Garbagnate: inaugurata la baita degli Alpini. ''Diventerà il cuore pulsante della comunità''

Un sogno diventato finalmente realtà. Una casa per il gruppo alpini ma anche per l'intera comunità che questa mattina, domenica 3 marzo, ha preso parte a un momento di festa. A distanza di otto anni esatti dalla nascita della sezione delle penne nere di Garbagnate Monastero e Brongio, è stata infatti inaugurata la sede.

Il gruppo alpini di Garbagnate-Brongio

Il programma è stato piuttosto intenso e ha visto radunati i gagliardetti delle sezioni dell'intera provincia, oltre che numerose autorità tra cui il vicario episcopale Monsignor Maurizio Rolla, il comandante dei Carabinieri della stazione di Costa Masnaga luogotenente Mauro Ruggieri, il sindaco Sergio Ravasi, il parrocco don Massimo Santambrogio, il presidente della sezione alpini di Lecco Marco Magni.

La manifestazione è stata accompagnata da un sole quasi primaverile che ha senz'altro favorito un'ampia partecipazione della cittadinanza. Il corteo partito di primo mattino dalla sede di viale Brianza, di fronte al parco degli aceri, ha raggiunto la chiesa parrocchiale dove si è tenuta la funzione presieduta da Monsignor Rolla e accompagnata dal coro Cai di Molteno.

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Al termine, si è formato un nuovo corteo per raggiungere il monumento dei caduti presso il cimitero dove si è tenuto un breve momento di commemorazione, prima di proseguire il percorso fino ad arrivare alla nuova sede. Il tricolore era l'elemento decorativo del viale d'accesso, così come il verde dei gagliardetti e le penne nere erano gli elementi caratterizzanti della sfilata, accompagnata dal corpo musicale di Molteno e Sirone.

Sulla piccola tribuna allestita davanti all'ingresso della sede, si sono tenuti gli interventi e i discorsi delle autorità. "Se l'unione fa la forza, in questo caso la coesione ha fatto la baita che spero possa diventare un luogo di ritrovo per portare avanti la tradizione alpina davanti a un panino, un canto e a un buon bicchiere di vino. Quello che conta per noi è l'essere non l'apparire, il fare e non il dire" ha esordito Gianmario Conti del gruppo di Garbagnate prima di lasciare spazio al capogruppo Lorenzo Bruno. "È un giorno speciale che realizza un sogno iniziato otto fa quando con l'allora assessore Giorgio Tapparello (durante la messa, il 68enne ha accusato un malore ed è stato trasportato in codice verde presso l'ospedale di Lecco per accertamenti a seguito dello svenimento, ndr) ci siamo trovati al tavolo e il 3 marzo 2011 abbiamo creato il gruppo che in questo tempo è diventato un punto di riferimento con i valori di impegno e costanza che lo caratterizzano".

La sede è stata interamente finanziata dal gruppo di volontari. "Per poterlo fare ci voleva un gruppo solido, coeso e aperto. Purtroppo non essendoci nuovi alpini, abbiamo bisogno di nuove leve da reclutare, soprattutto da inserire nel nostro gruppo di protezione civile per continuare a fare del bene a chi ha bisogno. La sede resterà a disposizione dei cittadini e dei giovani per mostre, incontri, feste ed eventi, così che il nostro lavoro possa andare a rafforzare l'idea di comunità. La casa degli alpini dovrà essere il cuore pulsante dell'intera comunità".

Il capogruppo ha poi ringraziato le diverse persone che hanno reso possibile questo grande passo, tra i quali figurano l'ingegnere Lino Spandri che ha curato il progetto, l'impresa Pelucchi che ha realizzato l'opera, l'Ubi Bank che ha concesso il prestito e Romano Negri della fondazione comunitaria del lecchese per il sostegno. "Ringrazio il gruppo che mi sostiene e mi da la forza di continuare sempre più motivato e convinto, a partire dal direttivo, da tutti i soci e non solo".

Parole di elogio sono giunte anche dal primo cittadino Ravasi. "Gli alpini si sono impegnati tanto per questa baita. L'amministrazione ha messo l'area a ha concesso un contributo per quanto ha potuto. Il risultato dimostra che la sinergia è stata proficua. Presto sorgerà un'area feste collegata alla sede alpina: in questo modo Garbagnate avrà un luogo sicuro per le feste, da poter utilizzare anche in inverno".

Per Marco Magni, presidente sezionale, questa inaugurazione è un segno di continuità. "Gli alpini non sono abituati a polemizzare, giudicare né a dire troppe parole. Sono abituati a fare, nel ricordo di chi, combattendo le guerre, ci ha donato un paese libero. Mettere in pratica i valori dei nostri vecchi significa rimboccarsi le maniche, avere un obiettivo perché questi sono i posti di riferimento. Io questo luogo lo chiamo, consentitemelo, baracca perché dentro devono abitare l'umiltà e la consapevolezza che è la casa di tutti nella quale si deve parlare senza nascondersi".
È quindi seguita la benedizione del vicario episcopale affinché "attraverso questa casa possano vivere la pace, la solidarietà, la forza d'animo, l'inclusione e la bellezza della vita".

Dopo il taglio del nastro che ha ufficialmente aperto la nuova sede si è tenuto l'alzabandiera, il momento conclusivo prima che tutti i cittadini entrassero nella casa degli alpini dove si è tenuto un rinfresco all'aperto.
Michela Mauri
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