Dalla Nostra Famiglia al via la mostra itinerante di Gaetano Orazio

"Someanza, o del Trovante", mostra itinerante che porterà Gaetano Orazio a Lecco e in molti altri Comuni della Provincia, ha cominciato il suo percorso. L'inaugurazione nella prima location, la hall de "La Nostra Famiglia", istituto che accoglie bambini con problemi di disabilità . Il secondo appuntamento è in agenda alle 17,30 di giovedì 19 settembre nella sede dell'API di Lecco.

In primo piano l'artista Gaetano Orazio

Nelle tele in mostra a Bosisio Parini, Orazio ha voluto rappresentare tutti i cicli pittorici del suo percorso. Dai quadri dipinti venticinque anni fa sul torrente Toscio (San Pietro al Monte) alle recentissime castagne d'acqua del lago di Annone. "Tutto è cominciato nel 2018 - ha spiegato Renato Ornaghi, autore del racconto che, sul catalogo, fa da filo conduttore, mentre i fumetti sono di Moreno Pirovano - Gaetano era in auto sulla superstrada SS 36. Accanto a lui la moglie Milena. In prossimità dell'uscita di Annone, era stata lei ad indicare sul Monte Rai, due passi dal Corno Birone l'ombra dalla quale sarebbe nata l'idea della mostra. "Guarda - aveva esclamato - un tuo Trovante".

"Da quella strada sono passato molte volte - dirà Orazio - ma quella grande ombra che si stagliava sul Corno Birone non l'avevo mai notata". Aprendo l'evento, Laura Baroffio, responsabile operativo de "La Nostra Famiglia", ha ricordato don Luigi Mauri, fondatore dell'Istituto, è l'amore che sostiene quest'opera.

A raccontare la mostra è stata poi Marta Perego, dell'omonima libreria di Barzanò. "Come dice Orazio, dopo aver trascorso anni a dipingere sul suo torrente, a farsi terra, acqua aria, fango, salamandra, roccia, il torrente infine lo ha ripagato, rendendo visibile agli occhi, ciò che il suo cuore e la sua pancia avevano già intuito; il Trovante".

Nel parco dell'Istituto, Orazio ha indicato il Monte Rai. L'ombra era nascosta dalle nuvole, ma col sole, sarebbe comunque tornata ad apparire. Come nelle opere e nelle poesie dell'artista. "Con questa mostra - ha concluso Orazio - si chiude un cerchio. E' giunto il tempo di aprirne un altro".
Sergio Perego
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