Casatenovo, Auditorium: Bassi e Cavallari sul palco della stagione teatrale ''sold-out''

Le avverse condizioni meteorologiche di venerdì sera non hanno impedito all'Auditorium di Casatenovo di aprire le porte ai tanti appassionati che hanno letteralmente gremito la sala in occasione del secondo appuntamento con la stagione teatrale 2019.

Sold-out anche per lo spettacolo ''Mi amavi ancora...'' che ha consentito al cineteatro casatese di ospitare grandi nomi della televisione e del cinema italiano: Ettore Bassi, Simona Cavallari, Giancarlo Ratti e Malvina Ruggiano. I quattro artisti hanno portato in scena un copione scritto dal romanziere francese Florian Zeller, vincitori di svariati premi a livello internazionale, sotto la regia del maestro Stefano Artissunch.
La trama dello spettacolo vede lo scrittore e drammaturgo Pierre morire in un incidente d'auto.

Nel tentativo di mettere ordine ai documenti, Anne, la sua vedova, scopre gli appunti presi per la stesura di una futura commedia, che trattava di un uomo sposato, scrittore, appassionato ed innamorato di una giovane attrice. Fiction o autobiografia? Il dubbio e la domanda Mi amavi ancora...? si agita ed inizia un'indagine febbrile. Anne si persuade che il testo narri l'infedeltà di Pierre e va alla ricerca della donna, sua antagonista, senza riuscire a rivelare la verità o l'illusione della stessa: è il dolore che la fuorvia? Oppure finalmente ha aperto gli occhi? Per rispondere a questa domanda, si appella ai suoi ricordi ed anche a Daniel, migliore amico di Pierre, un personaggio brillante e forse segretamente innamorato di lei, che con molta dolcezza cerca di rassicurarla, ma ci riesce solo a metà. Anne persevera nella sua ricerca e decide di contattare l'attrice Laura Dame che è menzionata nelle note della commedia del marito. Sospetta che sia lei l'amante. Scruta il passato, domanda a chi la circonda, cammina in un pericoloso labirinto. Quanto deve essere cercata la verità?

Flashback in situazioni inaspettate, lo spettatore si immedesima in questi personaggi in una ricerca fatta di dubbi e apprensioni, in cui si mescolano realtà, immaginazione, paura, risate e fantasia.
Durante la conferenza stampa svoltasi prima dello spettacolo, abbiamo avuto la possibilità di porre qualche domanda agli attori. Per iniziare abbiamo chiesto a Bassi e Cavallari di darci una loro lettura dell'opera. ''È un testo sorprendente che non definirei con il termine ‘commedia' ma come ‘opera mistica'. Questo perché è stato scritto dall'autore con una forza innovativa che tratta un argomento come la morte di un marito che lascia sola la moglie, una disperazione che si alterna e mischia con il sospetto di un tradimento, quindi la gelosia e la sofferenza della solitudine. Ciò che gioca il ruolo innovativo in questa sceneggiatura è la messa in scena conseguente alla scrittura. Infatti l'autore scrive nella didascalia del suo testo che l'attore che interpreta il marito scomparso debba sempre essere in scena.

Questo costringe gli attori a pensare e ad escogitare una suggestione che diventa molto potente" ci ha detto Ettore Bassi. ''Un'altra trovata davvero geniale è stata quella di mettere in scena tre realtà differenti, ovvero: i ricordi del passato, prima che Pierre, il protagonista morisse; il presente, ovvero ciò che Anne vive dopo la scomparsa del marito; ed infine, la fantasia, ciò che Anne si immagina sia successo tra il coniuge Pierre e l'attrice Laura. Con questi tra diversi punti di vista, il pubblico viene trasportato in una storia che lo travolge e lo lascia non solo desideroso di capire ma anche di ragionarci per cercare di comprendere cosa possa essere successo. Ma in realtà questa risposta non viene data".
Anche Simona Cavallari ha risposto alla nostra domanda, dando una lettura dell'opera attraverso il suo personaggio. ''Nella mia interpretazione prevale la ricerca di una sicurezza, di un punto saldo, cosa che nella vità è difficile da trovare dato che lei è infatti in grado di cambiare le carte sul tavolo con molta rapidità. Direi quindi che questa commedia è sull'inconsistenza, l'inafferrabilità della verità''.

