Cremella: alla serata per il 40°del Comitato M.Letizia Verga il Dottor Sorriso ed i racconti di chi ha affrontato la malattia

Si è tinto di rosso e bianco il bed and breakfast "La Roggetta" di Cremella in occasione dei festeggiamenti per il quarantesimo anniversario del comitato Maria Letizia Verga nella serata di giovedì 4 luglio.

Da sinistra il dr.Paolo Godina, il dr.Momcilo Jankovic, Lisa Panzeri e la dr.ssa Francesca Gilardi

Il "Party di beneficenza" è stato organizzato dai volontari del comitato in collaborazione con CAB Polidiagnostico di Barzanò ed è cominciato a partire dalle ore 19 presso il suggestivo parco del pubblico esercizio, dove tavoli, sedie e alberi sono stati decorati con i colori tradizionali del sodalizio. La serata è entrata nel vivo fin da subito grazie alle ragazze dell'animazione che hanno truccato e intrattenuto i bambini presenti, rallegrando l'atmosfera e coinvolgendo anche gli adulti.

Alla festa sono stati invitati tutti coloro che per qualsiasi motivazione si sentono vicini alla causa del comitato che ormai da anni si occupa di assistere i bambini malati di leucemia e le loro famiglie e la partecipazione all'evento è stata estesa il più possibile proprio per diffondere ad ampio raggio il messaggio e il tema di questa serata: "il benessere del bambino oncologico e della sua famiglia".

La musica, la bellezza del parco, la vivacità dei bambini e la convivialità offerta dal ricco buffet di bevande e stuzzichini non sono stati gli unici elementi a rendere trascinante questa festa perché a metà serata è stato previsto il momento degli interventi di alcuni esperti invitati proprio per parlare e approfondire la tematica scelta per l'evento.

Ad introdurre e presentare gli ospiti è stata l'organizzatrice della serata, Lisa Panzeri che ha affrontato e combattuto la leucemia all'età di 12 anni, rendendo la malattia non più una fonte di sofferenza ma un'opportunità per conoscere se stessa e cambiare il proprio punto di vista. Proprio con l'obiettivo di far conoscere la realtà del comitato e il senso dell'impegno dei medici e dei volontari che ne fanno parte, Lisa ha deciso di trasformare il dolore la difficoltà legati alla malattia in un'occasione per fare del bene agli altri, soprattutto ai bambini malati e ai veri eroi che li assistono tutti i giorni, cioè i loro genitori.

Il primo a prendere la parola è stato, infatti, il dottor Momcilo Jankovic, oncologo pediatra del San Gerardo di Monza e meglio conosciuto come "Dottor Sorriso" che per anni ha operato bambini affetti da leucemia. "Lisa ha parlato di opportunità e benessere, e anche secondo me questi sono i due punti focali su cui bisogna concentrare l'attenzione quando si affronta la malattia. Al San Gerardo abbiamo uno dei laboratori d'eccellenza per quanto riguarda la medicina di precisione che garantisce le procedure migliori da applicare sul bambino malato, ma ancora tanto deve essere fatto perché la guarigione non è solo fisica ma anche psicologica e sociale e soprattutto sotto quest'ultimo punto di vista c'è ancora molto, se non moltissimo, da fare. L'aiuto, infatti, che deve essere offerto e garantito a questi bambini non può essere solo medico ma molto più ampio e a 360° gradi in grado di coinvolgere anche i genitori e tutte le figure che assistono il bambino in tutte le fasi della malattia, perché sono proprio loro ad avere il compito di donare la normalità anche all'interno di questa situazione di eccezionalità. I medici hanno il grande compito di responsabilizzare i genitori in questo compito, e non devono impaurire o intimorire facendoli sentire inadeguati perché accompagnare e stare accanto a chi attraverso questo momento buio è il modo migliore per garantirgli di non sentirsi mai solo e senza speranza''.

A seguire è stato il turno del biologo nutrizionista Paolo Godina che ha invece focalizzato l'attenzione sul tema della prevenzione rispondendo a tutte quelle domande tipiche che solitamente vengono rivolte agli specialisti nel campo dell'alimentazione. "Non esistono alimenti che favoriscono la formazione di patologie nel bambino, non esistono nessi diretti tra un tipo di cibo e la malattia; non esistono alimenti da evitare in assoluto, i bambini malati dovrebbero assumere il meno possibile alimenti crudi ma solo per il rischio di contrarre infezioni; la dieta che deve seguire un bambino oncologico è assolutamente normale e deve quindi seguire l'assunzione di nutrienti indicati per una dieta sana ed equilibrata; infine, gli integratori sono necessari solo in presenza di una carenza specifica e non sono quindi indispensabili in tutti gli altri casi per una dieta sana".

Lisa Panzeri, organizzatrice della serata

Al centro il dottor Momcilo Jankovic e a destra la dottoressa Francesca Gilardi

L'ultima a prendere la parola è quindi stata la dottoressa Francesca Gilardi, kinesiologa specializzata, che a partire dalla propria esperienza di un tumore al seno rilevato pochi mesi fa, ha affrontato la sua visione della malattia e il modo in cui questa può rivelarsi un'opportunità se vista da un diverso punto di prospettiva.

Il dr.Paolo Godina di Cab Polidiagnostico

"Perché a me? È stata la prima cosa che mi sono chiesta quando ho scoperto di avere un tumore al seno e all'età di 45 anni è stato difficile anche solo trovare la persona giusta a cui dirlo e le parole con cui dirlo. Alla fine le prime persone a cui l'ho confidato sono stati i miei genitori, perché anche ora che sono adulta, la loro voce e le loro parole con il loro calore famigliare hanno il potere di calmarmi e di farmi ritrovare la forza e la speranza. Io ho affrontato la mia malattia proprio grazie all'amore e all'affetto della mia famiglia, di mio marito e delle mie figlie e nella quotidianità che la loro solidarietà mi ha permesso di vivere sono riuscita ad uscire da questa sofferenza senza sprecare momenti preziosi e speciali che altrimenti non avrei saputo assaporare. Esistono molte figure specializzate che permettono di affrontare il disagio trovandone un senso e il loro supporto psicologico è uno degli aiuti più preziosi di cui si può godere se si vuole cercare di cambiare il proprio punto di vista senza farsi superare dalla paura e dal dolore. Alcune regole non si insegnano a scuola, si apprendono nella palestra della vita e alcune di queste riguardano appunto il come gestire una situazione di difficoltà e di come renderla un punto di forza e un'opportunità".

Al termine degli interventi, gli invitati sono stati accompagnati a prendere parte al ricco buffet che è stato organizzato dalle ragazze del CAB e dagli organizzatori del Comitato e a seguire ad intrattenere il pubblico ci ha pensato la divertente e colorata sfilata dei bambini con i loro papà. Le organizzatrici e i partecipanti si sono ritenuti molto soddisfatti per il grande successo riscosso dall'evento e soprattutto per il forte spirito di solidarietà e convivialità che si è subito creato tra gli ospiti nel sostenere l'impegno sempre più grande del comitato nei confronti dei bambini oncologici.

Contributo fotografico: www.deborafolla.com
Martina Besana
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