Casatenovo: Maurizio Tona racconta la sua passione per l'avicoltura e per i ''mericanel''

"Non c'è futuro, se non ricordiamo il passato". Si intitola cosi uno dei capitoli del libro scritto negli scorsi mesi da Maurizio Tona, "Mericanel della Brianza - storia, territorio, allevamento e selezione".
Insegnante di educazione fisica e allenatore di volley FIPAV oggi in pensione, Tona coltiva nel giardino della sua casa di Campofiorenzo una passione particolare e grandissima. È li, infatti, che si trova il suo pollaio dove vivono, sotto il suo occhio esperto ed attento, una decina di gruppi di polli e Mericanel della Brianza.

Maurizio Tona

"Per me si tratta di una passione datata, nata fin da quando ero bambino. E anche mio figlio Simone ha un po' seguito le mie orme. Quando era più piccolo mi seguiva in particolare in occasione di mostre ed esposizioni, in Italia e all'estero", ci ha spiegato. Simone è co-autore del libro, che Tona ha presentato anche durante un'intervista avvenuta nelle scorse settimane con i volontari di Sentieri e Cascine e i fotografi AFCB.
"E' stata anche l'occasione per scoprire con lui molte affinità, in particolare la condivisione delle finalità del nostro lavoro di ricerca basato sul concetto espresso benissimo in un passo del libro: "Non c'è futuro se non ricordiamo il passato"", ha spiegato il presidente del sodalizio Biffi, presentando l'intervista, suddivisa in tre parti. Circa trenta minuti e una chiacchierata in cui Tona racconta della sua passione l'avicoltura, mentre il Mericanel diventa "fiero appresentante" e "portatore" della storia del territorio, della Brianza, delle sue tradizioni, delle sue corti e delle sue cascine.
È li, infatti, in una cascina di Tregasio, che per la prima volta è nata la passione di Tona.


"Da bambino passavo le estati in cascina. La realtà di animali era molto diversificata e, tra tutti, spiccava il pollo, che da sempre è l'animale che ha accompagnato l'uomo. Il pollo viene da oriente, dal sud est asiatico, ed è stato il primo ad essere addomesticato. In Europa è arrivato grazie ad alcuni scambi commerciali", ci ha spiegato.
"E' qui che compare il nesso, il forte collegamento passato-futuro già accennato in precedenza, e in questo contesto la storia del Mericanel, secondo Tona, è la nostra storia, una capacità di questa razza di portare in sè la storia di un territorio" ha spiegato Biffi.


"Allevare un pollo di razza nana, come la Mericanel della Brianza, è fantastico perché permette di scoprire un mondo pieno di sorprese", scrive Tona nelle prime righe del libro. E le sorprese sono tutte qui. Dalla Mesopotamia alla Brianza, dai consigli utili per la costruzione di un pollaio fino all'origine del nome di questa razza. Il racconto di Tona è interessante e variegato, ricco di riferimenti alla storia dell'uomo e alla storia della Brianza, capace di spaziare tra argomenti diversi, nei secoli, tra i popoli e le culture, sempre con un unico filo conduttore. Anzi due. La grandissima passione per questa attività, che traspare da ogni sua singola parola, e il collegamento tra passato e futuro. "Il nome è una storpiatura del termine americano. Si pensava che fosse perché, all'inizio del secolo scorso, tutto ciò che era strano, che proveniva da un altro mondo, appunto, venisse chiamato cosi. Nella mia ricerca, però, ho scoperto che non c'entra il continente americano ma il modo bonario di chiamare i bambini più vivaci. Loro erano i "mericanel" e dunque, anche questo polletto per le sue caratteristiche di briosità è stato chiamato così. È vivace, viveva libero sull'aia, era il re della letamaia", una delle decine e decine di curiosità svelate da Tona, frutto di un attento lavoro di ricerca decennale.



