Molteno: il salumificio Riva festeggia 50 anni di attività con un incontro in municipio

Il salumificio Riva SpA di Molteno, realtà che si occupa di produzione di salumi - soprattutto prosciutto cotto - e che ha raggiunto i 90 milioni di euro di fatturato, ha festeggiato i 50 anni di attività. E lo ha fatto attraverso un incontro - "Il ruolo dell'impresa familiare nella crescita del tessuto produttivo lecchese. L'esperienza dei Fratelli Riva" - che si è tenuto nella mattinata odierna, sabato 14 settembre, nella sala consiliare del comune con la moderazione del giornalista Mediaset Francesco Vecchi.

Un'immagine dell'incontro svoltosi questa mattina a Molteno

Per la parte istituzionale erano presenti il sindaco Giuseppe Chiarella e l'intera giunta, oltre ad alcuni consiglieri e Lorenzo Riva, presidente Confindustria Lecco e Sondrio. Da parte dell'impresa, l'amministratore delegato Giuseppe Riva con i fratelli e il padre Umberto, nonché fondatore insieme al fratello Luciano e alla sorella Mariagrazia.
"Il fatto che famiglia Riva ha scelto di ricordare 50esimo della fondazione qui, nel luogo della collettività, testimonia l'integrazione tra la cittadinanza, il comune e l'azienda" ha affermato il primo cittadino. "Per noi è un onore ospitare tante aziende perché sono un elemento di ricchezza per il territorio. Il salumificio è nato a Molteno e, pur essendo diventato una società per azioni, è rimasto qui: è un orgoglio per noi. Le aziende costituiscono infatti ricchezza per un territorio: a volte si pensa come a un elemento di disturbo e fastidio, ma non a quello che c'è dietro. Ci sono centinaia di famiglie che gravitano attorno a quest'attività".

Umberto Riva mentre riceve la targa da Lorenzo Riva (Confindustria Lecco) e sotto l'a.d. Giuseppe Riva

Chiarella ha poi proseguito parlando del rapporto tra comune e la società: "Mi aveva colpito qualche tempo fa un'espressione dei titolari secondo cui l'azienda non è solo profitto: un'impresa che valorizza i propri dipendenti, dà valore anche al territorio. Ricordo anche che in passato, quando c'è stato bisogno di inserire una persona che trovandosi in difficoltà lavorativa si rivolgeva agli amministratori, il salumificio è sempre stato il nostro primo interlocutore. Credo che lo stesso debba avvenire, al contrario: quando un'azienda chiede di ampliare, noi dobbiamo farci interlocutori veloci per andare incontro alle esigenze".

Il sindaco Giuseppe Chiarella e sotto Lorenzo Riva (Confindustria Lecco)

Lorenzo Riva, presidente di Confindustria, si è legato all'intervento del primo cittadino: "Mi ha fatto piacere sentire un sindaco che parla di espansione delle aziende. Ultimamente ci danno degli inquinatori, dei disturbatori. Invece, il 95% delle piccole imprese fatte da uomini: questo deve essere calcolato e riconosciuto come bene per il paese. Sentire che c'è collaborazione, aiuto e magari meno problematiche nei nostri confronti, è un bene".

Quanto al raggiungimento di un risultato storico da parte del salumificio, ha detto: "È la capacità della famiglia di sapere collocare all'interno lo sviluppo, scegliendo manager o persone che aiutino la famiglia a far crescere gli orizzonti che loro hanno trovato nella grande distribuzione. È anche la capacità di trovare all'interno una condivisione dei ruoli e dei punti di forza: se un figlio non è all'altezza o ha altri sogni, non deve restare per forza all'interno perché provocherebbe la fine dell'azienda". E poi ancora: "Oggi le sfide che le nostre aziende sono chiamate ad affrontare sono senza dubbio molteplici e complesse, sia guardando allo scenario nazionale sia ai mercati mondiali, dove sanno muoversi con successo. Gli investimenti in tecnologie, nell'innalzamento costante della qualità e nelle competenze sono gli asset sui quali sappiamo che dobbiamo puntare per sostenere la competitività e l'esperienza dei Fratelli Riva è un esempio di successo in questo senso. Anche in una fase economica e sociale delicata ed incerta come questa, dove non mancano gli elementi di preoccupazione, le imprese che credono fattivamente nella crescita, coniugata con la sostenibilità, sono una risorsa imprescindibile e una garanzia per il futuro del territorio".

Oggi è Giuseppe Riva, da vent'anni nella società, a ricordare da dove tutto è nato: "Siamo partiti da un piccolo negozio, dalla macellazione di pochi suini per arrivare ad avere un macello sotto casa, a Gaesso con la produzione completa e poi una nuova azienda". Per necessità di espansione, la sede si è trasferita in frazione Pascolo. Qui vengono trattati 45.000 pezzi alla settimana e prodotte 50.000 buste giornaliere. Alle dipendenze ci sono circa 200 persone - con l'indotto arrivano a 250 - che lavorano su tre turni. "Il segreto del nostro successo è stata la capacità di innovarci. Il prosciutto cotto, che ha cento anni, è il salume più consumato. Il passo importante è andare sulla grande distribuzione, inseguire il cliente con tutte le particolarità". A questo proposito si è parlato del futuro: "È il servizio per il consumatore finale: qualità, comodità e un prodotto che si conserva per più giorni quando viene preso al banco. Il secondo step è la ricerca della qualità superiore e di un prodotto migliore. L'affettato viene oggi venduto in una busta di plastica: dobbiamo trovare un'alternativa con scelte portate all'ambiente. Stiamo ricercando nuovi materiali in commercio, a basso utilizzo di plastica per arrivare in futuro ad avere un materiale compostabile. Bisogna però curare tutta la filiera del benessere animale: noi stiamo acquistando suini che fin dalla nascita non sono stati trattati con antibiotici e che sono stati allevati con spazi più ampi, senza stress".

Umberto Riva con il giornalista Francesco Vecchi mentre sfoglia il libro

Uno spazio è stato poi riservato al fondatore, che ha ricevuto anche una targa commemorativa da Confindustria. "Io penso sempre a quello che devo fare domani, senza dimenticare da dove si è arrivati. Forse una volta si lavorava di più ma era più facile, c'era più marginalità. Ora è tutto più calcolato, anche dal punto di vista igienico sanitario" ha detto Umberto, classe 1941 che ha poi ricevuto la sorpresa di ricevere la prima copia del volume appena pubblicato per ricordare questo importante traguardo.
L'incontro è terminato con un rinfresco a base di prodotti dell'azienda.
Michela Mauri
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