Cesana B.: via libera al nuovo capannone di Eusider, la minoranza abbandona l’aula
Vivace discussione in consiglio comunale tra i due gruppi politici. L'assise di Cesana Brianza, nella serata di martedì 11 luglio, è stata chiamata ad approvare la proposta di ampliamento dell'attività produttiva e di riqualificazione ambientale presentata dalla società "L'Isola", proprietaria dello stabilimento Eusider Spa, che si sviluppa verso la superstrada 36.

Per la minoranza, il primo a prendere la parola è stato il consigliere Ambrogio Brambilla che ha bocciato la proposta. "Mi chiedo se sono stati verificati i bilanci della società. C'è stata a nostro avviso un'incapacità nelle trattative che ci ha portato a prendere meno del passato, per di più dilazionato nel tempo, mentre all'epoca prendemmo oltre un milione di euro. Infine mi chiedo se i giovani del gruppo di maggioranza, spesso attenti alle dinamiche ambientali, si siano informati o abbiano votano perché gli è stato detto di alzare la mano".
Ha replicato la giovane Serena Mazza: "sono qui perchè ho una testa pensante. Ho letto e relazioni, osservato i progetti rifatti con una qualità progettuale molto differente e, viste le risposte favorevoli degli altri enti, mi sono sentita di appoggiare questo progetto".
Per quanto riguarda la dilazione del pagamento degli oneri, l'assessore al bilancio Alberto Cattaneo ha precisato: "si è scelto di rateizzare per poter programmare nel miglior modo possibile come spendere i soldi che entrano nel bilancio. Fare entrare una somma unica a settembre 2018, significava lasciare una parte in avanzo che avrebbe impedito al comune di usarlo, salvo autorizzazioni".
A seguito di una vivace discussione, l'opposizione ha lasciato il consiglio senza votare la delibera, mentre Alberto Invernizzi dell'ufficio tecnico ha ricordato l'iter procedurale che ha visto l'approvazione del progetto da parte di tutti gli enti, comprese le associazioni ambientaliste. "L'azienda ha inoltre firmato un atto unilaterale che prevede una fideiussione per tutte le opere che dovranno realizzare e per le somme rateizzate. Qualsiasi somma quindi è sempre garantita" ha detto il professionista.
L'espansione dell'attività - per un valore complessivo di circa 450.000 euro - che interesserà una superficie di 15.403 mq, prevede la pre lavorazione e lo stoccaggio di prodotti siderurgici che comporteranno l'installazione di nuovi macchinari e di nuovo personale specializzato operaio e impiegatizio.
Il gruppo di maggioranza
"Dal punto di vista dell'impatto ambientale la natura del programma, nonchè il genere di attività prevista, non potranno provocare conseguenze negative di inquinamento dal punto di vista acustico, idrico e/o ambientale: né lo stoccaggio di merci, né la loro lavorazione, che non prevede l'utilizzo di macchinari rumorosi, né l'uso di sostanze chimiche, causa disturbo o danni alla natura del luogo in cui è insediata l'attività" ha spiegato l'assessore e vicesindaco Luisa Airoldi. "La soluzione di ampliamento prospetta notevoli vantaggi: in termini occupazionali con l'assunzione di nuovi addetti, in termini ambientali compensativi, con la riqualificazione ambientale e sistemazione delle aree a verde e in termini finanziari, con oneri di urbanizzazione, oneri smaltimento rifiuti e contributi vari".
L'idea progettuale prevede un dialogo tra architettura e natura con l'alternanza di pieni e vuoti, arretramenti e aggetti alleggeriti da ampie porzioni di vetrate che consentono la percezione visiva del verde. L'area destinata agli spazi aperti di manovra carrabili sarà trattata con attenzione cromatica, con ampie campiture di pavimentazione industriale colorata in pasta con i toni della terra.
L'idea progettuale prevede un dialogo tra architettura e natura con l'alternanza di pieni e vuoti, arretramenti e aggetti alleggeriti da ampie porzioni di vetrate che consentono la percezione visiva del verde. L'area destinata agli spazi aperti di manovra carrabili sarà trattata con attenzione cromatica, con ampie campiture di pavimentazione industriale colorata in pasta con i toni della terra.
"L'ampliamento è posto in aderenza al fabbricato esistente, ciò per limitare al massimo il terreno utilizzato e per ricostruire il più possibile l'originaria maglia connettiva della rete ecologica. Si prevede sia il recupero e la riqualificazione di un'area, per ampliare il corridoio lungo il torrente Pescone, sia per la realizzazione di una zona umida come meglio definito dall'Inquadramento ambientale e Progetto di sistemazione delle aree a verde" ha aggiunto l'assessore. "Al fine di limitare l'impatto visivo dell'intero insediamento industriale è prevista una piantumazione di mitigazione con alberature a medio e alto fusto caratterizzata da essenze locali ai bordi e a ridosso dell'area produttiva, consentendo inoltre la fondamentale continuità del corridoio ecologico territoriale".

Il comune risulterà beneficiario dei seguenti oneri: 117.000 euro per l'urbanizzazione primaria, 88.000 per quella secondaria e 36.000 euro per lo smaltimento dei rifiuti. A questi si aggiungo gli oneri compensativi pari a 450.000 euro che derivano dal cambio d'uso urbanistico da verde a produttivo. Quest'operazione farà incassare al comune 642.000 euro. "Il risultato ottenuto in un momento di forte crisi economica è da ritenersi congruo. Siamo consapevoli che, avendo partecipato al lungo lavoro di intermediazione con i legali della società, il risultato ottenuto può essere soggetto a commenti soggettivi ma dal nostro punto di vista ha comportato il massimo sforzo per ottenere il meglio per il nostro paese".
A destra i consiglieri di minoranza
Ha replicato la giovane Serena Mazza: "sono qui perchè ho una testa pensante. Ho letto e relazioni, osservato i progetti rifatti con una qualità progettuale molto differente e, viste le risposte favorevoli degli altri enti, mi sono sentita di appoggiare questo progetto".
"Troppi metri cubi per l'ennesima cementificazione" così ha esordito la capogruppo di minoranza Silvia Galli. "E' noto che nel 2001 era giunta in via ufficiosa, pochi mesi dopo l'insediamento di Piergiuseppe Castelnuovo, una prima proposta di insediamento, che fu respinta. Castelnuovo concesse poi l'insediamento attuale, ovvero il primo ampliamento, con una serie vincoli. La giunta provinciale, nel 2010, aveva dato parere favorevole con forti prescrizioni e ufficializzava che sulle restanti aree che ora voi volete cementificare non era più possibile costruire. L'amministrazione Castelnuovo inoltre, con l'approvazione del PGT cassava ogni possibilità edificatoria". Con la convezione urbanistica stipulata il 18 marzo 2010, all'epoca del primo insediamento, sono giunti nelle casse del comune oltre un milione di euro. "Nel documento poi si recepivano una serie di opere di riqualificazione delle prescrizioni condivise. Non si dovevano prendere in considerazione altre edificazioni, visti i trascorsi".
A seguito di una vivace discussione, l'opposizione ha lasciato il consiglio senza votare la delibera, mentre Alberto Invernizzi dell'ufficio tecnico ha ricordato l'iter procedurale che ha visto l'approvazione del progetto da parte di tutti gli enti, comprese le associazioni ambientaliste. "L'azienda ha inoltre firmato un atto unilaterale che prevede una fideiussione per tutte le opere che dovranno realizzare e per le somme rateizzate. Qualsiasi somma quindi è sempre garantita" ha detto il professionista.
M.Mau.