Casatenovo: Paolo Facchi torna in Villa per presentare il suo libro ''Hostinato Rigore''

Paolo Facchi, autore del libro "Hostinato Rigore: ricordi, riflessioni e racconti per un'autobiografia filosofica"

Nella suggestiva cornice della biblioteca comunale di Casatenovo, ospitata da anni a Villa Facchi, si è tenuta la presentazione del libro "Hostinato Rigore: ricordi, riflessioni e racconti per un'autobiografia filosofica" alla presenza del suo autore, il Conte Paolo Facchi, ex proprietario della residenza, ora appunto sede dello spazio pubblico casatese. Insieme a lui hanno preso parte all'incontro anche Fabio Minazzi, professore ordinario di filosofia teoria nella facoltà di scienze presso l'Universita degli Studi dell'Insubria, Romano Trabucchi, direttore editoriale e studioso dell'attualità ed Arrigo Cappelletti, pianista, compositore e saggista italiano di musica jazz.
L'iniziativa ha visto la presenza di un buon numero di partecipanti che hanno riempito la sala messa a disposizione per questo evento, senza peraltro far mancare opinioni e domande che sono state espresse e poste ai relatori durante l'intera presentazione del volume.

L'incontro è stato introdotto dall'assessore alla cultura del comune di Casatenovo, Marta Picchi e dal presidente dell'Università per tutte le età, Samuele Baio. La prima ha voluto sottolineare l'impegno continuo che il sodalizio pone nell'offrire occasioni di cultura nel territorio. In particolare questo incontro rappresenta soltanto il primo di una più ampia serie, il cui obbiettivo comune è quello di trasformare la biblioteca da un luogo che potrebbe apparire come un mero deposito di libri, in un ente promotore di cultura che propone attivamente occasioni di incontro e confronto di idee tra utenti, cittadini e personaggi che possano contribuire in questa missione.

Il libro di cui si è dibattuto sabato pomeriggio rappresenta un sunto dell'attività di ricerca svolta dall'autore nei suoi anni di studio e di professione nei panni di docente universitario di filosofia del linguaggio presso l'Università di Trieste, dal 1970 al 2001. A rompere il ghiaccio è stato il professor Fabio Minazzi. "Paolo Facchi ha passato la sua vita a studiare il logos nelle persone che ha incontrato. Ha voluto quindi riflettere sulla natura del linguaggio, unico mezzo che, secondo gli storici, ci permette di divenire parte del mondo e della realtà oggettiva perché attraverso la parola si oggettivizza e conosce il mondo. Il contributo di Facchi, sia dal punto di vista filosofico che con questa biografia, è decisivo poiché con il linguaggio costituito dà una struttura formale che sta alla base del nostro pensiero, e Paolo è stato capace di farci rendere conto di questo strumento importantissimo''.
Secondo il professor Minazzi, Paolo Facchi è stato in grado di costruire un intreccio felice della sua esperienza culturale, arricchendola di flessioni filosofiche, il tutto legato insieme da un sottile ma decisivo, filo narrativo.

Fabio Minazzi

''Un altro motivo che ci deve far rendere conto di quanto sia importante il linguaggio nella realtà umana è il fatto che Galileo Galilei abbia affermato nella sia opera I Massimi Sistemi che le creazioni umane sono tante, ma la più grande è l'alfabeto: perché con quei caratteri si può dire e leggere tutto, ma anche perché questa invenzione tecnica, una volta fatta, non è mai stata aggiornata. Allo stesso modo il ruolo del linguaggio si vede nell'evoluzione dell'uomo che nella crescita iniziale si ha uno sviluppo molto lento, però nel momento in cui il cucciolo umano riesce ad imparare la parola, lo sviluppo dell'uomo si differenzia da quello degli animali'' ha aggiunto il professor Minazzi.

Romano Trabucchi

È successivamente intervenuto Romano Trabucchi che si è descritto come un testimone degli studi compiuti da Paolo Facchi; proprio per questa ragione nel libro ha rivissuto aneddoti che hanno caratterizzato anche la sua vita. Il direttore ha voluto ricordare ciò che hanno fatto gli studenti dell'Università di Trieste i quali, dopo aver preso parte ai corsi del professor Facchi, hanno composto la bibliografia del loro docente, intitolandola "Scritti filosofici politici e letterari". ''Paolo ha fatto tanto anche nei contributi letterari grazie anche alla capacità di scrivere i racconti, tale è sintetizzata nella biografia".
Trabucchi ha voluto anche aggiungere al suo intervento uno spunto di riflessione per i presenti, ricordando il testo "Analisi della propaganda politica" dedicato al linguaggio utilizzato nelle campagne elettorali del 1953. ''Riflettendoci, è cambiata la comunicazione e i valori della politica rispetto ad oggi?''.

Arrigo Cappelletti

Autodefinendosi filosofo dilettante, è poi intervenuto Arrigo Cappelletti, pianista, compositore e saggista italiano di musica jazz. ''Ho apprezzato molto il senso di humor, molto british, contenuto ed elegante che non è molto comune tra i filosofi. Tale atteggiamento di superiorità viene invece, con questa dolce ironia, criticata da Paolo che lega con questo umorismo vari aneddoti che hanno costellato la sua vita. Molti sono infatti, i brevi racconti che riescono a delineare caratterialmente chi Paolo abbia incontrato o avuto a che fare. Un esempio è l'incontro con una famosa scrittrice straniera che aveva pubblicato molti libri sulla cultura e vita italiana ma, con lo stupore di Paolo, in un ristorante, non era riuscita a riconoscere un piatto di maccheroni servito al tavolo di fianco a loro''.

Un esempio attraverso il quale Cappelletti voleva indicare il fatto che l'umorismo non è solo un modo per divertirsi, ma anche per conoscere coloro che ci circondano, guardandoli da un punto di vista diverso, più distante e oggettivo.
Non sono mancati infine riferimenti al passaggio di proprietà avvenuto a fine anni Ottanta tra la famiglia Facchi e il Comune che dopo aver acquistato la residenza di Via Casterlbarco decise di adibirla a biblioteca, luogo vissuto dall'intera comunità. Il pubblico è intervenuto, allo stesso tempo, anche per esprimere i suoi commenti rispetto all'opera pubblicata che è stata descritta da alcuni partecipanti come un punto di vista differente sulla storia filosofica italiana.

G.P.
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