Nel prosieguo della chiacchierata Ettore Bassi ci ha confessato di essersi ritrovato in alcuni aspetti del personaggio interpretato, come ad esempio la sua umanità, sottolineandone uno degli aspetti più pregnanti. ''Questo essere una persona d'amore rappresenta tutto il mondo di questa donna; questo lo si percepisce dagli estratti di vita intima e privata tra lui e Anne: è evidente che ci fosse un forte amore tra i due. Questo all'interno dell'opera ci aiuta a comprendere la grande disperazione che lei deve affrontare al momento della morte del mio personaggio" ha aggiunto l'attore mentre Simona Cavallari ha spiegato di essersi riuscita ad immedesimare facilmente nel personaggio, avendo sofferto in un periodo della propria vita di crisi di gelosia che ha poi imparato a controllare.

"Penso che la gelosia sia un sentimento che tutti hanno affrontato, con cui tutti hanno avuto a che fare. Il fatto che questo sentimento sia così comune mi ha aiutato molto ad entrare nel personaggio e nel poter comprendere come Anne viva la possibile esistenza di un'amante segreta del marito" ha aggiunto l'attrice.
Come ha giustamente rilevato nel corso della conferenza stampa Alberto Butti, addetto stampa Auditorium, Bassi e Cavallari - nati entrambi sotto il segno dell'Ariete - hanno interpretato entrambi ruoli in serie dedicate alle forze dell'ordine (in "Squadra Antimafia Palermo Oggi" Simona e in "Carabinieri" Ettore).

"Queste coincidenze vi hanno aiutato in questa joint-venture?" ha domandato Butti. ''Io penso che le coincidenze non esistano. Come dice il nostro regista: le cose girano, ruotano intorno a noi sino a quando, ad un certo punto, ci accorgiamo anche noi di girare, e giriamo con la stessa velocita di qualcosa che ci gira attorno, ed è proprio allora che ciò che ci deve riguardare entra a far parte della nostra vita. Le coincidenze che abbiano in comune ci hanno reso molto più facile raggiungere l'armonia nel nostro rapporto riuscendo a creare un clima di stimolazione reciproca che nello spettacolo si manifestano nella sua pienezza" ha risposto Ettore Bassi mentre la collega Simona Cavallari ha confermato l'esistenza di ''coincidenze che sicuramente ci hanno aiutato nel creare il rapporto che ora ci lega''.

Anche gli altri protagonisti dello spettacolo, Malvina Ruggiano e Giancarlo Ratti, hanno preso parte alla conferenza stampa, rispondendo alle nostre domande. ''Il mio personaggio veste delle maschere differenti a seconda di colui che ci troviamo di fronte; in scena, proprio per questo, io cerco di avere un comportamento diverso a seconda del mio interlocutore. Questo posso dire che mi ha aiutato molto nell'entrare nel personaggio, mi ha dato quell'indicazione decisiva per poter riuscire ad entrare nelle scarpe di Laura" ha affermato la prima, mentre il collega Ratti ha paragonato lo spettacolo ad una partita di calcio: l'importante è giocare in una squadra coesa e capace di stare bene. ''A differenza della televisione, il teatro lancia un seme che magari un domani potrebbe far nascere una riflessione dentro alle menti dei suoi spettatori; la gente deve capire che il prezzo del biglietto è investito bene dato che il teatro è l'unico tipo di spettacolo che possa far ragionare e ripensare. La partita vista alla televisione è un'esperienza diversa, distante e distaccata rispetto a quella che si può vivere allo stadio; allo stesso modo in teatro. Non c'è niente di più bello di uno spettacolo teatrale e tutti dovrebbero provarla per poter capire quanto può essere emozionante" ha concluso Ratti, definito un punto di riferimento dagli altri colleghi.
Le parole espresse nel corso della conferenza stampa hanno lasciato spazio poi allo spettacolo vero e proprio che tra musiche, grandi interpretazioni, scenografia e colpi di scena hanno fatto rimanere letteralmente incollati alle poltrone i tanti spettatori dell'Auditorium.

Contributo fotografico di Guglielmo Pennati

Giovanni Pennati
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