Costa: ok al regolamento di polizia idraulica per fiumi
Adottato dal consiglio comunale di Costa Masnaga il regolamento di polizia idraulica. "Nel 2010 era già stato compiuto lo studio del reticolo idrico ma, nella gestione del territorio in questi anni, ci siamo accorti che nella zona della collina del Paradiso erano presenti degli errori cartografici" ha spiegato l'assessore all'urbanistica Maurizio Corbetta.
Il documento si completa poi con un elaborato tecnico e una parte normativa che disciplina le attività consentite o vietate nell'alveo e le fasce di rispetto di 10 metri.
Lo studio è stato adottato all'unanimità del consiglio: a questo punto il documento passerà in Regione Lombardia per il via libera prima di essere sottoposto all'approvazione del consiglio della prossima amministrazione.
Nel corso della seduta di consiglio il geologo Dal Negro ha presentato anche lo studio geologico per il quale è previsto un percorso inverso: in questo caso sarà la Regione a doversi esprimere prima del comune.
Il piano, che si basa su uno studio del 2012, va a definire il rischio di esondazione. Sono state integrate le perimetrazioni sulla base della cartografica esistente per indicare come zone di alluvione quelle preso il fiume Lambro e il torrente Bevera.
"La principale modifica riguarda l'ex cava di Brenno. Il PAI precedente la definiva come una zona di esondazione primaria ma, a seguito del progetto definitivo, abbiamo inserito nelle zone di allagamento soltanto i mappali dove verrà realizzata la vasca di laminazione. Lasciando le perimetrazioni vigenti, lo chalet rientrava nella zona di esondazione ma sarebbe stato un assurdo in quanto più in alto rispetto alla vasca" ha spiegato Dal Negro.
Il professionista ha infine riferito la riclassificazione a livello sismico che passa da 4 (zona poco sismica) a 3. "È stato modificato a seguito delle indagini compiute a livello regionale. In breve lo si deve al fatto che la zona Prealpina lecchese (luogo dove si trovano le faglie capaci) si sta spostando verso la pianura, ovviamente con tempi geologici e dunque molto lunghi".
All'interno del documento regionale è possibile vedere come Como e Varese siano le zone meno sismiche d'Italia.
Il regolamento di polizia idraulica, redatto dal geologo Paolo Dal Negro, è suddiviso in diverse sezioni: la parte cartografica contiene i reticoli idrici principali, sottoposti a controllo di Regione o dell'agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO) e quelli minori, di competenza comunale.
Da sinistra il sindaco Panzeri, il geologo Dal Negro e l'assessore Corbetta
Nel documento, che si basa su quelli forniti da Regione Lombardia, sono inseriti, sotto il controllo dell'AIPO, i due principali corsi d'acqua: il fiume Lambro e il torrente Bevera. Vengono inoltre indicate le fasce del piano per l'assetto idrogeologico (PAI) che prevedono zone di esondazione soltanto sul fiume Lambro e zone a rischio di allagamento che si sovrappongono alle precedenti. Per i reticoli idrici minori, invece, sono stati revisionati alcuni tracciati, in particolare il corso d'acqua vicino alla zona ferroviaria, la cui area è stata estesa.Il documento si completa poi con un elaborato tecnico e una parte normativa che disciplina le attività consentite o vietate nell'alveo e le fasce di rispetto di 10 metri.
Lo studio è stato adottato all'unanimità del consiglio: a questo punto il documento passerà in Regione Lombardia per il via libera prima di essere sottoposto all'approvazione del consiglio della prossima amministrazione.
Nel corso della seduta di consiglio il geologo Dal Negro ha presentato anche lo studio geologico per il quale è previsto un percorso inverso: in questo caso sarà la Regione a doversi esprimere prima del comune.
Il piano, che si basa su uno studio del 2012, va a definire il rischio di esondazione. Sono state integrate le perimetrazioni sulla base della cartografica esistente per indicare come zone di alluvione quelle preso il fiume Lambro e il torrente Bevera.
"La principale modifica riguarda l'ex cava di Brenno. Il PAI precedente la definiva come una zona di esondazione primaria ma, a seguito del progetto definitivo, abbiamo inserito nelle zone di allagamento soltanto i mappali dove verrà realizzata la vasca di laminazione. Lasciando le perimetrazioni vigenti, lo chalet rientrava nella zona di esondazione ma sarebbe stato un assurdo in quanto più in alto rispetto alla vasca" ha spiegato Dal Negro.
Il professionista ha infine riferito la riclassificazione a livello sismico che passa da 4 (zona poco sismica) a 3. "È stato modificato a seguito delle indagini compiute a livello regionale. In breve lo si deve al fatto che la zona Prealpina lecchese (luogo dove si trovano le faglie capaci) si sta spostando verso la pianura, ovviamente con tempi geologici e dunque molto lunghi".
All'interno del documento regionale è possibile vedere come Como e Varese siano le zone meno sismiche d'Italia.
M.Mau.