"Questo trattato nasce da interviste fatte a persone più anziane, bisnonni, anche nati nel diciannovesimo secolo. Ho raccolto tutto questo materiale in quasi quarant'anni di lavoro. Il testo ha diverse tematiche: la storia, il territorio, l'allevamento, la selezione. Il lavoro di ricerca scientifica è stato curato anche da Simone. Da quella esperienza infantile, al di là della professione, ho coltivato la passione di recuperare e dare uno standard al pollo brianzolo".
Pagine che custodiscono la cultura brianzola e trattato scientifico, dedicato agli esperti del settore ma anche ai semplici curiosi, che grazie alle immagini, al linguaggio chiaro e alla lettura piacevole voglio avvicinarsi al mondo del pollo nano in Brianza, che "ha gli speroni come un cavaliere e rintocca le ore come il sacrestano", come dice un famoso detto. E perché proprio il pollo?


"In famiglia anche mio papà aveva polli e colombe. Mi sono appassionato al pollo anche perché ha una caratteristica particolare: tutte le religioni monoteiste non contemplano nessun precetto che lo riguarda, ed è mangiato da tutti i popoli che vi aderiscono. Forse per questo motivo ha avuto il successo che ha e lo troviamo in tutto il mondo, come animale più allevato. Ha questa caratteristica di trasversalità che è molto interessante e significativa", ci ha spiegato, aprendoci poi virtualmente le porte del suo pollaio.


"Allevo sempre esemplari un po' diversi o in via d'estinzione. La spagnola dalla faccia bianca era stata dichiarata quasi estinta e ho contribuito al recupero: sono stato il primo a portarla in Italia. La Valdarno è la tipica razza italiana: è un'ottima ovaiola ed eccezionale produttrice di carne, come la razza Delaware, selezionata qui partendo delle indicazioni di chi aveva selezionato la razza in America".
E proprio alla selezione e agli standard è dedicato uno dei capitoli del libro. L'autore ha avuto infatti un ruolo fondamentale nella selezione del Mericanel della Brianza, razza che si contraddistingue per determinate e peculiari caratteristiche e colorazioni. Negli anni '80, partendo dai polli reperiti proprio nelle nostre cascine, "ha fissato la tipologia, redatto lo standard e selezionato le colorazioni attualmente riconosciute dalla FIAV", cioè la Federazione Italiana Associazioni Avicole. Federazione che ha contribuito a realizzare e di cui è stato anche presidente, come si legge nel suo libro, conseguendone anche il riconoscimento all'Entente Europeenne d'Aviculture et Cuniculture. "La passione mi ha portato anche a fondare l'Associazione Lombarda Agricoltori, di cui sono stato presidente", ha spiegato, approfondendo il discorso su esposizioni e mostre.

Maurizio Tona con Francesco Biffi

Numerose, infatti, le mostre e i campionati a cui ha partecipato, con tanti riconoscimenti ottenuti, a livello nazionale ed europeo. Tra i più recenti, solo per citarne alcuni, il titolo di campione europeo per la cocincina nana nella colorazione Perniciata Argento e i titoli "Europameister - Concorso Collezione" nelle colorazioni Perniciata e Perniciata Argento presso la "Mostra Europea della Cocincina e Cocincina nana" di Albisola Superiore, a gennaio.
Tra medagli e trofei, resta fondamentale, per Tona, il benessere degli animali. "Se sono trattati bene, seguendo tutte le norme del caso, allora stanno bene, ti sono amici. E se stanno bene loro sto bene anche io. A loro dedico almeno mezz'ora, un'ora al giorno, per l'alimentazione, la pulizia, per vedere come stanno".
E come ricordato da Tona, il pollo resta una delle carni più mangiate al mondo. "In Brianza il pollo in tavola era una festa, legata anche a riti e tradizioni". Uno degli ultimi capitoli del libro è dedicato a tutte le ricette che si possono cucinare con il pollo, che è stato anche protagonista di una creazione dello chef Luciano Tona, fratello di Maurizio, "Shabu-Shabu di pollastrella Mericanel della Brianza".


Pubblicato il libro, l'impegno - e la passione - di Tona, prosegue. "Si tratta del primo libro che scrivo, ne sto curando altri due sulle altre razze che ho allevato".

Per visionare la video intervista di Sentieri e Cascine clicca QUI

Laura Vergani
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