Casatenovo: Sentieri e Cascine e Pro loco nel Plis dei Colli Briantei per ''Sei in Brianza''
Alcune immagini del gruppo di partecipanti durante l'escursione
Le diciassette proposte di questo progetto sono di facile percorribilità, in genere adatte a tutte le famiglie, di una lunghezza che varia tra i cinque e i tredici chilometri percorsi durante un'intera giornata.''Partecipiamo da un paio di anni, ci è sembrato giusto fare parte di questa organizzazione e per far scoprire le nostre realtà territoriali. L'anno scorso per questo progetto avevamo ideato un percorso che comprendeva il territorio occidentale di Casatenovo, come la Valle della Nava, e parte del comune di Missaglia. Quest'anno abbiamo voluto dare spazio al Parco dei Colli Briantei che non è molto conosciuto; non succede molto spesso infatti di trovare dei podisti tra i suoi sentieri" ha detto la presidente Rosa Adele Galbiati, ringraziando tutti coloro che hanno accettato di partecipare alla camminata e anche il gruppo Amatori Fotografici Cassina de' Bracchi (AFCB) per la preziosa e fondamentale presenza. Un grazie è stato rivolto anche al riconfermato consigliere comunale Daniele Viganò che ha supportato l'evento chiedendo la collaborazione dell'oratorio di Rogoredo, dove si è svolto il pranzo collettivo. ''Lungo questo percorso ci sono luoghi caratteristici che meritano di essere visti, come la Montagnola, dalla cui cima è possibile ammirare addirittura il Monte Rosa nelle giornate più terse" ha detto Viganò.
Non poteva mancare il contributo di Francesco Biffi, presidente dell'associazione Sentieri e Cascine che ha guidato la comitiva, insieme ad altri volontari, tra i sentieri del parco dei Colli Briantei. "L'obiettivo della nostra associazione è quello di valorizzare i nostri sentieri e i tesori delle nostre cascine. Questa è l'occasione per conoscere il Plis dei Colli Briantei, parco di interesse sovracomunale a cui ha preso parte Casatenovo per tutelare il suo territorio".
Una guida di eccezione è stata invitata per presentare le prime due strutture visitate, ovvero Paolo Cazzaniga, appassionato di storia locale che durante il tempo libero svolge delle approfondite ricerche e le pubblica sul suo blog personale.
La prima tappa è stata la cappella della Cascina Masciocco presso la quale si è potuto prendere visione di un video messo a disposizione dai fotografi dell'AFCB sulla Cappelletta del Dosso, non disponibile alla visita data la celebrazione di un matrimonio.
Dopo questa prima tappa la comitiva ha ripreso il sentiero fino a raggiungere Cascina Giulini, dove la professoressa Sala, membro dell'associazione "NArurArte" di Arcore ha istruito il gruppo di podisti sulla storia dell'edificio che si trova nel comune di Usmate-Velate, concentrandosi sull'affresco della Madonna con Bambino. "Il dipinto era stato coperto da intonaco molti anni fa, a seguito di un'azione vandalica che aveva deturpato l'opera in maniera irreversibile. Rimaneva una foto che ne ritraeva un piccolo spicchio triangolare sul lato sinistro in alto. Nel luglio del 2015 un intervento di recupero ha riportato in luce buona parte del dipinto, rilevando per certe parti la sinopia originale. Da alcuni tratti della pittura stessa, si potrebbe dedurre la data di realizzazione, risalente all'Ottocento, forse in occasione dell'edificazione del complesso. Un successivo intervento di ripittura, seguito al recupero, realizzato senza una necessaria documentazione che mostrasse l'aspetto originale, ha in qualche modo tolto valore al lavoro, condotto nello svelare il dipinto scomparso''.
Dopo aver ripreso il cammino, tra i verdi colli del parco si è raggiunto quello che è il luogo più alto sul livello del mare per quanto rigarda il parco dei Colli Briantei: la Montagnola o Montagnetta.
''Il Plis nasce con una vocazione forestale e in parte agricola, per tutelare il territorio da Arcore fino a toccare il parco regionale di Montevecchia, per questo motivo è definibile come un parco "di cerniera". Infatti da Vimercate vi sono 4 parchi in fila che permettono di partire da Arcore e arrivar fino al lago di Lecco; questo percorso è stato nominato "il sentiero dei quattro parchi", di 40 km circa con un dislivello importante" ha detto Marco Monguzzi, rappresentante del Plis, che ha proseguito il proprio intervento concentrandosi sulla storia del comune di Usmate-Velate e poi della Montagnola.
La sua storia ''è segnata da Riccardo di Belgioioso, principe d'Este. Questo era già possessore di molti poderi nei comuni di Usmate e dell'attuale Casatenovo. Il principe ha segnato questi territori essendo un illuminista e favorendo le condizioni di vita e la produzione dei suoi terreni costruendo una fitta rete di strade realizzare con la tecnica della "rizzara", che prevede la posa di pietre sulla terra cruda che pressate si compattano e costituiscono un primitivo manto stradale. La Montagnola era cara al Belgioioso perché, data la sua posizione elevata, da qui poteva dominare tutti i suoi possedimenti. Il principe con gli scienziati dell'epoca ha misurato l'altezza di 297 metri dal livello del mare, e per soddisfare una voglia personale, fece trasportare della terra dalle zone circostanti per raggiungere l'altezza di trecento metri, portando della terra e arrivare a 300m per una voglia personale. La Montagnetta è un luogo di contemplazione e molto spesso i Savoia di Monza venivano a trovare il Principe Belgioioso qui e in loco pranzavano insieme in una zona che il principe stesso aveva attrezzato per queste occasioni''.
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Per concludere, Francesco Biffi, ha raccontato l'origine del nome della frazione casatese di Rogoredo che ''deriva dalla tradizione di quercia, coltivazione del luogo, che i dialetti si dice "regula", da lì Rogoredo. L'appellativo "sgurbat" degli abitanti di questa frazione è un termine che nasce dalla prima forma di raccolta differenziata: infatti nell'ottocento veniva raccolta la spazzatura di Milano presso Cascina Gobba di Milano, da lì venivano trasportati a Rogoredo da alcuni suoi abitanti e proprio in quella frazione, veniva differenziato ciò che si poteva vendere e cosa invece era davvero da buttare che veniva mescolato insieme alla terra, dato che di plastica non ce ne era. Per fare questo venivano creati dei mucchi di spazzatura che attirava le cornacchie, gli "sgurbat", appunto.
Si è poi raggiunto l'oratorio di Rogoredo dove, chi usufruendo del servizio ristorazione, chi con il proprio pranzo al sacco, si è consumato un ottimo pranzo in compagnia.
Dopo il pranzo si è ripreso il cammino raggiungendo la corte di Campofiorenzo dove, presso la chiesa di San Mauro della corte, il gruppo ha incontrato alcuni abitanti della corte ascoltando poi la testimonianza video di Andrea Viscardi, membro dell'associazione Sentieri e Cascine recentemente scomparso. Sono poi intervenuti altri abitanti della corte casatese riportando alla luce molti ricordi della loro infanzia e della vita che allora si faceva, molti diversa dai frenetici ritmi di oggi.
Al termine della giornata completamente trascorsa nel verde, Francesco Biffi ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e che hanno reso possibile lo svolgersi di questa manifestazione, come i residenti stessi della corte di Campofiorenzo e tutte le associazioni che hanno collaborato.