire la conoscenza della figura di Papa Luciani e di avermi dato la possibilità di conoscere la sua persona" ha affermato.


In conclusione, prima di un rinfresco offerto presso il bar dell'oratorio, gli organizzatori hanno consegnato una speciale targa alla memoria ai familiari di don Antonio Cogliati, nativo di Viganò ed ex parroco di Airuno, ma anche di alcune cornici commemorative di ringraziamento ai rappresentati in sala dei comuni che hanno promosso la serata, per poi salutare i partecipanti e invitarli a parlare e fare conoscere la figura di Albino Luciani.
Alessandro Vergani
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