Casatenovo: la storia dell'antica pieve di Missaglia presentata in oratorio da Allegri
In un'atmosfera raccolta, nella chiesina dell'oratorio di Casatenovo, si è tenuta la presentazione della trilogia: "Appunti di vita religiosa nella Pieve di Missaglia" scritta da Italo Allegri, un cittadino di Barzago che ha svolto approfonditi studi sulla storia religiosa del territorio.
Questa iniziativa è stata promossa dall’associazione Pro loco di Casatenovo e dalla Sant’Agostino di Cassago, in collaborazione con la comunità pastorale Maria Regina di tutti i santi e con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune.
Marta Picchi, assessore alla cultura di Casatenovo, e Rosa Adele Galbiati della Pro Loco
La serata è stata introdotta dall’assessore alla cultura Marta Picchi che ha ringraziato il pubblico presente e le associazioni che hanno reso possibile lo svolgersi dell’iniziativa. L'amministratrice ha inoltre ricordato la vera ragione per cui il Comune, come gli altri sodalizi stanno promuovendo iniziative di valorizzazione del territorio casatese.
“Dopo l'aggiudicazione di un o grazie al bando indetto da Fondazione Cariplo per portare avanti il progetto di recupero “antiche chiese, nuove prospettive”, che prevede il restauro della chiesa di Santa Giustina e di Santa Margherita, ci è stato chiesto di costruire un percorso culturale che potesse costituire un mezzo per diffondere e promuovere il fulcro del progetto, ovvero il recupero delle strutture religiose. Per questo motivo, a sostegno del restauro delle due cappelle presenti nel nostro territorio, abbiamo voluto dare spazio ad Italo Allegri ed alla sua ricerca”. È poi intervenuta la presidente della Pro loco di Casatenovo Rosa Adele Galbiati, precisando l'importante contributo da parte di altre associazioni che hanno creduto in un progetto che ruota intorno al restauro di un patrimonio culturale che viene spesso sottovalutato. Presenti in sala i referenti della cooperativa Demetra che si occupa di ambiente e cultura e la Sant’Agostino, che ha dato la possibilità di pubblicare il manoscritto di Allegri, oltre al responsabile della pastorale giovanile della comunità, don Andrea Perego.
La lunga serata è stata densa di informazioni precise che sono stato oggetto di studi e ricerche molto approfondite da parte dell’autore Italo Allegri tutte trascritte nelle millecinquecento pagine della trilogia. Lo scrittore ha introdotto la presentazione dei suoi libri parlando in generale della pieve di Missaglia, ovvero quel territorio che, in linea di massima, coincide con l’odierno Decanato, nata nel '300 con l’arrivo della comunità cristiana nel territorio brianzolo e con la costruzione delle prime architetture cattoliche che vide spiccare quella di Missaglia per la grande frequentazione di fedeli. Per questo motivo essa divenne il fulcro di questa zona per quanto riguarda la professione della fede cristiana, ma nei secoli successivi vi fu la nascita di nuove chiese e nuove comunità che cercano di guadagnare maggior autonomia rispetto a Missaglia. Questo porta ad uno scontro tra conservatori di Missaglia e le forze progressiste delle nuove comunità, tra le quali vengono citate Santa Giustina e Santa Margherita oltre alla chiesa dedicata a San Giorgio e la chiesa di San Biagio di Galgiana.
Il primo libro redatto da Allegri tratta della visita pastorale da aprte dell’arcivescono Gabriele Sforza del 5 luglio 1555. Fu la prima a superare l’ambito cittadino per ''percorrere il contado e raggiungere trentuno delle sessanta pievi in cui era suddivisa a quel tempo la Diocesi di Milano'' ha detto lo scrittore.
Italo Allegri
Pian piano l'unità della pieve viene meno ed entra in una profonda crisi.Il primo libro redatto da Allegri tratta della visita pastorale da aprte dell’arcivescono Gabriele Sforza del 5 luglio 1555. Fu la prima a superare l’ambito cittadino per ''percorrere il contado e raggiungere trentuno delle sessanta pievi in cui era suddivisa a quel tempo la Diocesi di Milano'' ha detto lo scrittore.
Pur senza incontrare direttamente i fedeli, emerge dalla lettura dei documenti del vescovo come nell’ambito della pieve di Missaglia sia tangibile l’anelito di autonomia espresso da qualche comunità nei confronti della prepositura. I fedeli intendono diventare protagonisti nella scelta del sacerdote investito del beneficio, esprimendo il loro parere direttamente o attraverso i loro rappresentanti: un tempo prerogativa esclusiva del prevosto. Si registrano pertanto due movimenti in questo ampio ed articolato contesto: da una parte le comunità che chiedono una maggiore autonomia, dall’altra i prevosti che cercano di riaffermare le loro prerogative.
In occasione della visita la delegazione dell’arcivescovo Sforza fece visita a tre monasteri della zona: Santa Maria di Poenzano, Santi Pietro e Paolo di Brugora e San Pietro di Cremella oltre che alle due chiese oggetto del restauro finanziato dalla Fondazione Cariplo: Santa Giustina e Santa Margherita di Casatenovo. Esaurito il quindicesimo secolo nel primo volume, Italo Allegri ha continuato la sua ricerca anche nel secondo, prendendo in esame il primo e più antico documento organico prodotto dalla curia milanese dopo il Concilio di Trento, che impone al Vescovo di visitare periodicamente le parrocchie della sua diocesi. Fu San Carlo a inaugurare questa pratica nella Diocesi di Milano, inviando il primo delegato nella Pieve di Missaglia nel 1567.
In chiusura, un sintetico stato di tutto il clero residente nelle singole parrocchie. Nel secondo volume vengono anche riportate alcune particolarità relative alle singole situazioni locali, come nella chiesa di San Giovanni Battista di Montevecchia, dove ''la presenza di sciami di formiche alate in un periodo ben preciso dell’anno, comune ad altre realtà lombarde, raggiungevano nel mese di settembre il Monte delle Formiche, dove sorge una chiesa chiamata Santa Maria delle Formiche nell’Appennino tosco emiliano''.
Nella prima metà dell’ottocento sono anche state prodotti i primi opuscoli riguardanti la Pieve di Missaglia e dei territori circostanti come Brivio e Vimercate. Oltre a ciò sono state ritrovate delle memorie della famiglia Casati sulla storia di Casate(novo) e sulle vicissitudini della chiesa di San Biagio di Galgiana. Al termine dell’esaustiva presentazione, Italo Allegri ha voluto ringraziare a sua volta le associazioni che lo hanno sostenuto oltre cha a coloro che hanno concesso una prefazione ai suoi tomi: Sua Eminenza Cardinale Dionigi Tettamanzi, Monsignor Marco Navoni, Monsignor Franco Giulio Brambilla e Monsignor Luigi Stucchi.
Giovanni Pennati