Castello: indagini in corso per chiarire le responsabilità dopo il pestaggio del papà di Colle. Gli atti di bullismo sembra andassero avanti da mesi

Domenico Manzoni dopo l'aggressione
L'episodio avvenuto ai danni di Domenico Manzoni, il papà di Colle Brianza brutalmente picchiato nella notte fra venerdì e sabato, sembra avere le sembianze della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. In realtà proprio in queste ore è emerso che gli atti di bullismo da parte del branco di giovanissimi - tutti residenti pare a Dolzago e nei comuni limitrofi - andrebbero avanti da mesi, almeno da un anno. ''La situazione era diventata pesante per nostro figlio, ma non soltanto per lui. Ci sono stati altri precedenti'' ci aveva raccontato l'altro giorno la moglie della vittima, riferendo di fenomeni che ''non hanno alcuna motivazione alle spalle. Che succedono purtroppo senza un perchè, come avviene in molti altri casi'', ritenendo improbabile che a causare questi episodi vi sia del campanilismo, o meglio della rivalità territoriale. La mamma del ventenne finito da qualche tempo nel mirino dei bulli come altri suoi compagni, aveva precisato che il figlio conosce quei ragazzi ''solo di vista''. Questo però non sarebbe bastato a frenare le scorribande del gruppo di giovanissimi che si ritrovano solitamente nelle zone centrali di Dolzago. Una presenza, numerosa e ''rumorosa'' la loro, che nelle scorse settimane aveva spinto il sindaco Paolo Lanfranchi e la sua giunta a prendere provvedimenti per cercare di limitare il disagio che il gruppo stava provocando.
''Parliamo di un numero piuttosto consistente: in alcune giornate estive erano presenti anche una cinquantina di ragazzi. Sono di Dolzago ma non solo, molti risiedono nei territori limitrofi e hanno dai 17 ai 22 anni indicativamente. Giocano a pallone in strada, fanno rumore anche di notte, lasciano sporcizia....insomma sono giovani fuori controllo nei confronti dei quali avevamo già provato ad intervenire con tutta una serie di progetti che però si sono rivelati inutili'' ha detto il primo cittadino dolzaghese, spiegando di aver coinvolto anche polizia locale e carabinieri con passaggi frequenti nella zona in cui è solito ritrovarsi il gruppo. Eppure poco nulla è cambiato. Da qui la decisione di redigere un'ordinanza ad hoc per limitare il disagio arrecato dal gruppo, vietando la sosta in alcuni punti del paese nelle ore serali e notturne e prevedendo anche un impianto sanzionatorio in caso di vandalismi. ''Mai avrei pensato che si sarebbe potuti arrivare ad un episodio tanto grave'' aveva aggiunto Lanfranchi.
Intanto le indagini dei carabinieri per delineare quanto accaduto con esattezza quella notte dello scorso fine settimana proseguono. I presunti autori del pestaggio sono stati identificati nelle ore immediatamente successive all'episodio e l'uno dopo l'altro sentiti per raccoglierne le testimonianze, confrontandole con quanto dichiarato da Domenico Manzoni e dal figlio. Ci vorranno giorni: una volta precisate le posizioni di tutti i coinvolti, gli atti passeranno in Procura dove al momento non risulta aperto alcun fascicolo sulla vicenda. Intanto il 53enne di Colle Brianza si trova ancora ricoverato nel reparto di ortopedia dell'ospedale Mandic di Merate: la prognosi parla di almeno trenta giorni anche se al momento sembra scongiurata l'ipotesi di un ulteriore intervento che ne richiederebbe il trasferimento al Sant'Anna di Como.
Di certo con il grave episodio di venerdì notte è emerso uno scenario a dir poco preoccupante, portando alla luce l'esistenza di un gruppo di giovani - la maggior parte italiani e di buona famiglia - che da qualche mese a questa parte starebbero terrorizzando molti coetanei del territorio.
G. C.
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