Imberido: da anni Antonia Severin colora con le sue ortensie la frazione oggionese

C’è chi lo ha definito un angolo di paradiso alle porte di Imberido il bosco fiorito della signora Antonia Severin che, da ben 49 anni, colora con le sue ortensie la frazione oggionese. La donna ha sempre coltivato la sua passione per i fiori, per lungo tempo condivisa con il marito Bruno Sottana - nome noto alla città di Oggiono perché ex vigile - con cui ha piantato la prima ortensia da cui inaspettatamente sono poi nate tutte le altre. Complice il terreno, i fiori sono tutti di sfumature differenti: blu, rosa, viola ed alcune bianche importate però dal Veneto, regione natia della signora Antonia.




Nel mese di giugno gli occhi dei passanti sono inevitabilmente attratti dal tripudio di colori tanto che perfino il cardinale Angelo Scola ha citato il giardino nella sua cerimonia di congedo al duomo di Milano. Ma l'alto prelato - che oggi risiede proprio ad Imberido - non è l’unico ad apprezzare la fioritura, anche i turisti di passaggio sono soliti a scattare numeroso fotografie ed alcuni di loro hanno perfino lasciato un biglietto di complimenti ai padroni di casa.




Agli apprezzamenti si è poi aggiunta quest’anno l’associazione galbiatese Italian Amala che ha deciso di fare delle ortensie le protagoniste del calendario 2019. Il bosco fiorito è parte della famiglia, anche le figlie e la nipote ne sono affezionate anche se costa qualche fatica: “in questo periodo in tanti ci chiedono i fiori e noi li regaliamo anche se come si sa – ha commentato la figlia Paola – non è un fiore che dura se tagliato ed è un peccato quindi farlo. Rimangono belle per davvero troppo poco tempo”.




Quel che è certo è che nonostante la ripidità della riva e nonostante la manutenzione che deve essere regolarmente tenuta alle piante, nessuno della famiglia ci rinuncerebbe ed ognuno dei membri custodisce il bosco in continuo omaggio al signor Bruno che viene ricordato come un uomo profondamente legato ai suoi fiori. “Lui diceva che quando sarebbe morto non avrebbe assolutamente voluto fiori perché coltivarli richiede fatica e tagliarli significa disprezzare il lavoro fatto” hanno raccontato i familiari.
Angelica Badoni
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